Influenza canina: nel 2022 sembra proprio che i contagi aumentino a vista d’occhio; negli USA, infatti, è scoppiata una vera e propria “epidemia” grazie a innumerevoli focolai registrati dagli enti competenti. Quest’ultimi stanno confermando che i casi sono in rapido aumento, a maggior ragione se il ceppo influenzale è l’H3N2. Essa, come per tutti gli altri ceppi in circolazione, si può trasmettere tramite la secrezione nasale o anche solo con l’abbaiare del cane; possono essere veicolo di infezione anche cucce e guinzagli, ma banalmente si tratta di un virus che circola in questo periodo nell’aria.
I sintomi sono sempre gli stessi: tosse, febbre e naso che cola; a differenza delle altre, questa influenza è semplicemente più contagiosa, complice anche una bassa protezione immunitaria da parte del proprio cane. Gli studi relativi a tale influenza dichiarano che gli animali più colpiti sono proprio quelli che, dopo la pandemia da Covid-19, vengono avvicinati da altri cani o negli asili nido. Durante la quarantena anche i tuoi pelosi hanno avuto ben pochi contatti con il mondo esterno e ciò vuol dire solo una cosa: basse difese immunitarie.
Influenza canina: come combatterla?
I sintomi appaiono dopo tre o cinque giorni dopo il contatto diretto con un altro cane contagiato; in caso in cui appaiono i sintomi dichiarati, è bene rivolgersi al proprio veterinario per avere una diagnosi completa con la relativa cura da adottare. Questo perché potrebbero manifestarsi anche secrezioni oculari, mancanza di appetito o letargia; da questo, però, potrebbe anche sfociare in una polmonite o essere fatale per i cani più fragili e che presentano già malattie respiratorie pregresse.
Solitamente, l’influenza canina fa il suo corso in due o tre settimane e servirà un trattamento antibiotico prescritto dal proprio veterinario. Si sconsigliano approcci casalinghi, in quanto è necessaria un’azione più dura e ben salda per fronteggiare il problema. Si consiglia, inoltre, di sentire il proprio veterinario anche a fronte di un eventuale vaccino verso i cani che presentano altre patologie.
Negli USA i provvedimenti sono in atto, in special modo verso gli asili nido per cani e moltissime toelettature. Infatti, alcuni servizi sono stati chiusi fino a nuovo ordine, compresi tantissimi rifugi che al momento hanno bloccato le adozioni a causa di questa nuova emergenza. Questo a seguito di un rifugio in Texas, dove ben l’86% dei cani aveva contratto l’influenza.