Negli utlimi giorni, in ambito aereospaziale, si è parlato della incidente intercorso alla missione spaziale russa Luna-25, una missione che faceva parte del programma Luna-Glob, concepito come continuazione del programma Luna degli anni ’70, dell’Unione Sovietica. Il programma Luna-Glob prevedeva il lancio di diverse sonde automatiche per esplorare la superficie e l’orbita della Luna, con particolare attenzione alla regione del Polo Sud, dove si ipotizza ci sia la presenza di acqua ghiacciata.
Luna-25 era il primo lander del programma, e aveva come obiettivo principale testare la tecnologia di atterraggio e alcuni strumenti scientifici per le future missioni. La sonda, pesava 1750 kg e trasportava 30 kg di strumenti, tra cui un braccio robotico per il prelievo di campioni dal suolo, un analizzatore di neutroni attivi e raggi gamma per studiare la composizione della regolite, uno spettrometro di massa laser per misurare il plasma nell’esosfera, uno spettrometro infrarosso per analizzare i minerali e i micrometeoriti, un termometro per misurare le proprietà termiche della regolite, una fotocamera per scattare immagini panoramiche e locali, un retroriflettore laser per esperimenti di librazione lunare e distanza, e un sistema di supporto ai dati sull’energia e la scienza.
La sonda di Luna-25 è stata lanciata lo scorso 10 agosto 2023 alle 23:10 UTC dal cosmodromo di Vostočnyj, in Russia, con un razzo vettore Sojuz 2.1b; dopo aver viaggiato per circa sei giorni nello spazio cis-lunare, la sonda è entrata nell’orbita lunare il 16 agosto 2023 alle 12:03 ora di Mosca, grazie a due accensioni dei motori, con l’orbita iniziale che aveva un apolunio di 500 km e un perilunio di 100 km, con un’inclinazione di 90 gradi rispetto all’equatore lunare.
La sonda della missione Luna-25 sarebbe dovuta rimanere in orbita per circa cinque giorni, durante i quali avrebbe dovuto effettuare delle manovre per ridurre progressivamente il perilunio fino a raggiungere una quota di circa 15 km sopra il Polo Sud lunare, con il sito di atterraggio previsto che era una zona pianeggiante vicino al cratere Boguslawsky, dove si riteneva ci fosse una maggiore probabilità di trovare acqua ghiacciata, con la sonda che sarebbe dovuta atterrare il 21 agosto 2023 alle 11:00 ora di Mosca, utilizzando un sistema di navigazione ottico e radar per evitare gli ostacoli.
Tuttavia, la missione non è andata come previsto. Durante la quarta manovra orbitale, avvenuta il 19 agosto 2023 alle 11:57 UTC, si è verificato un incremento imprevisto dell’impulso dei motori della sonda, che hanno causato una deviazione dalla traiettoria pianificata e una perdita di controllo. La sonda del Luna-25 si è poi schiantata sulla superficie lunare a una velocità di circa 500 m/s, creando un nuovo cratere di circa 10 metri di diametro, con l’impatto che è stato registrato da alcuni telescopi terrestri e da altre sonde in orbita lunare, come si può vedere dalle foto sottostanti.
La reazione al fallimento della missione Luna-25 e i piani futuri
L’agenzia spaziale russa Roscosmos ha annunciato l’incidente nel suo profilo Telegram, esprimendo rammarico per il fallimento della missione Luna-25 e ringraziando tutti coloro che avevano lavorato al progetto. Roscosmos ha dichiarato anche che avrebbe indagato sulle cause dell’incidente e che avrebbe riprovato ad arrivare sulla Luna con le prossime missioni del programma Luna-Glob, con il direttore generale dell’agenzia, Dmitry Rogozin, che ha affermato che “la Russia non si sarebbe arresa al suo sogno spaziale e che avrebbe continuato a sviluppare la sua tecnologia lunare”.
La missione Luna-25 era stata la prima missione spaziale della Russia dal 1976, quando ancora esisteva l’Unione Sovietica, e ad oggi, solo quattro Paesi sono riusciti ad atterrare sulla Luna con successo: l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti, la Cina e recentemente l’India con la missione CHANDRAYAAN-3. La missione russa aveva suscitato grande interesse e aspettative, sia in ambito scientifico che politico, ma purtroppo si è conclusa con una delusione, tuttavia la missione Luna-25 ha anche dimostrato la volontà e la capacità della Russia di riprendere il suo ruolo di protagonista nell’esplorazione spaziale, e ha fornito preziose informazioni per le future missioni lunari.
La missione Luna-25 era stata preceduta da una serie di test e simulazioni per verificare la funzionalità della sonda e del sistema di atterraggio, e tra il 2015 e il 2018, la sonda fu sottoposta a diverse prove termiche, vibrazionali, acustiche, elettromagnetiche e di compatibilità. Nel 2019, la sonda fu trasferita al cosmodromo di Vostočnyj per le ultime verifiche e l’integrazione con il razzo vettore, mentre invece nel 2020, la sonda fu sottoposta a una simulazione di atterraggio in un laboratorio apposito, dove fu riprodotta la gravità lunare e la morfologia del terreno.
La simulazione fu un successo e confermò la prontezza della sonda per la missione Luna-25.
Il programma Luna-Glob prevede anche altre missioni oltre a Luna-25, ben 6 per la precisione. La seconda missione, Luna-26, sarà un orbiter che si occuperà di mappare il campo magnetico e la topografia della Luna, oltre a fornire comunicazioni con le future sonde, ed il suo lancio è previsto per il 2027 con un razzo Angara A5.
La terza missione, Luna-27, sarà un lander che atterrerà vicino al cratere Amundsen, nel Polo Sud lunare, e condurrà esperimenti geologici, geofisici e astrobiologici, ed in questo caso il lancio è previsto per il 2028 con un razzo Sojuz 2.1b. La quarta missione, Luna-28, sarà una missione di ritorno campioni che preleverà circa un chilogrammo di regolite dal Polo Sud lunare e lo riporterà sulla Terra, ed il lancio è previsto per il 2030 con un razzo Angara A5.
La quinta missione, Luna-29, sarà un rover che esplorerà il Polo Sud lunare in collaborazione con Luna-27 e Luna-28, il suo lancio è previsto per il 2031 con un razzo Sojuz 2.1b, mentre invece le missioni successive, Luna-30 e Luna-31, saranno dei lander che atterreranno in altre regioni della Luna e condurranno esperimenti scientifici vari, il cui lancio è previsto per il 2032 e il 2033 con dei razzi Sojuz 2.1b.
Il programma Luna-Glob ha anche una dimensione internazionale, in quanto prevede la collaborazione con altre agenzie spaziali per lo scambio di dati e di strumenti scientifici, in particolare, la missione Luna-27 avrà a bordo un trapano fornito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che servirà a perforare il suolo lunare fino a due metri di profondità e a trasferire i campioni al modulo analitico russo, inoltre la missione avrà a bordo uno spettrometro termico fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che servirà a misurare le proprietà termiche del suolo lunare e a rilevare eventuali tracce di ghiaccio o di composti organici.
Infine, la missione avrà a bordo un retroriflettore laser fornito dalla NASA, che servirà a misurare con precisione la distanza tra la Terra e la Luna e a studiare le variazioni dell’orbita lunare.
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