Ventidue anni di scoperte incredibili e poi il sipario: il telescopio a raggi gamma Integral ha concluso la sua missione. Per oltre due decenni ha svelato i segreti più nascosti dell’universo, analizzando fenomeni energetici estremi come i lampi di raggi gamma e le onde gravitazionali. Ora, dopo una carriera straordinaria, continuerà la sua lenta discesa verso la Terra, lasciando un’eredità scientifica che durerà ancora per anni.
Un viaggio iniziato nel 2002
Lanciato il 17 ottobre 2002 dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, il telescopio Integral è stato il primo osservatorio spaziale capace di catturare contemporaneamente raggi gamma, raggi X e luce visibile. Questo gli ha permesso di analizzare eventi cosmici con una precisione mai vista prima. Hai presente quelle esplosioni stellari potentissime che rilasciano un’energia immensa in pochi istanti? Ecco, Integral è stato lo strumento chiave per comprenderle.
Tra le sue imprese più importanti, ha individuato il gigantesco bagliore di una magnetar extragalattica, ha analizzato le esplosioni termonucleari delle stelle di neutroni e ha fornito dati preziosi sulle sorgenti di raggi gamma della nostra galassia.

Una collaborazione internazionale
Dietro il successo di Integral c’è stato un impegno globale. Il progetto ha coinvolto scienziati e industrie di diversi paesi, con l’Italia in prima fila. All’epoca, l’azienda Alenia Spazio (oggi Thales Alenia Space) ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione del satellite, guadagnando esperienza e competenze che ancora oggi fanno la differenza nel settore spaziale.
Walter Cugno, responsabile esplorazione e scienza di Thales Alenia Space, ha sottolineato l’importanza del telescopio: “La missione di Integral è stata un successo straordinario. I dati raccolti continueranno a essere utilizzati per decenni, alimentando nuove ricerche e scoperte.”
Il futuro di Integral
Anche se ha smesso di raccogliere dati, Integral non sparirà subito dallo spazio. Per i prossimi quattro anni continuerà a orbitare intorno alla Terra, con gli ingegneri dell’Agenzia Spaziale Europea che monitoreranno attentamente la sua traiettoria. Il suo rientro nell’atmosfera terrestre è previsto per il 2029, quando brucerà completamente senza lasciare detriti pericolosi.
L’eredità di Integral è però destinata a durare molto più a lungo. Le sue osservazioni hanno già cambiato il nostro modo di guardare l’universo e continueranno a farlo grazie all’analisi dei dati raccolti.