Uno studio pubblicato su eClinicalMedicine del King’s College di Londra ha rivelato che le persone che hanno contratto il COVID-19 ed hanno sofferto di sintomi persistenti, meglio noti con il nome di sintomi long covid, riscontrano tra tutti quello definito come “la nebbia del cervello”, ovvero i pazienti hanno ancora difficoltà a ricordare, ragionare e concentrarsi a quasi due anni dalla loro infezione. Tuttavia, le persone che si sono sentite completamente guarite non hanno mostrato alcun effetto negativo sulle loro capacità mentali, né tantomeno hanno avuto sintomi di long covid.
Come sicuramente saprai, il COVID-19 è una malattia respiratoria causata da un nuovo coronavirus che si è diffuso in tutto il mondo dal 2019. La maggior parte delle persone che si ammalano di COVID-19 si riprendono entro poche settimane, ma alcune sviluppano sintomi a lungo termine che possono durare mesi o addirittura anni, e questa condizione è nota come Long Covid o sindrome post-COVID.
Tra i sintomi più comuni del Long Covid ci sono la stanchezza, il dolore, il respiro corto e la perdita di gusto e olfatto, mentre invece alcune persone hanno riscontrato problemi più gravi, tra cui problemi cognitivi, come la “nebbia del cervello”, ovvero una sensazione di confusione, difficoltà a pensare con chiarezza, a concentrarsi e a ricordare le cose.
La “nebbia del cervello” può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sulle prestazioni lavorative e scolastiche delle persone colpite, tuttavia ad oggi non è chiaro quanto duri questo effetto e se sia reversibile o meno.
Per rispondere a queste domande, i ricercatori del King’s College di Londra hanno condotto uno studio su oltre 3.000 partecipanti reclutati dall’app per smartphone COVID Symptom Study, lanciata nel Regno Unito nel marzo 2020, e proprio tramite l’app, le persone, in questo caso i pazienti, possono registrare i loro sintomi e i risultati dei test per il COVID-19.
I partecipanti hanno completato due cicli di test cognitivi online che misuravano la loro memoria di lavoro, attenzione, ragionamento e controllo motorio, con il primo ciclo che si è svolto tra gennaio e marzo 2021, mentre invece il secondo tra ottobre e dicembre 2021. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: quelli che avevano avuto il COVID-19 e avevano ancora sintomi dopo 12 o più settimane (Long Covid), quelli che avevano avuto il COVID-19 ma si erano sentiti completamente guariti (COVID breve) e quelli che non avevano mai avuto il COVID-19 (gruppo di controllo).
I risultati hanno mostrato che i partecipanti con Long Covid avevano prestazioni cognitive significativamente peggiori rispetto agli altri due gruppi in entrambi i cicli di test, inoltre questi partecipanti mostravano segni di deterioramento cognitivo pari a 10 anni di invecchiamento, invece i partecipanti con COVID breve non avevano alcuna differenza nelle prestazioni cognitive rispetto al gruppo di controllo in nessuno dei due cicli di test. Questo suggerisce che il recupero dai sintomi fisici del COVID-19 porti anche a un miglioramento delle funzioni mentali.
I ricercatori hanno concluso che il COVID-19 ha un impatto negativo sulle capacità cognitive delle persone che vivono con sintomi di Long Covid, anche a quasi due anni dalla loro infezione originale, inoltre hanno sottolineato la necessità di monitorare queste persone e fornire loro supporto verso il recupero, ed hanno anche evidenziato l’importanza della prevenzione dell’infezione da COVID-19 attraverso la vaccinazione e le misure di sicurezza.
Sintomi long covid: cos’è la nebbia del cervello e come si può aiutare
La nebbia del cervello non è un termine medico ma viene usato per descrivere una serie di sintomi che riguardano la cognizione e la memoria, come:
- scarsa concentrazione
- confusione
- pensiero lento
- difficoltà a ricordare
- fatica mentale
La nebbia del cervello può essere paragonata agli effetti della privazione del sonno o dello stress, tuttavia non è la stessa cosa della demenza e non significa che ci sia un danno strutturale al cervello, anche perché le persone di solito si riprendono dalla nebbia del cervello.
Si possono avere sintomi simili dopo altre infezioni, un trauma cranico lieve o durante la menopausa, e la nebbia del cervello è anche comune se si soffre di depressione, ansia o stress.
Ci sono alcune cose che si possono fare per aiutare a gestire i sintomi della nebbia del cervello, come:
- bere abbastanza acqua;
- dormire a sufficienza;
- fare regolare attività fisica, possibilmente all’aperto;
- seguire una dieta sana ed equilibrata;
- mantenere un peso sano;
- provare la meditazione;
- fare pause regolari;
- fare cose che ci piacciono, come socializzare con amici e familiari;
- non superare i limiti di consumo di alcol a basso rischio;
- smettere di fumare se si fuma.
Si può parlare con il proprio datore di lavoro delle possibili modifiche da apportare per facilitare ed agevolare la propria situazione e attività lavorativa, per esempio se si hanno problemi di memoria, può essere utile:
- pianificare e dosare la propria giornata;
- avere una routine quotidiana che funzioni bene per noi;
- usare appunti, promemoria o agende per ricordarsi le cose.
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