Una gelateria chiude i battenti nel centro storico di Danzica… e sotto il pavimento salta fuori un cavaliere medievale. No, non è la trama di un romanzo fantasy: è successo davvero, e la scoperta è tra le più importanti mai fatte in Polonia negli ultimi anni.
Un cavaliere sotto il gelato: il ritrovamento
Dal 2023, un team di archeologi guidati da Sylwia Kurzyńska (direttrice di ArcheoScan) stava scavando in pieno centro, nel quartiere storico di Śródmieście. All’inizio avevano trovato solo una lastra tombale medievale con l’effigie scolpita di un cavaliere. Ma a luglio 2025 hanno sollevato la pietra… e sotto c’era lo scheletro completo di un uomo vissuto tra il XIII e il XIV secolo.
Non un uomo qualunque. Lo scheletro era più alto della media del tempo (tra 170 e 180 cm) e ben conservato. Tutti gli indizi – dalla tomba alla posizione del corpo – indicano che si trattava di un personaggio di alto rango, probabilmente un cavaliere o addirittura un comandante militare.
Una tomba scolpita nel prestigio

La lastra tombale è in pietra calcarea di Gotland, un materiale raro e pregiato nel Medioevo, proveniente dall’omonima isola del Mar Baltico. Il cavaliere è raffigurato in piedi, con cotta di maglia, spada e scudo. Un dettaglio interessante? L’arma è alzata, segno di autorità e prestigio. Una postura insolita per l’arte funeraria del tempo, che di solito si limitava a croci o iscrizioni.
Secondo Kurzyńska, la lastra è “straordinariamente ben conservata” nonostante i secoli trascorsi sotto terra. Ed è anche rara: solo una piccola parte delle tombe tardo-medievali presentava immagini del defunto, e quasi sempre erano incisioni semplificate su lastre da pavimento.
Un contesto archeologico di peso
Il luogo del ritrovamento era un tempo parte di una fortificazione medievale occupata tra l’XI e il XIV secolo. Proprio lì sorgeva anche la più antica chiesa di Danzica, costruita con legno datato al 1140. E tutto attorno c’era un cimitero con circa 300 sepolture. Insomma, un epicentro di potere, fede e memoria.
La tomba del cavaliere si inserisce in questo contesto come un pezzo di puzzle preziosissimo: “Ci aiuta a capire meglio chi erano i membri dell’élite militare locale, come venivano sepolti e quali legami culturali c’erano attraverso il Mar Baltico,” spiega Kurzyńska.
Cosa succede ora?

Gli archeologi non si fermano qui. La lastra sarà restaurata, digitalizzata e sottoposta a scansione 3D per ricostruire digitalmente le parti mancanti. Lo scheletro, invece, sarà analizzato da un team di antropologi e genetisti per capire età, salute, dieta e magari perfino l’origine geografica del cavaliere.
Ciliegina sulla torta: si sta preparando anche una ricostruzione facciale basata sul cranio. Chissà, tra qualche mese potremmo letteralmente guardare in faccia il cavaliere sotto la gelateria.
Perché ce ne importa?
Perché è un caso da manuale di “storia viva”. Un luogo apparentemente anonimo – una semplice gelateria chiusa – si trasforma in portale per il Medioevo. Questa scoperta ci parla di identità, potere, guerra, arte e fede, tutto condensato in un singolo ritrovamento. E ci ricorda quanto poco conosciamo, in fondo, di ciò che abbiamo sotto i piedi.
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