Un passo avanti nella lotta all’influenza arriva dai laboratori americani: un cocktail di tre anticorpi si è dimostrato efficace contro quasi tutti i ceppi del virus nei test su topi, inclusi quelli più insidiosi come l’influenza aviaria e la suina. La ricerca, pubblicata su Science Advances dal Jackson Laboratory (Jax), apre la strada a terapie capaci di funzionare anche quando somministrate giorni dopo l’infezione.
Come funziona la nuova terapia

A differenza degli anticorpi tradizionali, che bloccano direttamente il virus impedendogli di entrare nelle cellule, il nuovo approccio punta sulle cellule già infettate. Gli anticorpi si legano a queste cellule polmonari e richiamano il sistema immunitario, che elimina l’intruso.
Il segreto sta nella capacità di riconoscere una regione stabile della proteina M2e, praticamente invariata in tutti i ceppi influenzali. È questa caratteristica che rende il cocktail universale, superando il limite dei vaccini stagionali che devono essere aggiornati ogni anno.
I risultati sui topi
Nei test di laboratorio, la terapia ha mostrato risultati impressionanti:
- 100% di sopravvivenza quando somministrata entro 3 giorni dall’infezione
- 70% di sopravvivenza al quarto giorno
- 60% di sopravvivenza al quinto giorno
E tutto questo anche con dosi ridotte, senza che il virus sviluppasse resistenze o mutazioni.
Perché è importante
Un trattamento di questo tipo potrebbe diventare cruciale in caso di epidemie improvvise. La rapidità con cui si può intervenire con anticorpi già pronti rappresenterebbe un vantaggio enorme rispetto ai tempi di sviluppo e distribuzione dei vaccini stagionali.
Se i risultati venissero confermati anche sugli esseri umani, potremmo avere finalmente un’arma flessibile e duratura contro una delle malattie infettive più diffuse e letali.
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