Un team di ricercatori dell’Università di Washington, in collaborazione con il dipartimento della salute della contea di Multnomah e della divisione della sanità pubblica dell’Autorità sanitaria dell’Oregon, ha rivelato in una recente ricerca che la scelta di legalizzare la marijuana di alcuni stati, porta ad una diminuzione di uso abuso di antidolorifici, alcol e sigarette. Lo studio di riferisce ai dati di un sondaggio sui giovani che vivono nello Stato di Washington dopo che lo stato ha depenalizzato l’uso ricreativo della marijuana nel 2012.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Adolescent Health.
Legalizzare la marijuana: riduce l’uso di altre droghe nei giovani
Negli ultimi dieci anni, molti stati degli Stati Uniti hanno deciso di legalizzare la marijuana per scopi terapeutici e molti ne hanno depenalizzato del tutto l’uso. Gli oppositori di queste misure hanno sempre utilizzato come argomentazioni inconfutabili che depenalizzare la cannabis non solo aumentava l’uso di marijuana, ma aumentava anche l’uso di altre droghe come alcol e farmaci antidolorifici, dichiarando che la marijuana sia una droga di passaggio .
Ricerche precedenti hanno dimostrato che la marijuana non è, in effetti, una droga di passaggio e che il suo uso può fornire benefici terapeutici. In questa nuova ricerca, gli scienziati di Washington hanno scoperto che, piuttosto che servire da droga di passaggio, l’uso della marijuana sembra portare a riduzioni dell’uso di altre droghe, almeno per i giovani.
Per saperne di più sull’impatto del consumo di droga da parte dei giovani dopo che lo Stato di Washington ha deciso di legalizzare la marijuana nel 2012, il team di esperti ha studiato attentamente i dati raccolti da sondaggi in tutto lo stato condotti negli anni dal 2014 al 2019.
I sondaggi sono stati somministrati a due gruppi di giovani (per un totale di 12.500 intervistati): quelli tra i 18 ei 20 anni e quelli tra i 21 ei 25 anni. In particolare, la legalizzazione dell’uso di marijuana nello Stato di Washington si applica solo a chi ha più di 21 anni; anche l’età per bere a Washington è di 21 anni.
I ricercatori hanno scoperto che l’uso di alcol da parte degli intervistati nel mese precedente era, in media, inferiore dopo la legalizzazione della marijuana, così come gli episodi di forte abuso di alcolici. I ricercatori hanno anche rivelato una diminuzione dell’abuso di antidolorifici e dell’uso di prodotti a base di nicotina diversi dalle sigarette elettroniche.
Sorprendentemente, i ricercatori hanno scoperto che l’uso di sigarette elettroniche ha subito un incremento. Gli studiosi hanno ipotizzato che ciò fosse dovuto alla loro novità e all’aumento dell’uso a livello nazionale e non correlato alla decisione di legalizzare la marijuana.
Per quanto riguarda la possibilità di legalizzare la marijuana anche in Italia, sia il Paese che il Parlamento si è diviso. Nel frattempo è stato promossa una raccolta firme per un referendum che dovrebbe eliminare il reato di coltivazione della cannabis, rimuovere le pene detentive per qualsiasi condotta legata alla cannabis e cancellare la sanzione amministrativa del ritiro della patente. Le 500 Mila firme necessarie affinché si possa fare il referendum sono state raccolte.
Nonostante questo straordinario risultato, il referendum è stato bocciato alla Consulta perché faceva riferimento a “droghe pesanti“. Giuliano Amato in conferenza stampa ha spiegato così la bocciatura del referendum sulla coltivazione domestica della canapa: “Il referendumnon era sulla cannabis, ma sulle sostanze stupefacenti. Si faceva riferimento a sostanze che includono papavero, coca, le cosiddette droghe pesanti. E questo era sufficiente a farci violare obblighi internazionali”.
“il quesito è articolato in 3 sotto quesiti. Il primo relativo all’articolo 73 comma 1 della legge sulla droga prevede che scompaia tra le attività penalmente punite la coltivazione delle sostanze stupefacenti di cui alle tabelle 1 e 3, quelle che includono il papavero, la coca, le cosiddette droghe pesanti, mentre la cannabis è alla tabella 2. E questo ci ha portato a constatare l’inidoneità dello scopo perseguito“, ha continuato Amato.
“Amato ha fatto quello che aveva detto di non fare: cercare il pelo nell’uovo. La bocciatura è incredibile, non c’è alcun contrasto con le norme internazionali tanto che alcuni Paesi che vi aderiscono, il Canada, Malta, hanno legalizzato. È un colpo durissimo per la democrazia“, ha dichiarato Riccardo Magi, deputato e presidente di Più Europa, in prima linea per il referendum.
Nel dibattito è intervenuto anche Luigi Manconi, ex senatore, secondo il quale “la sentenza rischia di produrre un arretramento nella partecipazione politica, soprattutto dei più giovani“. E ha aggiunto: “Il referendum non era l’espressione di un capriccio o il tentativo di soddisfare i desideri di una combriccola di fricchettoni; dietro c’era una domanda più intensa e dolente: il bisogno di migliaia di malati di disporre della cannabis terapeutica che non riescono a ottenere per altre vie”.
Sono completamente d’accordo, sono millenni che si usa la marijuana in tutto il mondo per curare in modo naturale tantissime patologie. Il progredire delle ricerche scientifiche forniranno ancora più informazioni e conferme e dimostreranno ulteriormente la straordinaria risorsa che è e che qualcuno si ostina ancora a demonizzare, senza alcune basi scientifiche ma solo pregiudizi e per partito preso. Bisognerebbe informarsi e studiare anziché criticare e restare prigionieri della propria ignoranza