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ScienzaTecnologia

La Cina e la sfida dei microchip: il futuro dell’Intelligenza Artificiale

La Cina è in svantaggio rispetto agli USA nella corsa ai microchip e all'Intelligenza Artificiale, ma soluzioni innovative potrebbero cambiare le carte in tavola

Massimo 12 mesi fa Commenta! 4
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La Cina è attualmente in svantaggio strategico rispetto agli Stati Uniti nel campo dell’Intelligenza Artificiale per la creazione dei microchip, principalmente a causa dell’impossibilità di importare chip di nuova generazione e materiali rari dagli USA. Questo blocco commerciale limita la crescita tecnologica del paese, lasciando la Cina indietro di anni rispetto agli altri paesi. Questa situazione è stata evidenziata in un articolo pubblicato sulla rivista “Nature”, dove un gruppo di scienziati cinesi ha espresso preoccupazione per i rapidi progressi degli Stati Uniti nelle reti neurali e nella tecnologia dei microchip.

Contenuti di questo articolo
Il ruolo cruciale dei microchipLe restrizioni degli Stati UnitiLa reazione cinese e le possibili soluzioni

Le continue innovazioni nel campo dell’IA stanno alimentando una corsa tecnologica globale, con le guerre commerciali tra Cina e Stati Uniti che sono all’ordine del giorno, soprattutto nel settore dell’hi-tech. Yiran Chen, ingegnere elettrico e informatico presso la Duke University, afferma che l’Intelligenza Artificiale generativa potrebbe cambiare radicalmente la società. Tuttavia, se la Cina rimane isolata, sarà difficile recuperare il ritardo accumulato.

La cina e la sfida dei microchip: il futuro dell'intelligenza artificiale

Il ruolo cruciale dei microchip

Al centro di questa sfida ci sono i componenti essenziali per lo sviluppo di circuiti integrati. La qualità dei microchip dipende dalle loro dimensioni, misurate in nanometri: più sono piccoli, più alta è la loro qualità. Le aziende statunitensi, come Nvidia, stanno attualmente producendo chip di 4 nanometri e puntano a raggiungere i 2 nanometri, mentre le aziende cinesi, come Huawei, non vanno oltre i 7 nanometri. Questo gap tecnologico significa che le aziende cinesi devono utilizzare un numero maggiore di chip per ottenere la stessa potenza di calcolo di un chip avanzato prodotto negli Stati Uniti.

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Le restrizioni degli Stati Uniti

Il problema è iniziato nell’ottobre 2022, quando l’amministrazione Biden ha imposto una serie di controlli sulle esportazioni, vietando la vendita di tecnologie sensibili alla Cina. Questo divieto ha limitato la vendita di attrezzature di produzione all’avanguardia e di chip in grado di operare a velocità superiori a 300 teraflop. Gli Stati Uniti giustificano queste restrizioni affermando che la Cina sta investendo enormi risorse nello sviluppo di tecnologie di supercalcolo e nell’Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di diventare leader mondiale entro il 2030.

La reazione cinese e le possibili soluzioni

Secondo alcuni esperti, come Yu Wang, ingegnere elettronico dell’Università Tsinghua di Pechino, il divieto ha limitato drasticamente i progressi della Cina nella fase cruciale di addestramento dei modelli di IA. Tuttavia, una possibile soluzione potrebbe venire proprio dall’IA. Nel 2023, un team guidato da Yunji Chen ha sviluppato Enlightenment-1, il primo chip progettato dall’IA senza l’intervento dell’uomo. Yunji Chen è ottimista e crede che in pochi anni l’IA sarà in grado di progettare chip di qualità comparabile a quelli progettati dagli esseri umani.

Attualmente, la Cina si trova in una posizione di isolamento mentre lo sviluppo dei chip continua a ritmi sostenuti altrove. Questo scontro tecnologico e commerciale ha in palio l’egemonia sull’Intelligenza Artificiale e il futuro della supremazia mondiale in un settore decisivo.

La domanda ora è: riuscirà la Cina a colmare questo divario tecnologico? E tu, cosa pensi delle prospettive future della Cina nel campo dell’Intelligenza Artificiale?

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