Solamente sei mesi fa veniva annunciato lo sviluppo di Libra, la criptovaluta di Facebook che avrebbe dovuto rivoluzionare il mercato online. In questo breve lasso di tempo, la nuova moneta virtuale è stata protagonista di tensioni politiche ed improvvisi cambiamenti di opinione dei suoi finanziatori.
A sollevare alcuni dubbi è stato Patrick Ellis, proprio uno dei cinque membri del consiglio di Libra Association, affermando che non è ancora stata definita una strategia di come verrà prodotta o implementata nel mercato globale.
Allo stesso tempo, l’imprenditore statunitense ha tenuto a precisare che la nuova moneta sarà sicuramente resa disponibile, anche se non si conoscono ancora i tempi e le modalità con cui avverrà.
Come se non bastasse, Facebook è perfino riuscita ad attirare le attenzioni di alcuni paesi esteri, prima tra tutti la Francia, il cui Ministro dell’Economia ha parlato della nuova moneta come di un rischio per la sovranità monetaria in Europa. Anche negli Stati Uniti i repubblicani e democratici si sono trovati d’accordo sulla pericolosità della criptovaluta, basandosi soprattutto sugli scandali legati alla privacy che hanno coinvolto l’azienda di Zuckerberg.
Il problema principale di questo progetto è che viene associato esclusivamente alla società dietro il famoso social network.
Si è sempre affermato che Libra non appartiene a Facebook, ma si tratta di un’organizzazione no-profit con l’obiettivo di voler riorganizzare in modo appropriato il mercato delle criptovalute, migliorando i sistemi di pagamento online disponibili.
L’ambizioso progetto sta attualmente lottando per sopravvivere all’abbandono di alcuni partner e finanziatori molto importanti, che sarebbero dovuti essere delle colonne portanti all’interno del gruppo di 30 società pensato da Facebook.
Tra gli abbandoni più importanti troviamo quello di PayPal, MasterCard, Visa e Booking, i quali hanno ridotto drasticamente le capacità di questa criptovaluta.
La mancanza di un piano per la distribuzione potrebbe far slittare drasticamente la data di uscita prevista per giugno.
Facebook ha ribadito a Ginevra che il lancio avverrà sicuramente, ma non si hanno ancora notizie certe sul modo in cui verranno superati gli ostacoli normativi, le difficoltà con il mondo politico e le perplessità dei soci stessi.
Tutte le società che hanno aderito a Libra avrebbero dovuto versare un contributo minimo di 10 milioni di dollari, ma al momento l’unica a contribuire è stata Facebook.