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Spazio

Lander Resilience: 2° tentativo giapponese verso la Luna

Dopo il primo fallimento, ispace testa nuove strategie per un atterraggio lunare di successo

Giorgio Alberto Tarantino 3 mesi fa Commenta! 5
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Il Lander Resilience, il secondo lander lunare sviluppato dalla società giapponese ispace, si sta preparando per il suo primo sorvolo ravvicinato della Luna, una tappa cruciale nel suo viaggio verso la superficie lunare.

Contenuti di questo articolo
Il contesto della missione del Lander Resilience e gli obiettivi di ispaceUn viaggio ottimizzato verso la Luna

Lanciata il 15 gennaio 2025 a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9, la Resilience sta seguendo una traiettoria energeticamente efficiente e indiretta verso la Luna, e recentemente, ha eseguito una manovra fondamentale per elevare la sua orbita e prepararsi al sorvolo lunare.

Lander resilience: 2° tentativo giapponese verso la luna

Il sorvolo lunare funge da assistenza gravitazionale, consentendo al lander di risparmiare carburante modificando la sua traiettoria in un trasferimento a bassa energia, una manovra che permetterà alla Resilience di entrare in orbita lunare con una spinta del motore molto inferiore rispetto a un viaggio diretto di quattro giorni verso la Luna.

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Durante il sorvolo, il lander sperimenterà il maggiore cambiamento di velocità della missione, tuttavia a causa delle dinamiche gravitazionali, non percepirà alcuna accelerazione.

Al momento, ispace non ha rivelato l’orario preciso del sorvolo, indicando inizialmente che sarebbe avvenuto il 14 febbraio 2025 (UTC) e successivamente aggiornando la data al 15 febbraio, considerando anche che il 12 febbraio, la Resilience si trovava a circa 460.000 chilometri dalla Terra, oltre la distanza della Luna.

Durante l’avvicinamento, il lander potrebbe testare i suoi sensori e inviare immagini della Luna riprese da una distanza ravvicinata, basti pensare che il Lander Resilience ha catturato immagini del Punto Nemo, il luogo più remoto del nostro pianeta, mentre era ancora relativamente vicina alla Terra.

Questo sorvolo rappresenta una fase critica nella missione del Lander Resilience, poiché la manovra di assistenza gravitazionale è essenziale per garantire un ingresso efficiente in orbita lunare e preparare il lander per l’atterraggio previsto nei prossimi mesi.

Il contesto della missione del Lander Resilience e gli obiettivi di ispace

Lander resilience: 2° tentativo giapponese verso la luna

La missione del Lander Resilience rappresenta un passo significativo per la società giapponese ispace, che punta a diventare un attore chiave nel settore dell’esplorazione lunare commerciale, questo progetto infatti rientra nella Mission 2 del programma HAKUTO-R, con l’obiettivo di dimostrare le capacità tecnologiche e operative necessarie per un futuro servizio di trasporto lunare.

Dopo il primo tentativo di atterraggio con la Mission 1 nel 2023, conclusosi con un impatto sulla superficie lunare a causa di un errore nel sistema di navigazione, ispace ha affinato il design e il software del lander per questa nuova missione.

Il Lander Resilience è quindi non solo un’opportunità per testare miglioramenti tecnici, ma anche per consolidare la posizione di ispace nel settore privato delle missioni lunari.

Un viaggio ottimizzato verso la Luna

A differenza delle missioni Apollo, che raggiungevano la Luna in pochi giorni con un percorso diretto, il lander Resilience sta seguendo una traiettoria a bassa energia, un percorso più lungo ma che riduce il consumo di carburante, una scelta strategica che consente al lander di sfruttare l’assistenza gravitazionale della Luna per entrare in orbita in modo più efficiente.

Durante il viaggio, il lander ha già eseguito delle correzioni di rotta per garantirne il corretto posizionamento, con la fase del sorvolo lunare che è una delle tappe più critiche, perché consentirà di verificare il funzionamento di strumenti e sistemi di bordo in un ambiente gravitazionale più vicino a quello in cui avverrà l’atterraggio.

Lander resilience: 2° tentativo giapponese verso la luna

Se il sorvolo avrà successo, il passo successivo sarà l’inserimento in orbita lunare, una manovra che richiederà precisione assoluta per garantire che la Resilience possa posizionarsi correttamente prima dell’inizio della discesa controllata verso la superficie, ciononostante ispace non ha ancora rivelato dettagli precisi sulla zona di atterraggio, ma è probabile che il sito sia stato scelto in base a fattori scientifici e operativi.

L’obiettivo principale della missione non è solo quello di dimostrare la capacità di atterrare sulla Luna, ma anche di raccogliere dati per future operazioni commerciali, che potrebbero includere il trasporto di carichi per clienti privati e istituzionali.

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