I laghi di lava su Io, la luna più calda di Giove, stanno svelando segreti sorprendenti grazie alle immagini ad alta risoluzione riprese dalla sonda Juno della NASA. Questo strumento, Jiram, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, ha permesso di osservare come il magma sale e scende negli enormi laghi di lava che ricoprono la superficie di Io.
Le immagini catturate da Jiram durante due sorvoli ravvicinati, a maggio e ottobre 2023, hanno rivelato anelli luminosi nell’infrarosso in corrispondenza di numerosi hotspot, come caldere, vulcani e colate laviche. Secondo Alessandro Mura, co-investigatore di Juno dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma, “l’elevata risoluzione spaziale delle immagini a infrarossi di Jiram, combinata con la posizione favorevole di Juno durante i sorvoli, ha rivelato che l’intera superficie di Io è coperta da laghi di lava contenuti in strutture simili a caldere”.
I laghi di lava di Io: un vulcanismo senza precedenti
Le immagini mostrano un cerchio di lava estremamente sottile al confine tra la crosta centrale e le pareti del lago, suggerendo un riciclo del magma. Questo equilibrio tra il magma eruttato nei laghi di lava e quello re-iniettato nel sistema sotterraneo è un fenomeno affascinante che sta ampliando la nostra comprensione del vulcanismo su Io. Mura aggiunge: “Adesso abbiamo l’idea di quale sia il tipo di vulcanismo più frequente su Io: enormi laghi di lava dove il magma sale e scende”.
Implicazioni future
Questi dati forniscono nuove informazioni sulle abbondanti riserve di lava di Io e sui processi che avvengono sotto la sua superficie. Le pareti delle caldere, alte probabilmente centinaia di metri, spiegano perché il magma non viene generalmente osservato fuoriuscire dalle paterae e muoversi sulla superficie della luna.
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