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Lettura: James Webb scopre una nuova luna attorno a Urano: minuscola ma rivoluzionaria
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James Webb scopre una nuova luna attorno a Urano: minuscola ma rivoluzionaria

Il James Webb ha scoperto una nuova minuscola luna attorno a Urano: appena 10 km di diametro, ma capace di riscrivere la storia del pianeta e dei suoi anelli.

Massimo 2 ore fa Commenta! 7
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Il telescopio spaziale James Webb continua a regalarci sorprese. Questa volta ha individuato un oggetto piccolissimo che orbita attorno a Urano, portando a 29 il numero totale delle lune conosciute del pianeta. Una scoperta che può sembrare marginale parliamo di un corpo largo appena 10 chilometri scarsi ma che in realtà apre scenari intriganti sulla storia e la complessità del sistema uraniano.

Contenuti di questo articolo
Una luna nascosta da decenniQuanto è grande davvero?Un sistema caotico e pieno di sorpresePerché non l’avevamo mai vista?Come nascono le lune di UranoVoyager, Hubble, Webb: un filo lungo 40 anniPerché conta una luna di 10 km?Webb continua a stupire

Una luna nascosta da decenni

La scoperta risale a febbraio, quando la NIRCam (Near-Infrared Camera) del James Webb ha osservato l’oggetto a circa 56.000 chilometri dal gigante gassoso. Una distanza relativamente breve, che rende ancora più sorprendente il fatto che non fosse mai stato rilevato prima.

Maryame El Moutamid, scienziata del Southwest Research Institute, lo ha definito un passo storico: «È una piccola luna ma una scoperta significativa, che nemmeno la sonda Voyager 2 aveva notato durante il suo sorvolo quasi 40 anni fa».

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Se nemmeno Voyager con tutta la sua strumentazione era riuscita a vederla, significa che questa luna è estremamente debole e poco riflettente. In pratica, si nasconde da decenni nella luminosità del pianeta stesso.

Quanto è grande davvero?

James webb

Le stime attuali parlano di un diametro di circa 6 miglia, poco meno di 10 chilometri. Per capirci: più piccola di una città come Firenze, eppure abbastanza massiccia da resistere alla gravità e restare in orbita.

Confrontiamola con le altre lune uraniane:

  • Titania, la più grande, misura ben 1.577 chilometri di diametro, ottava luna più grande dell’intero Sistema solare.
  • Miranda, finora considerata la più piccola tra quelle principali, arriva a 470 chilometri.
  • Le lune scoperte dopo Voyager 2 sono molto più minute, ma nessuna così piccola come questa nuova arrivata.

La differenza di scala è impressionante: stiamo parlando di un corpo che rappresenta una frazione minuscola rispetto ai giganti già noti.

Un sistema caotico e pieno di sorprese

Urano si distingue da sempre per la sua stranezza. È un pianeta che ruota “sdraiato” rispetto al piano orbitale, ha anelli sottili e irregolari e una popolazione di lune che sembra più un arcipelago caotico che un sistema organizzato.

Matthew Tiscareno, ricercatore del SETI Institute, lo ha riassunto bene: «Nessun altro pianeta ha così tante piccole lune interne. Le loro relazioni complesse con gli anelli suggeriscono una storia caotica che sfuma i confini tra un sistema di anelli e un sistema di lune».

Il fatto che questa nuova luna abbia un’orbita quasi perfettamente circolare fa pensare che si sia formata esattamente dove si trova oggi, e non sia stata catturata successivamente. Ma questo apre domande spinose: come si formano corpi così piccoli in prossimità di un gigante gassoso? E quante altre lune simili ci sfuggono ancora?

Perché non l’avevamo mai vista?

James webb

La risposta è semplice: Urano è luminosissimo e osservare un oggetto minuscolo accanto a un gigante è come «guardare una mosca davanti ai fari accesi di un’auto», ha spiegato Mark Showalter del SETI Institute.

Il James Webb, con la sua sensibilità senza precedenti, è riuscito a fare quello che né Voyager 2 né Hubble avevano potuto: individuare un puntino fioco praticamente incollato alla brillantezza del pianeta.

È un trionfo tecnologico, ma anche un promemoria: il nostro Sistema solare non è ancora completamente esplorato. Ci sono mondi, anelli e lune che restano invisibili finché non li osserviamo con strumenti più potenti.

Come nascono le lune di Urano

Gli scienziati non sono ancora d’accordo sull’origine del sistema uraniano. Le teorie principali sono due:

  1. Accrescimento: le lune si sarebbero formate lentamente da un disco di materiale che orbitava attorno al pianeta nei primissimi stadi.
  2. Impatto gigante: Urano avrebbe subito una collisione catastrofica che ha espulso materiale, poi riaggregatosi in lune e anelli.

Entrambe le ipotesi trovano indizi a favore, ma nessuna spiega completamente l’attuale configurazione, soprattutto con la presenza di corpi minuscoli come questo.

Voyager, Hubble, Webb: un filo lungo 40 anni

Quando la Voyager 2 passò vicino a Urano nel 1986, portò il numero di lune conosciute da 5 a 15. Poi arrivò Hubble, che ne rivelò altre. Oggi, con Webb, siamo a quota 29 lune confermate.

È probabile che il numero continuerà a salire. Ogni nuovo telescopio ci dimostra che i sistemi planetari sono più intricati di quanto pensassimo. Forse tra qualche anno parleremo di 35 o addirittura 40 lune per Urano.

Perché conta una luna di 10 km?

James webb space telescope

A qualcuno potrà sembrare un dettaglio da specialisti. Ma scoprire lune così piccole è fondamentale:

  • Aiuta a ricostruire la storia di Urano e a capire se sia stato colpito da grandi impatti.
  • Mostra come anelli e lune interagiscono e si influenzano a vicenda.
  • Offre un parallelo con i sistemi di altri giganti gassosi, come Saturno e Giove, ma con dinamiche ancora più complesse.

In poche parole, queste lune sono pezzi di un puzzle cosmico che racconta non solo la storia di Urano, ma quella dell’intero Sistema solare.

Webb continua a stupire

Il James Webb ha appena due anni di operatività, ma sta già rivoluzionando l’astronomia. Dal rilevare le prime galassie dell’universo fino a scoprire pianeti lontani con atmosfere potenzialmente abitabili, ora si aggiunge anche l’individuazione di un satellite quasi invisibile accanto a Urano.

È la prova che la tecnologia può spingersi oltre i limiti immaginati anche solo pochi anni fa. E che lo spazio, anche quello più vicino a noi, è ancora pieno di segreti.

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