Mangiare uva apporta tanti benefici, verificati scientificamente da tante ricerche. Per esempio, una squadra di ricercatori dell’Università della California, la David Geffen School of Medicine, ha trovato prove che dimostrano che inserire l’uva nella dieta quotidiana può aumentare la diversità del bioma intestinale e anche abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nutrients.
Mangiare uva e abbassamento del colesterolo: ecco che cosa dice la ricerca
Studi pregressi hanno dimostrato che mangiare determinati frutti, come mele e uva, può favorire la salute dei casi sanguigni grazie alla presenza di sanguigni polifenoli, che sono antiossidanti. Mangiare uva abbassa anche i livelli di zucchero nel sangue e la pressione sanguigna e, in alcuni casi, è stato dimostrato che il consumo di polifenoli riduce le infiammazioni, un fattore che contribuisce alle malattie cardiache. In questo nuovo lavoro, i ricercatori hanno esaminato altri possibili benefici per la salute derivanti dal consumo di uva.
Per saperne di più sui possibili benefici per la salute positivi, la squadra di esperti ha reclutato 19 adulti sani volontari. Ognuno ha praticato una dieta speciale a basso contenuto di polifenoli e fibre per quattro settimane. Quindi, ogni soggetto ha mangiato la stessa dieta ma con l’aggiunta di polvere d’uva. I volontari hanno mangiato 46 grammi di polvere ogni giorno, che equivalgono a due porzioni di uva. I ricercatori hanno raccolto campioni di feci, sangue e urina dai volontari durante entrambe le fasi dell’esperimento.
L’equipe di studiosi ha scoperto che dopo quattro settimane di consumo della polvere d’uva, tutti i volontari hanno visto un aumento della diversità del bioma intestinale. Ricerche precedenti hanno dimostrato che l’aumento della diversità del bioma intestinale tende ad essere associato a un forte sistema immunitario.
In particolare, sono aumentati i livelli di batteri Akkermansia, che è noto per avere un impatto positivo sui livelli di glucosio e sul metabolismo dei lipidi. I ricercatori hanno anche riscontrato una diminuzione dei livelli complessivi di colesterolo del 6,1% e un calo del 5,9% delle LDL. Gli scit hanno altresì scoperto che alcuni acidi steroidei nella bile sono diminuiti del 40,9 percento: ricerche precedenti hanno dimostrato che svolgono un ruolo nel metabolismo del colesterolo.
Un altro beneficio nel mangiare uva è la protezione della pelle dai raggi solari, secondo una ricerca sviluppata da un team di esperti dell’Università dell’Alabama presso il Dipartimento di Dermatologia di Birmingham.
Un uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of American Academy of Dermatology, è stato mostrato un aumento del 74,8% della protezione naturale della pelle quando 19 soggetti umani sani hanno ingerito per via orale una polvere di uva liofilizzata per 14 giorni.
Lo studio ha scoperto che un gruppo di composti naturali, i polifenoli, presenti nell’uva e in altri frutti e verdure, possono ridurre i danni acuti delle radiazioni UV negli adulti sani, come precedentemente dimostrato in modelli murini. Inoltre, può diminuire le proteine nel corpo che promuovono l’infiammazione. Questo è il primo studio che mostra che mangiare uva da tavola ha un effetto fotoprotettivo sulla risposta alle scottature solari negli esseri umani.
“I risultati dello studio indicano che il consumo orale di uva ha effetti benefici sistemici negli adulti sani“, ha affermato Allen Oak, MD, dermatologo della UAB School of Medicine e autore principale dello studio. “Questi benefici includono l’inibizione dell’infiammazione e la riparazione del danno al DNA“.
Oltre al consumo della polvere, lo studio ha anche dimostrato che l’applicazione di un estratto topico a base di un polifenolo di semi d’uva, la proantocianidina, può ridurre la formazione delle cellule delle scottature solari. Inoltre, i risultati preliminari suggeriscono che mangiare uva può aiutare anche a prevenire i tumori della pelle, sebbene siano necessari ulteriori studi in questo settore prima di trarre conclusioni.
Un altro beneficio non trascurabile nel mangiare l’uva è la riduzione delle infezioni. Quasi il 35% degli americani, circa 79 milioni, sono obesi, il che li espone a un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache, diabete e infezioni batteriche e virali. I composti naturali, chiamati “fitochimici”, presenti nella frutta come l’uva e le fragole possono aiutare a ridurre questi rischi.
In uno studio pregresso, la biologa molecolare Susan Zunino, del Western Human Nutrition Research Center (WHNRC) dell’Agricultural Research Service a Davis, in California, è stata la prima a mostrare un legame tra mangiare uva e la prevenzione del diabete di tipo 1 nei topi. La scienziata ha altresì scoperto che il consumo di uva da parte degli esseri umani obesi può ridurre i livelli ematici di alcuni tipi di grassi legati alle malattie cardiache e ridurre il rischio di sviluppare infezioni.
Zunino, che lavora nell’Unità di prevenzione delle malattie e dell’immunità del WHNRC, sta studiando sostanze fitochimiche per determinare se potrebbero aiutare le persone obese a combattere le infezioni.
“La documentazione dell’infezione virale e batterica negli ospedali e nelle cliniche ha dimostrato che le persone obese hanno un rischio molto più elevato di sviluppare infezioni dopo l’intervento chirurgico“, ha spiegato Zunino: “Durante la pandemia di influenza H1N1 nel 2009, molti più individui obesi rispetto alle persone di peso normale sono stati ricoverati in ospedale perché non potevano sconfiggere il virus“.
Per quanto riguarda la nuova ricerca di Zunino, sono stati reclutati 24 soggetti obesi ai quali è stata somministrata polvere d’uva o un placebo, che hanno mescolato con acqua e bevuto due volte al giorno. Questo studio è stato uno studio crossover, il che significa che ogni partecipante ha bevuto il placebo o la polvere d’uva per 3 settimane e poi, dopo un periodo di “washout”, il partecipante è passato alla polvere opposta per altre 3 settimane.
“Questo design consente a ogni persona di agire come proprio controllo per misurare le risposte alla polvere d’uva“, ha specificato Zunino. L’uva da tavola intera liofilizzata, verde, rossa e viola, è stata utilizzata dalla California Table Grape Commission per produrre la polvere d’uva.
Durante lo studio di 9 settimane, gli scienziati hanno prelevato campioni di sangue in sei momenti diversi per misurare gli effetti dell’uva sui lipidi nel sangue (grassi), sui marker ematici di infiammazione e sulle cellule del sistema immunitario. Rispetto al gruppo placebo, i volontari nel gruppo polvere d’uva avevano concentrazioni plasmatiche ridotte di lipoproteine a bassa densità (LDL), note anche come colesterolo “cattivo”, e particelle LDL, entrambe coinvolte nelle malattie cardiache.
“Abbiamo isolato le cellule immunitarie dal sangue e stimolato le cellule con un componente di batteri chiamato ‘lipopolisaccaride’“, ha descritto Zunino. “Abbiamo visto un aumento dal 14 al 17 percento della produzione di proteine - citochine – dai monociti che sono fondamentali per combattere le infezioni“.
Zunino ha trovato un evento simile in uno studio con le fragole. Una delle stesse proteine di citochine è stata prodotta quando gli individui obesi hanno consumato polvere di fragole. Le persone che hanno consumato polvere di uva o fragola in due studi separati hanno aumentato la produzione di citochine in risposta alla componente batterica, aggiunge.
“Tuttavia, essere obesi porta a una maggiore infiammazione nel corpo e non sappiamo ancora se l’aumento della produzione di queste citochine dopo aver mangiato questi frutti può contribuire a una maggiore infiammazione o se saranno utili nel ridurre le infezioni“, ha aggiunto Zunino, “Occorrono più studi“.
Zunino prevede di condurre altri studi sui topi obesi per vedere se i fitochimici possono effettivamente aiutare a combattere le infezioni. “Posso fare un’analisi molto più dettagliata con i monociti per vedere quali tipi di recettori potrebbero essere stimolati che potrebbero essere coinvolti nell’aumento della capacità degli animali obesi di combattere le infezioni“, ha concluso l’esperta.
È importante specificare che questo articolo ha puro scopo divulgativo e non intende sostituire la professionalità, serietà e preparazione della classe medica. Se si ha intenzione di cambiare regime alimentare e consumare più uva, è sempre meglio parlarne con il proprio medico di famiglia che saprà darti consigli mirati al benessere generale e la tua salute.
Un modo particolare, e giusto specificare che mangiare uva non è la panacea di tutti i mali, specialmente per le persone che soffrono di ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete o obesità. Nonostante i benefici nel mangiare uva siano supportati da ricerche scientifiche sviluppate da esimi scienziati, non bisogna mai lasciarsi andare ad esperimenti per l’autoguarigione perché anziché portare benefici, potrebbero causare complicazioni un chi già sta combattendo per avere una vita sana e una migliore qualità della vita.