La superficie di Marte non smette mai di stupirci con le sue caratteristiche misteriose e affascinanti. Stavolta, i riflettori della NASA sono puntati su un’enigmatica formazione che lascia davvero a bocca aperta. Vediamo di cosa si tratta.
La scorsa settimana, la NASA ha annunciato che il rover Curiosity, ormai ben rodato, si prepara a intraprendere un lungo viaggio verso le pendici del Monte Sharp, su Marte. Qui, ad aspettarlo, c’è una vastissima formazione di strutture simili a ragnatele, che si estendono per chilometri e che, per la loro portata e complessità, non hanno eguali sulla Terra.
Questa struttura, nota come “boxwork“, è formata da intricate creste minerali, probabilmente depositate dall’acqua sotterranea miliardi di anni fa. Il boxwork di Marte è unico nel suo genere e potrebbe offrire preziosi indizi sulla possibile esistenza di vita microbica antica sul pianeta rosso.
Fino ad oggi, la migliore visuale di questa formazione ci è stata fornita dal Mars Reconnaissance Orbiter nel 2006, grazie alla sua potente telecamera HiRise. Ma, se tutto procederà come previsto nei prossimi mesi, il rover Curiosity ci permetterà di ammirare da vicino per la prima volta queste straordinarie protuberanze simili a ragnatele.

Dentro il boxwork: la misteriosa struttura ai piedi del Monte Sharp
Situato all’ombra del Monte Sharp (– ufficialmente chiamato Aeolis Mons –), una montagna alta circa cinque chilometri al centro del cratere Gale, il boxwork si estende per un’incredibile distanza tra i dieci e i venti chilometri. Ciò che rende questa formazione particolarmente affascinante è non solo la presenza delle creste prominenti, ma anche la sabbia scura che riempie gli spazi tra le protuberanze.
Sebbene esistano formazioni simili anche sulla Terra, queste solitamente si trovano su scogliere o in grotte, e nessuna può vantare una dimensione paragonabile a quella marziana. Secondo la NASA, il boxwork di Marte si è formato dalle ultime tracce d’acqua che scorrevano dalle pendici del Monte Sharp, portando minerali che si sono solidificati nelle fratture della roccia superficiale. Con il passare dei miliardi di anni, la roccia si è erosa, rivelando quei minerali che ora si ergono in maniera indipendente.
Una traccia di vita: il ruolo dell’acqua salata nel boxwork marziano
Se Marte è mai stato in grado di sostenere la vita, è possibile che prove della sua abitabilità siano rimaste preservate nel boxwork. Secondo Kirsten Siebach, scienziata planetaria della Rice University che fa parte del team di Curiosity, “queste creste includeranno minerali che si sono cristallizzati nel sottosuolo, dove l’acqua salata fluiva in condizioni più calde. I microbi primitivi sulla Terra avrebbero potuto sopravvivere in un ambiente simile. Questo rende il boxwork un luogo davvero emozionante da esplorare”.
Il rover Curiosity dovrebbe raggiungere la sua destinazione nel 2025. Restiamo quindi con il fiato sospeso per le prossime scoperte: chi sa cosa potrebbe nascondere questo misterioso boxwork marziano?
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