Scienziati hanno replicato uno dei processi più straordinari della natura. E se potessimo coltivare cibo anche nello spazio o… sottoterra?
Hai presente la fotosintesi? Quella cosa che fanno le piante per trasformare luce, acqua e CO₂ in zuccheri? Bene: un team di ricercatori l’ha replicata in laboratorio.
Senza foglie. Senza radici. Senza piante.
E la cosa ancora più assurda? Funziona meglio dell’originale.
Cos’è la fotosintesi artificiale e perché potrebbe cambiarci la vita

In parole povere: è una tecnologia biochimica che trasforma l’anidride carbonica in nutrienti, usando reazioni chimiche e fonti energetiche alternative alla luce solare diretta.
Il tutto in un sistema chiuso, controllabile e riproducibile.
Tradotto: potremmo produrre cibo dove le piante non crescono.
Nello spazio, in ambienti ostili, nei deserti. Anche in zone disastrate dalla crisi climatica.
Come funziona davvero (senza farla troppo complicata)
Il sistema sviluppato usa elettrocatalizzatori e reattori a due fasi per trasformare CO₂ e acqua in acetato, un composto che alcuni microrganismi e colture possono poi usare come nutriente base.
Il processo è alimentato da elettricità (meglio se solare) e ha una resa fino a 18 volte superiore rispetto alla fotosintesi vegetale.
Sì, hai letto bene. Diciotto volte.
Perché questa scoperta è una bomba (nel senso buono)

Ecco cosa potrebbe cambiare da qui a pochi anni:
- Coltivazioni nello spazio: le missioni lunari o su Marte potrebbero “coltivare” nutrienti con sistemi artificiali.
- Cibo senza campi: produrre alimenti in container verticali, bunker, città iperdense.
- Risparmio di acqua e suolo: la fotosintesi artificiale richiede molta meno acqua rispetto all’agricoltura tradizionale.
- Riduzione della fame globale: in aree colpite da siccità, conflitti o degrado ambientale, potrebbe diventare la base per alimentare intere comunità.
Ma c’è un problema (anzi, due)
Come sempre, il passaggio da laboratorio a realtà non è immediato.
I principali limiti attuali sono:
- Costo elevato: i materiali e le tecnologie usate non sono ancora “scalabili”.
- Efficienza in ambienti reali: il sistema è super-efficiente in condizioni perfette, ma resta da vedere come si comporta fuori dal laboratorio.
Ma è solo questione di tempo. E i progressi sono rapidi.
E se fosse questo il vero futuro del cibo?
Altro che carne coltivata o farine di insetti: il vero salto tecnologico potrebbe essere nutrire l’umanità senza piante né allevamenti.
Immagina una mini-centrale fotosintetica nel tuo quartiere. Zero pesticidi, zero sprechi, zero suolo consumato.
Tu mangeresti cibo prodotto senza piante, ma con l’aiuto della scienza? Saresti curioso o scettico?
Seguici su Instagram per scoprire le tecnologie che cambiano il nostro modo di vivere (e mangiare).