K Lens GmbH è uno spin-off del Max Planck Institute for Computer Science fondato a Saarbrücken nel 2016 e, il loro primo prodotto, la K Lens One, è un obiettivo che trasforma qualsiasi fotocamera in un campo luminoso o in una fotocamera 3D.
L’azienda è famosa in quanto sviluppa un metodo di imaging in campo luminoso inventato e brevettato dal loro stesso team ed impiega 30 persone con competenze chiave in visione artificiale, 3D e artificiale intelligenza.
Le informazioni Lightfield o 3D consentono nuovi formati di output su display 3D (display stereo, olografici o lightfield) o in collegamenti web (ad es. cambiamenti di prospettiva o unità di messa a fuoco), allo stesso modo, consentono nuove forme di elaborazione delle immagini su supporti 2D classici con l’aiuto di informazioni di profondità, come la gestione flessibile di nitidezza/sfocatura o gradazione del colore in forma reale della profondità, nonché la separazione di piani e oggetti dell’immagine.
Il processo in uso sul K Lens One, funziona sia in modalità foto che video ed è rivolto agli appassionati di creatività e innovazione nel segmento dei prosumer che desiderano creare nuovi look e portare le proprie opere d’arte a un nuovo livello.
La prima versione del K Lens One ha una lunghezza focale di 80 mm ed è compatibile con tutte le fotocamere full frame.
Storia dietro la realizzazione di K Lens One
Noi umani vediamo in 3D, ma purtroppo i nostri dispositivi di registrazione –fino ad oggi– riescono a catturare il mondo solo in 2D, tuttavia con una tecnologia innovativa, l’azienda mira a rompere questi confini rendendo i vantaggi della fotografia computazionale completamente disponibili sulle fotocamere professionali per consentire la massima immersione nell’esperienza dei contenuti delle immagini.
Con questo obiettivo in mente, e questa voglia di innovare e rivoluzionare, l’azienda è stata premiata, andando a vincere lo Start-up Award a photokina 2018.
La funzione del campo luminoso viene creata integrando un tunnel di specchi simile a un caleidoscopio all’interno dell’obiettivo (da cui il nome K Lens), per cui sul sensore vengono registrate contemporaneamente 9 prospettive leggermente diverse di una scena.
L’utilizzo del K Lens genera quindi dati che in alternativa potrebbero essere generati anche con 9 telecamere che vengono dirette contemporaneamente su una scena, di conseguenza in questo caso l’installazione è ovviamente più semplice e intuitiva.
Con l’aiuto del software offerto dall’azienda, queste 9 prospettive vengono unite in un’immagine 3D, con questo che può essere emesso come nuvola di punti o come immagine RGB, che viene estesa da un canale di profondità (RGBD).
Questo canale può quindi essere utilizzato come livello o maschera, che viene applicato direttamente o può ancora essere modificato in anticipo, tuttavia un video introduttivo su tutto il funzionamento può essere trovato qui.
Lo sviluppo dell’obiettivo viene svolto in collaborazione con la società Carl Zeiss Jena GmbH, che si occuperà anche della produzione, mentre invece il software sviluppato internamente consente tutti i formati di output comuni (ad esempio TIFF, JPEG per foto ed EXR per video).
I dati possono quindi essere ulteriormente elaborati in tutti i programmi comuni (Photoshop, Premiere, Nuke ecc.), tuttavia con il prototipo di terza generazione disponibile oggi, le funzionalità possono essere dimostrate in modo completo.
Il lancio sul mercato avverrà tramite una campagna di pre-ordine sulla piattaforma Kickstarter (consegna Q2 2022), con l‘hardware che è stato sviluppato e passerà alla produzione una volta ordinato.
Come parte del processo di ordinazione, i clienti possono specificare il tipo di fotocamera, sopra la quale l’azienda spedirà l’obiettivo con un innesto appropriato.
Se sei attratto dalla scienza o dalla tecnologia, continua a seguirci, così da non perderti le ultime novità e news da tutto il mondo!