Venerdì 1 Novembre 2019 la Russia sembra essere ritornata al tempo degli Zar scordandosi che la monarchia fu cancellata nel 1917 con la rivoluzione Russa, facendo entrare in vigore la controversa legge conosciuta come “Internet sovrano“. Il Cremlino dichiara che la legge serve per tenere al sicuro e proteggere Runet – nome della rete russa – potendo bloccare la connessione a un server in caso di emergenza, ma il problema sta nel fatto che non è stato specificato quali sono i casi di emergenza. Se la rete è più controllata il rischio è che potrebbe essere meno libera? Questa è la paura che hanno le associazioni a difesa della libertà sul web.
Il motivo principale che ha spinto il Presidente Putin a firmare tale legge (lo scorso maggio) è stato quello di tutelare la rete da attacchi informatici, mentre per Andrei Soldatov, autore di “The Red Web: The Kremlin’s Wars on Internet” e co-fondatore di Agentura.ru , un sito che traccia i servizi di sicurezza, “si tratta di essere in grado di interrompere determinati tipi di traffico in determinate aree durante i periodi di disordini civili“.
In effetti come già è successo quando le autorità russe hanno tagliato il servizio Internet mobile su un’intera area geografica durante le proteste antigovernative sulle montagne del Caucaso, oppure quando per due settimane, a decine di migliaia di russi, sopratutto mussulmani, è stata impedita la possibilità di accedere con il loro smartphone ai social media e condividere video.
Sembrerebbe che la Russia voglia copiare la Cina per quanto riguarda l’etere, ma la differenza è abissale, in quanto in terra orientale il controllo di internet è centralizzato in modo univoco, mentre in quella bolscevita ancora no, infatti i provider saranno obbligati ad installare apparecchiature e software che permetteranno di tracciare e reindirizzare il traffico, oltre a filtrare i contenuti, ma da uno studio svolto sembrerebbe che molti fornitori di servizi internet potrebbero rifiutarsi di installare e distribuire il software di tracciamento.
Alcune fonti riferiscono che la Russia si stia preparando per creare una sua rete interna staccandosi da quella mondiale (World Wide Web) in quanto la legge dà la possibilità all’agenzia di telecomunicazione federale Roskomnadzor di escludere il traffico sia in entrata che in uscita.
“La Russia che si separa dal World Wide Web sarebbe come chiudere il suo spazio aereo”, ha detto Artem Kozlyuk, fondatore della ONG per i diritti digitali Roskomsvoboda