La copertura sanitaria integrativa dovrebbe essere il terzo pilastro del nostro sistema sanitario, tuttavia, copre solo il 4,6% delle spese sanitarie private. Circa 15 milioni di italiani, sia lavoratori pubblici che privati, si trovano senza questa copertura a causa di una evasione contributiva significativa da parte delle aziende. La situazione è particolarmente grave nelle piccole e medie imprese e al Sud, dove si concentra quasi il due terzi dell’evasione. Questo mancato versamento di contributi incide anche sulle liste di attesa del Servizio sanitario nazionale, peggiorando l’accesso alle cure per molti.
Il problema non si limita solo a un’ingiustizia lavorativa ma si estende a una disuguaglianza sociale, aggravando le condizioni di chi ha meno risorse. La copertura dei fondi contrattuali è infatti più bassa nelle regioni del Sud, dove anche la spesa sanitaria privata sostenuta dalle famiglie è minore. Di conseguenza, molti rinunciano alle cure per l’impossibilità di sostenerne i costi.
Copertura sanitaria integrativa: l’Italia rispetto all’Europa
L’Italia, nonostante abbia la spesa sanitaria privata più alta in Europa, si trova in fondo alla classifica per quanto riguarda la copertura da parte di forme integrative di assistenza. A confronto, paesi come Spagna, Regno Unito, Germania e Francia offrono una copertura molto più ampia.
Questo scenario non solo mina la salute dei cittadini ma solleva una domanda importante: fino a quando questa situazione può continuare senza interventi significativi?
E tu, cosa ne pensi di questa problematica? Credi che sia giunto il momento di una riforma del sistema di sanità integrativa in Italia?