Il pianeta più grande del Sistema Solare è ora ufficialmente quello con più satelliti, o meglio, le lune di Giove sono aumentate ancor di più, con una dozzina di nuovi satelliti confermati in orbita attorno al pianeta. Le nuove lune di Giove sono 12 e fino a poco fa erano sconosciute, ma adesso portano il conteggio totale del gigante gassoso a 92, superando l’impressionante scorta di Saturno di 83 corpi orbitanti.
In realtà, è probabile che entrambi i pianeti siano accompagnati da ancora più lune, ma individuare questi corpi celesti in miniatura rappresenta una sfida considerevole per gli astronomi.
Quelli che sono abbastanza piccoli da essere sfuggiti al rilevamento fino ad ora possono probabilmente essere visti solo utilizzando telescopi estremamente potenti che non hanno un campo visivo abbastanza ampio da comprendere l’intero sistema gioviano, mentre l’estremo bagliore emesso da Giove non fa che complicare il tutto.
Indifferente a queste difficoltà, il dottor Scott Sheppard ha trascorso gli ultimi due anni a seguire le orbite delle 12 nuove lune, che sono state ora pubblicate dal Minor Planet Center (MPC); allo studioso tra l’altro si deve la scoperta di un precedente lotto di lune gioviane, il cui studio è stato pubblicato nel 2018.
Cosa sappiamo sulle 12 nuove lune di Giove
Delle dozzine di nuove lune di Giove, nove si trovano tra i lontani ammassi di satelliti che orbitano intorno a Giove in senso retrogrado, il che significa che girano intorno al pianeta nella direzione opposta rispetto alle lune interne; di piccole dimensioni, questi oggetti di back-tracking impiegano tutti almeno 550 giorni per completare un’orbita.
Le restanti tre lune di Giove sono state scoperte all’interno dei gruppi di satelliti progradi che si trovano tra le grandi lune galileiane vicine e gli oggetti retrogradi lontani. Due si trovano nel gruppo Himalia, che orbita attorno a Giove a una distanza compresa tra 11 e 12 milioni di chilometri (da 6,8 a 7,5 milioni di miglia), mentre l’altro appartiene al gruppo Carpo, situato a circa 17 milioni di chilometri (10,6 milioni di miglia) dal pianeta.
Tutti i 12 nuovi “accessori” di Giove impiegano più di 340 giorni per completare un’orbita e sono troppo piccoli per giustificare un nome ufficiale, si pensa infatti che queste mini lune siano gli avanzi di satelliti molto più grandi che si sono frantumati milioni di anni fa dopo essersi scontrati con un altro oggetto.
Anche se gli astronomi non possono dire esattamente cosa si sia schiantato contro queste antiche lune, le scoperte di Sheppard del 2018 contenevano un indizio a forma di un’insolita luna chiamata Valetudo. In controtendenza rispetto alla tendenza gioviana, Valetudo viaggia prograde nonostante il fatto che la sua orbita incroci quelle delle lontane lune retrograde.
Non ci vuole un genio per capire che nuotare controcorrente aumenta le possibilità di imbattersi in qualcuno, e alcuni astronomi ipotizzano quindi che Valetudo possa essere i resti di un oggetto più grande che un tempo squarciò gli ammassi lunari retrogradi di Giove come una palla da demolizione.
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