La prima lingua umana artificiale in 3D è stata realizzata in tutta la sua complessità, seguendo la conformazione anatomica di questo importantissimo e sofisticato muscolo del nostro corpo. Il modello in silicone sarà impiegato come “laboratorio” per condurre test che prima necessitavano del coinvolgimento di persone in carne ossa.
La lingua sintetica infatti, potrebbe tornare utile agli scienziati nella ricerca di nuove terapie per la sindrome della bocca secca, ma anche analizzare nel dettaglio le interazioni meccaniche che coinvolgono la lingua, il cibo e la saliva.
Lingua umana artificiale in 3D: qualche dettaglio
È stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati della Scuola di Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione dell’Università di Leeds, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Scuola di Informatica dell’Università di Edimburgo, a sviluppare il progetto della lingua umana artificiale in 3D.
Il team di ricerca, coordinato dai professori Anwesha Sarkar ed Efren Andablo-Reyes, entrambi del Food Colloids and Bioprocessing Group dell’ateneo di Leeds, ha riprodotto il muscolo rispettando le due complesse caratteristiche che spaziano da una topologia basata su micropapille all’eccezionale bagnabilità, passando per la deformabilità e l’elasticità.
Il dottor Efren Andablo-Reyes, che ha guidato la ricerca mentre era un borsista post-dottorato presso la School of Food Science and Nutrition dell’ateneo di Leeds, ha dichiarato: “Ricreare la superficie di una lingua umana comporta sfide ingegneristiche uniche. Centinaia di piccole strutture simili a boccioli chiamate papille conferiscono alla lingua la sua caratteristica consistenza ruvida che, in combinazione con la natura morbida del tessuto, crea un paesaggio complicato da una prospettiva meccanica. Abbiamo concentrato la nostra attenzione sulla sezione dorsale anteriore della lingua, dove alcune di queste papille contengono recettori del gusto”.
Gli scienziati, dopo aver scansionato la lingua di 15 volontari, si sono basati sui modelli poligonali fino a ottenere un blocco di silicone che replica le caratteristiche complesse della lingua umana: una superficie biomimetica in grado di mostrare in modo efficace come il muscolo interagisce con il cibo e i fluidi, meccaniche alla base della parola e della deglutizione.