Il Lago di Como è leggendario per la sua bellezza naturale ed è molto popolare tra i visitatori internazionali, soprattutto americani, tuttavia lo scioglimento dei ghiacciai che circondano il lago sta minacciando il suo futuro e danneggiando l’economia locale.
Anche se devi ancora contemplare la bellezza naturale del Lago di Como, non c’è dubbio che tu sappia di cosa si tratti, sia perché lo hai letto/studiato a scuola (I Promessi Sposi di Manzoni), sia perché probabilmente l’hai visto come un personaggio secondario sul grande schermo.
Fin dal 1925 (“The Pleasure Garden”) ai blockbuster più contemporanei (“Casino Royale”, “Ocean’s Twelve”, “Star Wars: Episodio II”), i registi, proprio come i secoli di turisti prima di loro, sono stati attratti alle meravigliose meraviglie paesaggistiche di Como e del suo lago.
La bellezza del Lago di Como è famosa in tutto il mondo. Celebrato nell’arte da artisti del calibro di Leonardo da Vinci e Virgilio, ed amato ai giorni nostri da icone di Hollywood quali George Clooney, il quale ha una villa del XVIII secolo sulle pittoresche rive del lago, tuttavia mentre la destinazione bucolica ha resistito nei secoli, non può sfuggire agli effetti del cambiamento climatico.
Come altri laghi del mondo, il lago di Como sta affrontando un futuro incerto a causa dei cambiamenti climatici con particolare preoccupazione quest’anno derivata dalla regressione delle coste del lago, che sono scese di oltre tre piedi (o 4,6 miliardi di galloni) dai normali livelli dell’acqua.
Come ha scoperto il corrispondente di CBS News Chris Livesay nelle interviste con i geologi locali, il ghiacciaio Fellaria, che alimenta appunto il lago di Como, è in rapido restringimento ed è il più grande fattore che contribuisce ai suoi livelli record –in negativo– di acqua.
“Con il riscaldamento globale, non è rimasto quasi nessun ghiacciaio. Il ghiacciaio quando ero bambino era molto grande, ora dov’è?”
ha detto il geologo Michele Comi a Livesay, osservando che il Fellaria ha perso quasi i due terzi della sua massa totale dal 1880.
“In questo periodo non abbiamo l’acqua della pioggia o dello scioglimento del ghiaccio o dello scioglimento della neve”
ha aggiunto il geologo Filippo Camerlenghi indicando un vuoto lungo la costa, mostrando quanto l’acqua sia scesa, uno spazio di più di un metro tra la vecchia linea di galleggiamento alta e dove si trova ora, ed estendendo il tutto per i suoi 146 kilometri quadrati, ottieni i 4.6 miliardi di galloni d’acqua mancanti.
Questa situazione, tra le altre cose, causa una pericolosa erosione, il che ovviamente crea frane in quanto, quando l’acqua si ritrae, la base della montagna lungo la sua sponda inizia essenzialmente a crollare in quanto non ha più l’acqua che aiuta le rocce a rimanere lì.
Ma quindi, quale sarà il futuro del Lago di Como?
Sebbene il Lago di Como –il quinto lago più profondo d’Europa con oltre 400 metri di profondità– non corre il rischio di prosciugarsi in futuro, ci sono conseguenze nel perdere la sua fonte d’acqua più consistente.
Secondo un recente documento sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla futura idrologia di Como, aumenti della temperatura media tra 1,1 gradi Fahrenheit (0,61 gradi Celsius) e 10,73 gradi Fahrenheit (5,96 gradi Celsius) potrebbero comportare una diminuzione del volume totale di ghiaccio nel bacino dal −50% al −77%.
Questa perdita sarebbe particolarmente sentita per il lago di Como durante i mesi in cui la dipendenza dalle risorse del lago è massima.
“I nostri risultati, pur nell’ambito della ben nota incertezza quando si tratta di scenari climatici e idrologici futuri, indicano coerentemente l’aspettativa di un aumento dei flussi durante le stagioni umide (alluvioni), invernali e soprattutto autunnali, e la successiva diminuzione durante la stagioni secche (siccità), primavera e soprattutto estate, a causa dello spostamento del ciclo della neve e della diminuzione della copertura di ghiaccio”
concludono i ricercatori.
La perdita del ghiacciaio Fellaria metterà sotto stress tutto, dai bacini idroelettrici situati a monte del lago alle fattorie situate a valle, andando a modificare e a mettere a rischio non solo il lago di Como, ma anche il territorio comasco, così come la biodiversità della vita che ospita.
“Il livello dei pesci è inferiore di circa il 50% rispetto a 10 anni fa, abbiamo già perso l’Alborella, un pesce piccolo, era molto famoso a Como, che ora è completamente scomparso”.
ha detto a CBS News William Cavadini, capo dell’associazione di pescatori locale.
Altre specie, come l’Agone (favorevolmente descritta come “sardina d’acqua dolce”), sono diminuite significatamente a causa del ritiro delle acque che espone le covate di uova, e tali perdite hanno spinto i funzionari a istituire due vivai di pesci per specie a rischio con la speranza di arginare le perdite in futuro.
Nemmeno le strade e i muri terrazzati, alcuni dei quali da secoli delimitano la sponda del lago, sono al sicuro, questi sono infatti a rischio di frana e crollo a causa del livello delle acque più basso.
“Queste mura sono state costruite con l’aspettativa di una pressione costante delle acque del lago di Como, corrispondente alla pressione contrastante verso l’esterno dal terreno terrazzato.
Tale equilibrio non esiste quando il livello dell’acqua è basso e quindi l’intero tessuto estetico del lungolago è minacciato a causa della mutata necessità di dispiegare strutture più progettate per i fronti di marea.“
spiega il sito Como Companion.
“Il problema inizia in montagna, poi nel lago, poi in pianura. Nel cambiamento climatico nulla è locale, tutto è globale”
ha aggiunto Comi a CBS News, aggiungendo inoltre che questa situazione richiederà un’attenta gestione per aiutare a preservare una delle attrazioni naturali più preziose d’Europa.
Il lago di Como è solo uno dei tanti laghi della regione che affrontano le stesse sfide dei nostri cambiamenti climatici in tempo reale, proprio davanti ai nostri occhi.
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