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TecnologiaHardware e periferiche

IPV6, cos’è e quali sono le sfide da affrontare in futuro

Andrea Tasinato 2 anni fa Commenta! 10
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Dato che gli indirizzi internet con protocollo IPV4 sono in esaurimento, ecco nascere il protocollo IPV6 che serve proprio per sopperire a questa mancanza di indirizzi, questo per via dell’aumento dei dispositivi che circolano in rete, non solo smartphone, tablet e PC, ma anche oggetti domotici come possono essere smart TV, i dispositivi tipo Alexa e le telecamere di videosorveglianza.

Contenuti di questo articolo
IPV6 cos’è e come funzionaPerché questo passaggio?I problemi e le sfide da affrontare in futuroAlcuni esempi di indirizzi IPV4 e IPV6In conclusione

IPV6 cos’è e come funziona

IPv6, o Internet Protocol versione 6, è la nuova generazione del protocollo che permette ai dispositivi di comunicare su Internet; è stato creato per risolvere i problemi di scarsità degli indirizzi di IPv4 (la versione precedente) e offre molti indirizzi IP in modo da connettere più dispositivi in modo diretto.

Per farti capire puoi pensare a IPv6 come un’enorme rubrica telefonica che permette a un numero molto maggiore di dispositivi di avere un proprio “numero” unico per partecipare alla comunicazione online.

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Questo aiuta a far crescere Internet e supportare le nuove tecnologie senza limiti di indirizzamento, ma ecco come funziona questo protocollo in breve:

  • Indirizzamento a 128 bit: Mentre IPv4 utilizza indirizzi a 32 bit, che possono fornire circa 4 miliardi di indirizzi, IPv6 utilizza indirizzi a 128 bit. Questo significa che IPv6 può generare un numero virtualmente infinito di indirizzi IP, permettendo a ogni dispositivo connesso di avere un indirizzo univoco.
  • Notazione esadecimale: Gli indirizzi IPv6 sono spesso espressi in notazione esadecimale per semplificarne la rappresentazione. Un indirizzo IPv6 è suddiviso in otto gruppi da quattro cifre esadecimali, separati da due punti. Ad esempio, un indirizzo IPv6 potrebbe apparire come: 2001:0db8:85a3:0000:0000:8a2e:0370:7334.
  • Blocchi di indirizzi: il protocollo internet versione 6 definisce diverse tipologie di indirizzi per scopi specifici, tra cui indirizzi unicast (uno-a-uno), indirizzi multicast (uno-a-molti) e indirizzi anycast (utilizzati da uno tra molti dispositivi nel gruppo). Questi tipi di indirizzi consentono una migliore gestione del traffico e un routing più efficiente.
  • Autoconfigurazione: esso semplifica la configurazione dei dispositivi di rete tramite un processo chiamato autoconfigurazione. I dispositivi possono generare autonomamente i loro indirizzi IPv6 locali utilizzando l’indirizzo MAC (Media Access Control) e altre informazioni di rete, riducendo così la necessità di configurazioni manuali.
  • Miglioramenti di sicurezza: IPv6 include caratteristiche di sicurezza integrate come IPSec (Internet Protocol Security), che fornisce crittografia e autenticazione dei dati in transito sulla rete. Ciò contribuisce a migliorare la sicurezza delle comunicazioni online.
  • Supporto per QoS: IPv6 offre un supporto migliore per la Quality of Service (QoS), consentendo di assegnare priorità diverse ai diversi tipi di traffico. Questo è utile per garantire un’esperienza migliore per applicazioni sensibili alla latenza come videochiamate e streaming.
  • Semplificazione dell’header: L’header di questo protocollo è stato semplificato rispetto a quello di IPv4, riducendo il carico di elaborazione nei router e velocizzando il routing.

Perché questo passaggio?

Se hai una certa età probabilmente ricorderai che negli anni 90 i numeri di telefono cellulare avevano 9 cifre, con l’aumento di persone che hanno in possesso un telefono cellulare e relativo numero, 9 cifre per tenere tutti i numeri di telefono cellulare non bastavano più, ecco che le cifre dei numeri di cellulare sono salite a 10.

Ipv6, cos'è e quali sono le sfide da affrontare in futuro
Logo di presentazione del protocollo internet versione 6

Con l’aumento del numero di dispositivi connessi a Internet, l’IPv4 (che utilizza indirizzi composti da 32 bit) ha iniziato a esaurire gli indirizzi disponibili, proprio come accaduto con i numeri di telefono. Per superare questa limitazione, è stato introdotto l’IPv6, che utilizza indirizzi composti da 128 bit, fornendo una quantità praticamente inesauribile di indirizzi IP; in questo modo, è possibile connettere un numero molto maggiore di dispositivi senza preoccuparsi della scarsità di indirizzi, come è avvenuto con l’aumento dei numeri di telefono da 9 a 10 cifre in Italia.

I problemi e le sfide da affrontare in futuro

Con l’avvento dell’IPv6, che è il protocollo di Internet di nuova generazione progettato per sostituire l’IPv4, ci sono diverse sfide che dovranno essere affrontate. Ecco alcune delle principali sfide legate all’adozione del nuovo protocollo:

  • Migrazione: la transizione dalla versione 4 alle versione 6 è un processo complesso che richiede il coordinamento tra organizzazioni, provider di servizi Internet e altri attori coinvolti nella gestione delle reti. Sarà necessario assicurarsi che tutti i dispositivi, le infrastrutture e i servizi supportino e siano configurati correttamente per IPv6;
  • Compatibilità: durante il periodo di transizione, molte reti e servizi opereranno in modo ibrido, supportando sia IPv4 che IPv6. Ciò potrebbe causare problemi di compatibilità e di comunicazione tra dispositivi e servizi che utilizzano protocolli diversi. Sono necessarie soluzioni per garantire un’interoperabilità fluida tra i due protocolli;
  • Sicurezza: con l’aumento dell’adozione di questo protocollo, è probabile che emergeranno nuove sfide legate alla sicurezza; i criminali informatici potrebbero sfruttare nuove vulnerabilità associate a questo nuovo protocollo, e le organizzazioni dovranno sviluppare nuove strategie per proteggere le reti e i dati in un ambiente IPv6;
  • Gestione del traffico: l’espansione degli indirizzi apre nuove opportunità per la connettività, ma può anche rendere più complessa la gestione del traffico di rete. Le aziende dovranno sviluppare nuovi metodi per monitorare e gestire il traffico IPv6 in modo efficiente;
  • Formazione e competenze: l’introduzione della versione 6 del protocollo internet richiederà la formazione di professionisti IT e amministratori di rete sul nuovo protocollo; la mancanza di competenze e conoscenze specifiche sul nuovo protocollo potrebbe rallentare la transizione e creare lacune nella gestione e nella sicurezza della rete;
  • Dispositivi legacy: molti dispositivi più vecchi e sistemi embedded potrebbero non supportare IPv6 o richiedere aggiornamenti significativi per farlo. Ciò potrebbe creare sfide nell’integrazione di dispositivi legacy in reti IPv6;
  • Indirizzamento: mentre IPv6 offre un vasto spazio di indirizzamento, la pianificazione e la gestione degli indirizzi IPv6 richiedono un’attenta pianificazione. La gestione degli indirizzi e la loro assegnazione alle reti, agli utenti e ai dispositivi richiederanno nuovi approcci rispetto a quanto fatto in IPv4;
  • Regolamentazione e conformità: le regolamentazioni e le normative relative all’IPv6 potrebbero variare da paese a paese; le organizzazioni dovranno adattarsi alle nuove normative e garantire la conformità alle leggi vigenti;
  • Rischi di implementazione: le implementazioni errate o incomplete di IPv6 potrebbero causare interruzioni di servizio, problemi di sicurezza o degrado delle prestazioni. Una pianificazione accurata e test approfonditi saranno essenziali per mitigare questi rischi;
  • Economia di scala: mentre l’adozione di IPv6 aumenta, i costi associati alla sua implementazione e gestione dovrebbero diminuire. Tuttavia, inizialmente potrebbero esserci costi aggiuntivi legati alla formazione, all’aggiornamento dell’infrastruttura e alla gestione del cambiamento.

Ipv6

L’adozione di IPv6 offre vantaggi non indifferenti, come un ampio spazio di indirizzamento e un miglioramento delle prestazioni di rete, ma richiede sforzi coordinati e una pianificazione accurata per affrontare le sfide associate alla sua implementazione e alla transizione da IPv4.

Alcuni esempi di indirizzi IPV4 e IPV6

Di seguito verranno riportati alcuni indirizzi IP con la versione 4 e con la versione 6 per far capire la differenza tra le due versioni di IPVx.

Esempi indirizzi IPV4:

  • 192.168.1.1 (Indirizzo IP locale comunemente utilizzato per accedere alle configurazioni dei router)
  • 172.217.18.142 (Indirizzo IP del sito web di Google)
  • 8.8.8.8 (Indirizzo IP del server DNS pubblico di Google)

Esempi di indirizzi IP versione 6:

  1. 2001:0db8:85a3:0000:0000:8a2e:0370:7334 (Esempio generico di indirizzo in versione 6)
  2. 2001:4860:4860::8888 (Indirizzo del server DNS pubblico di Google)
  3. 2001:0db8::1 (Indirizzo semplificato per scopi didattici)

In conclusione

Come detto inizialmente, dato che le cmbinazioni di numeri in IPV4 non sono infinite, l’adozione di IPV6 serve proprio per sopperire a questa carenza, ma ciò non è assolutamente esente da sfide e problematiche in un prossimo futuro.

Ciò vuol dire che anche protocolli che hanno fatto la storia di internet e delle reti (come il classico TCP/IP), potrebbero risentirne in modo non indifferente.

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