Ti sei sempre fidato delle bottiglie di vetro, vero? Più chic, più green, meno plastica. E invece… no. Una nuova ricerca francese rivela un dato che ti farà strabuzzare gli occhi: ci sono più microplastiche nelle bottiglie di vetro che in quelle di plastica.
Sì, il mondo è davvero un posto assurdo.
Chi ha fatto lo studio (e perché ci dobbiamo fidare)
A lanciare la bomba è stato l’ANSES, l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare e ambientale. Niente giornaletti da quattro soldi o influencer dell’eco-panico: parliamo di scienziati governativi che analizzano alimenti e bevande per lavoro.
I ricercatori hanno testato una serie di bevande comunissime: acqua frizzante e naturale, bibite zuccherate, tè freddo, limonate e anche birra. E sai cosa hanno scoperto? Che le bottiglie di vetro contenevano in media 100 particelle di microplastica per litro, contro le 2-3 delle bottiglie di plastica.
Hai letto bene: fino a 50 volte di più.
Ma da dove arrivano queste microplastiche?
Ecco il punto interessante: non è il vetro il problema. È il tappo.
Iseline Chaib, dottoranda ANSES che ha guidato la ricerca, ha spiegato che le particelle rilevate avevano lo stesso colore, forma e composizione chimica della vernice usata per colorare i tappi metallici delle bottiglie di vetro. Bingo.
Quando apri una bottiglia di vetro, quindi, potresti ritrovarti a bere un cocktail frizzante e… microplasticoso, direttamente dalla vernice del tappo.
Le bevande peggiori (e quelle migliori)

Non tutte le bottiglie di vetro sono uguali, però. L’acqua è ancora la meno contaminata: 4,5 particelle per litro nel vetro, 1,6 nella plastica.
Ma con le bibite zuccherate si sale in fretta:
- Soda in vetro: 30 particelle per litro
- Limonata in vetro: 40 particelle
- Birra in vetro: circa 60
E il vino? Sorpresa: quasi nulla, anche quando è chiuso con tappi simili a quelli della birra. Mistero ancora irrisolto, dicono i ricercatori. Ma la differenza c’è.
C’è un modo per ridurre il problema?
Sì, e anche abbastanza semplice. ANSES ha provato a soffiare e pulire i tappi con aria, acqua e alcol prima dell’imbottigliamento. Risultato? Contaminazione ridotta fino al 60%.
Tradotto: le aziende potrebbero facilmente migliorare la situazione, se volessero.
E quindi? Dobbiamo smettere di bere dal vetro?
Non per forza. Ma forse è il momento di abbandonare i dogmi e iniziare a fare domande più intelligenti.
No, la plastica non è sempre il male assoluto. E no, il vetro non è sempre la soluzione più pulita. Tutto dipende da come vengono prodotti, trattati e usati i contenitori.
Quello che possiamo fare, come consumatori, è pretendere maggiore trasparenza e controlli migliori, soprattutto per i prodotti che entrano nel nostro corpo. E magari… non idolatrare il vetro solo perché sembra più “green”.
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