Oltre alla solita guida sul come sul come diventare simologo o come diventare astronomo, mi sono detto: “perché non fare una guida per gli introversi?” ed è quello che su questo articolo tenterò di fare.
Ti sei mai chiesto se sei un introverso o un estroverso? Gli introversi sono persone che si ricaricano stando da sole: un libro, una passeggiata in un parco, una serata tranquilla a casa, o attività creative in solitaria come scrivere o disegnare; gli estroversi, al contrario, traggono energia dallo stare con gli altri: cene, concerti, compleanni… più la compagnia è vivace, più si sentono vivi.

Sfortunatamente (per noi introversi), l’Italia è un paese latino e di conseguenza uno dei più estroversi. Quindi già non giochiamo “in casa”.
Per un introverso, però, un evento sociale affollato può essere estenuante e in certi casi si arriva a quella che molti chiamano “sbornia da introverso”: una sensazione di svuotamento fisico ed emotivo dopo aver passato troppo tempo in mezzo alla gente.
La blogger Shawna Courter, che scrive di introversione su Introvert, Dear, la definisce così: “Una sbornia da introverso è un ritiro dentro se stessi provocato da un’eccessiva stimolazione.”
In Italia, il fenomeno diventa particolarmente comune durante periodi di intensa socialità: pranzi e cene natalizie, compleanni in famiglia dove ti ritrovi a parlare con zii che non vedi da mesi, aperitivi aziendali, matrimoni infiniti in cui tra il taglio della torta e il ballo di gruppo passano ore.
Malessere (sbornia) da introversi: come si manifesta
I sintomi possono variare:
- Fisici: mal di testa, bruciore agli occhi, spossatezza, dolori muscolari.
- Emotivi: irritabilità, tristezza, vuoto interiore.
- Mentali: pensieri frenetici e incontrollabili, difficoltà a concentrarsi.
La caratteristica principale è una disconnessione da se stessi: l’introverso, di solito molto connesso al proprio mondo interiore, in mezzo al rumore e alle interazioni forzate non riesce più a “sentire” i propri pensieri.

Tra abbracci improvvisi, domande invadenti (“e tu quando ti sposi?”), discorsi lunghi e presentazioni a persone che non rivedrai mai più, lo spazio personale si riduce a zero. Il risultato? Un senso di esaurimento totale.
Come prevenire o recuperare da una sbornia da introversi
Qui inizia la vera e propria guida.
1. Crea un tuo rifugio
Trova uno spazio dove poterti isolare: una stanza tranquilla, un angolo con una poltrona comoda o persino un armadio spazioso se vivi con molte persone. Niente telefono, niente notifiche. Un po’ di musica rilassante va bene, ma il silenzio totale è ancora meglio. Bastano 10-15 minuti dopo un evento per lasciar scivolare via la tensione.
2. Usa la visualizzazione
Immagina un paesaggio che ti trasmetta pace. Ad esempio, una nevicata silenziosa: senti l’aria fresca, vedi i fiocchi che cadono e “ripuliscono” tensioni e pensieri pesanti. Questa immagine mentale ti aiuta a riportarti in equilibrio.
3. Concediti micro-pause durante gli eventi
Se una festa o un pranzo diventano troppo, inventa una scusa e vai un attimo in bagno, in macchina o all’aperto; chiudi gli occhi e ripeti un piccolo mantra, anche semplice: “Va bene così”, o “Bentornato, me stesso”. Sono gesti veloci che ti riportano a casa dentro di te.

4. Attenzione all’alcol
Io non ho questo problema (astemio quasi totale e buona parte degli alcolici mi disgustano fino a darmi fastidio), ma in Italia è facile che un bicchiere diventi due o tre “per sciogliersi un po’”. Ma l’effetto è temporaneo: il giorno dopo potresti sentirti ancora più vuoto. Meglio restare lucidi, osservare le proprie emozioni e ascoltare i segnali del corpo.
5. Accetta la tua introversione
Viviamo in una cultura che premia l’essere socievoli, chiacchieroni e sempre disponibili e come intuibile spesso essere introversi è visto come “quello che se la tira”, ma forzarsi a fare l’estroverso peggiora solo le cose. Essere introversi significa anche saper ascoltare, essere attenti ai dettagli, dare consigli preziosi. Coltiva questi punti di forza: sono qualità rare.
6. Attenzione ai bambini introversi
Se tuo figlio o nipote è introverso, evitagli frasi come “Dai, vai a salutare tutti” o “Dai un bacino alla zia” e forzare il contatto può aumentare ansia e disagio. Offrigli spazi sicuri dove stare tranquillo: una tenda in camera, un angolo lettura, giochi silenziosi e anche una semplice respirazione profonda insieme può aiutarlo a ritrovare calma. Tuttavia il discorso bambini introversi, e come trattarli,meriterebbe un articolo a sé stante.
In sintesi
Una “sbornia da introverso”, o “malesse degli introversi” non è pigrizia né antisocialità: è un segnale che il cervello ha bisogno di ricaricarsi lontano dal rumore e dalle interazioni continue.
Conoscere i propri limiti e rispettarli è il modo migliore per vivere bene sia i momenti di socialità sia quelli di solitudine.