Hai mai avuto la sensazione che qualcosa che una volta era rivoluzionario stia iniziando a perdere colpi? Se hai notato che le piattaforme di intelligenza artificiale come ChatGPT di OpenAI sembrano meno brillanti di un tempo, non sei il solo. Questo fenomeno ha scatenato un acceso dibattito tra esperti e utenti, portando alla luce dubbi e perplessità su una tecnologia che sembrava promettere tanto.
Un esempio concreto di disillusione
Steven Vaughan-Nichols, un autore di Computerworld, ha recentemente condiviso la sua frustrazione in un’opinione tagliente. Secondo lui, i principali modelli di intelligenza artificiale accessibili al pubblico, come ChatGPT e Claude, non funzionano più bene come le versioni precedenti. “Il risultato è spesso fastidiosamente sbagliato,” scrive. Ma non è solo una questione di errori; è la casualità degli errori a essere più inquietante. Se le risposte fossero mediocri ma costantemente accurate, si potrebbe ancora farci affidamento. Ma così non è.
Questo sentimento non è isolato. Un utente ha commentato su un forum di sviluppatori di OpenAI che l’ultima versione di GPT è stata una “grande delusione” dopo tutto l’hype. Non sorprende che molti si chiedano: cosa sta succedendo?
Un problema di fondo o qualcosa di più?
Di solito, ci aspettiamo che le nuove versioni di un software siano migliori di quelle precedenti. Quindi, perché queste AI sembrano peggiorare? Una teoria è che l’IA non sia mai stata così potente come sembrava. Forse ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo di vedere qualcosa che funzionava, pur non essendo perfetto.
Un’altra spiegazione, suggerita da Vaughan–Nichols, riguarda un fenomeno chiamato “model collapse”. Quando i modelli di IA vengono alimentati con dati generati da altre IA, la loro qualità si deteriora. È come se l’intelligenza artificiale stesse “mangiando” se stessa, peggiorando progressivamente a ogni ciclo di addestramento.
E se stessimo davvero esaurendo i contenuti di alta qualità creati dagli esseri umani? Alcuni esperti stimano che potremmo affrontare questa realtà entro il 2026. Potremmo riscoprire il valore del lavoro umano, unico e insostituibile? Forse, ma non tutti sono così ottimisti.
Cosa ne pensi di tutto questo? L’intelligenza artificiale sta davvero diventando meno intelligente? E come dovremmo affrontare questa situazione? Lascia un commento qui sotto e facci sapere la tua opinione!