Alcuni studi hanno dimostrato che un consumo aumentato di caffè durante la gravidanza è associato a difficoltà neuroevolutive del bambino. Queste possono includere tratti legati al disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), come difficoltà con il linguaggio, le capacità motorie, l’attenzione, l’iperattività e il comportamento impulsivo.
ADHD correlato al consumo di caffè in gravidanza
Il caffè è la causa dell’ADHD? Una nuova ricerca mirava a chiarire i consigli a volte confusi sul bere caffè durante la gravidanza.I ricercatori hanno studiato decine di migliaia di donne incinte per due decenni.
Le linee guida internazionali raccomandano alle persone di limitare la quantità di caffè che bevono durante la gravidanza. Il consumo di caffeina , uno stimolante, durante la gravidanza è stato collegato allo sviluppo del cervello del bambino.
I risultati hanno mostrato – quando sono stati presi in considerazione altri fattori come geni e reddito – che non c’è alcun collegamento causale tra il bere caffè durante la gravidanza e le eventuali difficoltà neuroevolutive come l’ADHD nel bambino. Ciò significa che è sicuro continuare a bere il tuo caffellatte quotidiano secondo le attuali raccomandazioni.
Ricerche passate hanno identificato un collegamento tra il consumo di caffè in gravidanza e le difficoltà neuroevolutive del bambino. Ma non sono state in grado di stabilire che la caffeina sia la causa diretta. I cambiamenti biologici durante la gravidanza riducono il metabolismo della caffeina . Ciò significa che le molecole di caffeina e i metaboliti (le molecole prodotte durante la scomposizione della caffeina) impiegano più tempo per essere eliminati dal corpo.
Inoltre, studi passati hanno dimostrato che la caffeina e i suoi sottoprodotti possono attraversare la placenta. Il feto non ha gli enzimi necessari per eliminarli, e quindi si pensava che i metaboliti della caffeina potessero avere un impatto sullo sviluppo del bambino.
Ouò essere però difficile identificare se il caffè causa direttamente cambiamenti nello sviluppo del cervello del feto. Le donne incinte che bevono caffè possono differire da quelle che non lo fanno in molti altri modi. E potrebbero essere queste variabili, non il caffè, a influenzare lo sviluppo neurologico e allo sviluppo dell’ADHD.
Queste variabili, note come “fattori di confondimento”, potrebbero includere quanto le persone bevono o fumano durante la gravidanza, o il reddito e l’istruzione di un genitore. Ad esempio, sappiamo che le persone che tendono a bere caffè tendono anche a bere più alcol e a fumare più sigarette rispetto a coloro che non bevono caffè.
Lo studio si proponeva di esaminare l’effetto del consumo di caffè sulle difficoltà dello sviluppo neurologico come l’ADHD, escludendo questi fattori confondenti. Sappiamo che i geni giocano un ruolo nel numero di tazze di caffè che una persona consuma al giorno. Il nostro studio ha utilizzato la genetica per confrontare lo sviluppo dei bambini le cui madri portavano e non portavano geni collegati a un maggiore consumo di caffè.
Lo studio ha esaminato decine di migliaia di famiglie registrate nel Norwegian Mother, Father and Child Cohort Study. Tutte le donne incinte in Norvegia tra il 1999 e il 2008 sono state invitate a partecipare e 58.694 donne hanno preso parte con il loro bambino.
I genitori hanno riferito quanto caffè hanno bevuto prima e durante la gravidanza. Le madri hanno anche compilato questionari sui tratti neuroevolutivi dei loro figli tra i sei mesi e gli otto anni di età. Le domande riguardavano molti tratti, tra cui difficoltà di attenzione, comunicazione, flessibilità comportamentale, regolazione dell’attività e degli impulsi, nonché capacità motorie e linguistiche.
I genitori e i figli hanno anche fornito campioni genetici. Ciò ci ha permesso di controllare le varianti genetiche condivise tra madre e figlio e di isolare il comportamento del consumo di caffè.
I ricercatori sono stati in grado di esaminare la causalità attraverso questo metodo di adeguamento per potenziali fattori confondenti nell’ambiente (il fumo o il consumo di alcol della madre, l’istruzione e il reddito dei genitori). I risultati non hanno evidenziato alcun forte legame causale tra l’aumento del consumo di caffè da parte delle madri e le difficoltà di sviluppo neurologico come l’ADHD nei bambini.
La differenza nei risultati tra i questi studi e quelli precedenti può essere spiegata dal lavoro che separa l’effetto del caffè dall’effetto di altre variabili, nonché dalla predisposizione genetica alle condizioni neuroevolutive come l’ADHD.
Lo studio ha tuttaviadei limiti. È importante sottolineare che siamo stati in grado di escludere solo forti effetti del caffè sulle difficoltà neuroevolutive, ed è possibile che esistano piccoli effetti. I ricercatori hanno studiato solo i tratti neurologici della prole e il consumo di caffè durante la gravidanza potrebbe avere effetti sulla madre o sul bambino anche in altri modi.
Gli studiosi hanno precedentemente dimostrato che il consumo di caffè durante la gravidanza non ha avuto forti effetti causali sul peso alla nascita, sulla durata della gestazione, sul rischio di aborto spontaneo o di morte in utero. Altri risultati, come la salute mentale o il rischio di malattie cardiache e ictus del bambino in età adulta, dovrebbero essere studiati.
Nel complesso, lo studio supporta le attuali linee guida cliniche, secondo cui un consumo basso o moderato di caffè durante la gravidanza è sicuro per la madre e per il bambino in via di sviluppo. Per la maggior parte delle persone, ciò significa che restare al di sotto dei 200 mg di caffeina al giorno, di solito equivalenti a un espresso o due caffè istantanei, dovrebbe essere sicuro. Se hai dubbi, è meglio parlarne con il tuo medico.