L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto alla Cina maggiori dati sulle malattie respiratorie che si stanno diffondendo nel nord del Paese, tuttavia lo scorso giovedì, Pechino non ha rilasciato commenti pubblici.
La Cina settentrionale ha segnalato un aumento di “malattie simil-influenzali” da metà ottobre rispetto allo stesso periodo dei tre anni precedenti, ha affermato l’OMS, con le autorità cinesi che hanno attribuito il picco di malattie respiratorie alla revoca delle restrizioni sul Covid-19 e alla circolazione di agenti patogeni noti, come l’influenza e le comuni infezioni batteriche che colpiscono i bambini, inclusa la polmonite da micoplasma.
Tuttavia, l’OMS ha espresso preoccupazione per la situazione e ha richiesto ulteriori informazioni sulla natura e sull’origine delle malattie respiratorie.
Cos’è la polmonite da micoplasma e perché è pericolosa
La polmonite da micoplasma è una forma di polmonite causata da un batterio chiamato Mycoplasma pneumoniae, e si tratta di una malattia respiratoria contagiosa che si diffonde attraverso il contatto con le goccioline di saliva o muco di una persona infetta. I sintomi della polmonite da micoplasma includono febbre, tosse, mal di gola, affaticamento e difficoltà respiratorie.
La polmonite da micoplasma può essere trattata con antibiotici, ma può anche causare complicazioni gravi, come bronchite, otite, meningite, encefalite e anemia emolitica. La polmonite da micoplasma è più comune nei bambini e negli adolescenti, ma può colpire anche gli adulti. Secondo l’OMS, la polmonite da micoplasma è responsabile di circa il 15% dei casi di polmonite acquisita in comunità nel mondo.
Qual è la situazione delle malattie respiratorie in Cina
La Cina settentrionale ha segnalato un aumento di “malattie simil-influenzali” da metà ottobre rispetto allo stesso periodo dei tre anni precedenti, ha affermato l’OMS. Queste malattie includono la polmonite da micoplasma, ma anche l’influenza, il virus respiratorio sinciziale (RSV) e il coronavirus che causa il Covid-19.
La Commissione sanitaria nazionale cinese ha detto ai giornalisti la scorsa settimana che il picco di malattie respiratorie era dovuto alla revoca delle restrizioni sul Covid-19 e alla circolazione di agenti patogeni noti. La capitale cinese Pechino, situata nel nord del paese, sta attualmente vivendo un’ondata di freddo, con temperature che dovrebbero precipitare ben sotto lo zero entro venerdì, hanno detto i media statali.
La città è “entrata in una stagione ad alta incidenza di malattie infettive respiratorie”, ha detto ai media statali Wang Quanyi, vicedirettore e capo esperto epidemiologico presso il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Pechino, aggiungendo in seguito:
“Pechino sta attualmente mostrando una tendenza alla coesistenza di più agenti patogeni”.
Qual è il contesto della richiesta dell’OMS alla Cina
L’OMS ha presentato una richiesta ufficiale alla Cina per informazioni dettagliate sull’aumento delle malattie respiratorie e sulla segnalazione di focolai di polmonite nei bambini, ha affermato mercoledì in una nota l’organismo sanitario delle Nazioni Unite.
L’OMS ha inoltre “richiesto ulteriori informazioni sulle recenti tendenze nella circolazione di agenti patogeni noti, tra cui l’influenza, il SARS-CoV-2, l’RSV e il Mycoplasma pneumoniae, nonché sul grado di sovraffollamento del sistema sanitario”, aggiunge la nota, con l’OMS che ha esortato le persone ad adottare misure preventive, tra cui vaccinarsi, mantenere la distanza dai malati e indossare maschere.
L’OMS non ha fornito indicazioni sulla risposta della Cina alla richiesta di maggiori informazion, ed oggi la Commissione sanitaria nazionale cinese non ha risposto a una richiesta di commento avanzata dall’AFP, con il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, ha indirizzato i giornalisti “alle autorità cinesi competenti”.
La richiesta dell’OMS alla Cina arriva in un momento di tensione tra le due parti sulle origini del Covid-19. A più di tre anni dalla scoperta dei primi casi a Wuhan, infuria ancora un acceso dibattito sulle origini del Covid-19, con l’OMS che ha condotto una missione di indagine a Wuhan all’inizio di quest’anno, ma ha incontrato ostacoli e limitazioni da parte delle autorità cinesi.
Il rapporto finale della missione ha concluso che l’ipotesi più probabile è che il virus sia saltato dagli animali agli esseri umani, ma ha anche lasciato aperte altre possibilità, tra cui quella di una fuga da un laboratorio. L’OMS ha chiesto alla Cina di condividere maggiori dati e campioni per approfondire le indagini, ma la Cina ha respinto le richieste e ha accusato l’OMS di essere politicizzata e di cedere alle pressioni degli Stati Uniti.
La Cina ha anche proposto altre teorie alternative sulle origini del Covid-19, tra cui quella che il virus sia stato importato da alimenti surgelati o che sia stato diffuso da militari statunitensi durante i Giochi mondiali militari del 2019 a Wuhan.
Nonostante l’OMS continui a fare pressioni, la Cina e Pechino tacciono, e ad oggi ancora non si ha nessuna nuova informazione sulle malattie respiratorie che si stanno diffondendo nel nord del Paese asiatico; la capitale, sebbene abbia segnalato l’aumento di queste malattie simil-influenzali, continuano ad attribuire il picco –di gran lunga a quanto visto nei tre anni precedenti, osserva l’OMS– alla revoca delle restrizioni sul Covid-19.
Secondo Pechino, anche la circolazione di agenti patogeni noti, come l’influenza e le comuni infezioni batteriche che colpiscono i bambini, inclusa la polmonite da micoplasma, sono stati fattori che hanno influito su questo picco, tuttavia, l’OMS ha espresso preoccupazione per la situazione, e finché non riceverà una risposta soddisfacente continuerà ad indagare e a supervisionare la situazione di queste malattie respiratorie.
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