Le emissioni di gas serra in Italia nel 2023 hanno segnato un calo del 6,2% rispetto all’anno precedente. Questo trend di riduzione è una costante che si protrae da circa 30 anni; infatti, rispetto al 1990, le emissioni sono diminuite del 21%. Questi dati, provenienti dall’Ispra, l’Istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente, evidenziano gli sforzi di decarbonizzazione nei settori dell’energia e dell’industria, così come l’effetto di un inverno particolarmente mite che ha ridotto le emissioni derivanti dal riscaldamento.
Nel settore energetico e industriale, l’Italia ha fatto grandi passi avanti, soprattutto grazie all’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili. Questi settori mostrano una significativa diminuzione delle emissioni, contribuendo in modo rilevante al calo generale.
Emissioni di gas serra: il problema dei trasporti
Nonostante questi progressi, la qualità dell’aria in Italia potrebbe essere migliore se non fosse per il settore dei trasporti, che invece ha registrato un incremento delle emissioni del 5% rispetto all’anno precedente. Questo settore incide per circa il 26% sul totale delle emissioni nazionali, un valore in controtendenza rispetto alla riduzione registrata negli altri ambiti economici. La crescente popolarità delle auto di grandi dimensioni, l’aumento dell’uso dei Tir e la scarsa popolarità delle auto elettriche sono tutti fattori che contribuiscono a questo problema.
Nonostante il calo generale delle emissioni, il 2023 ha visto l’Italia superare di 12,9 milioni di tonnellate il limite di emissioni fissato dall’Unione Europea, principalmente a causa delle emissioni provenienti dal settore dei trasporti. Questo sforamento mette in luce le sfide che il paese deve ancora affrontare per rispettare gli obiettivi di riduzione previsti dal regolamento Effort Sharing dell’UE, che richiede una diminuzione del 43% delle emissioni rispetto al 2005 in settori non ETS come i trasporti, il residenziale, i rifiuti, l’agricoltura e l’industria.
Il rapporto dell’Ispra riconosce che, nonostante le difficoltà, l’Italia ha in generale rispettato gli obiettivi di riduzione delle emissioni assegnati per il periodo 2013–2020, anche grazie alla resilienza mostrata durante i cicli di crisi economica del 2008 e del 2013, che hanno avuto impatti significativi sulle dinamiche economiche globali.
L’Italia sta compiendo importanti passi avanti nella lotta contro il cambiamento climatico, ma resta il nodo cruciale dei trasporti, un settore ancora troppo inquinante che necessita di rinnovate strategie per una vera svolta ecologica. Cosa pensi sia più urgente per ridurre ulteriormente le emissioni dei trasporti nel nostro paese?