Un innovativo studio dell’Università di Bologna ha svelato un metodo rivoluzionario per individuare contaminanti nelle acque utilizzando le proprietà delle lucciole. Questo progetto, in collaborazione con il Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo, dimostra come la biologia sintetica possa contribuire significativamente alla sostenibilità ambientale.
Come funzionano le lucciole sintetiche
Le lucciole emettono luce grazie a una reazione chimica. Gli scienziati hanno prelevato il gene responsabile di questa luminescenza e lo hanno trasferito in cellule batteriche, di lievito o di mammifero. Queste cellule si illuminano in presenza di specifici inquinanti come PFAS, metalli pesanti, pesticidi, tossine e interferenti endocrini.
L’importanza della ricerca per la salute pubblica
Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI, ha sottolineato: “È evidente l’importanza di tale ricerca per la salute pubblica, soprattutto ora che all’ordine del giorno c’è l’utilizzo delle acque reflue in agricoltura.” In Italia, un freno all’uso di tale risorsa è l’incapacità dei depuratori di intercettare le microplastiche, inquinanti in forte aumento e pericolosi per la salubrità alimentare.
Le cellule utilizzate in questa ricerca sono Organismi Geneticamente Modificati (OGM) e sono attualmente utilizzabili solo in laboratorio. Tuttavia, possono essere sostituite da batteri marini naturalmente bioluminescenti per l’analisi della tossicità o riprodotte attraverso sistemi di trascrizione e traduzione in vitro per analisi sul campo. Questi sistemi utilizzano supporti in carta a basso costo e sostenibili, interfacciabili con smartphone per l’analisi e la lettura dei dati.
Nuovi scenari per la qualità del cibo italiano
Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, ha affermato che la ricerca dell’Università di Bologna apre nuovi scenari a ulteriore garanzia della qualità del cibo italiano. Potrebbe permettere agli agricoltori di monitorare costantemente lo stato della risorsa idrica utilizzata, arricchendo così la proposta di ANBI per un utilizzo sempre più sostenibile dell’acqua per l’irrigazione.
Questa innovazione rappresenta un passo avanti significativo per la tutela delle risorse idriche e la salute pubblica. Potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui monitoriamo e proteggiamo le nostre acque.
Cosa ne pensi? Sei favorevole all’utilizzo della biologia sintetica per la tutela dell’ambiente?