Cinque anni fa, a Grenoble, la scienza ha guadagnato un’arma in più: la sorgente di raggi X più brillante mai realizzata. Non un semplice strumento da laboratorio, ma il cuore pulsante dell’European Synchrotron Radiation Facility (ESRF), un progetto che ha cambiato il modo di guardare dentro la materia. Oggi, questo “supermicroscopio” spegne le prime cinque candeline, e la sua storia è appena iniziata.
Extremely Brilliant Source: la macchina italiana che vede l’invisibile

La nuova sorgente, battezzata Extremely Brilliant Source (EBS), nasce da un’idea del fisico italiano Pantaleo Raimondi. Grazie al sistema Hybrid Multi-Bend Achromat (HMBA), costruito con oltre 1.000 magneti disposti lungo l’anello di 844 metri dell’ESRF, è stato possibile generare raggi X cento volte più luminosi rispetto al passato.
Il risultato? Una capacità di imaging 3D capace di penetrare nei dettagli microscopici dei tessuti, dei materiali e persino di antichi fossili. Non parliamo di fantascienza, ma di scienza che si traduce in diagnosi più precise, nuovi materiali e persino scoperte archeologiche.
Dal Covid al cancro: quando i raggi X riscrivono la medicina
Uno dei primi test di potenza è arrivato durante la pandemia: l’ESRF ha permesso di osservare in dettaglio i danni polmonari causati dal Covid-19. Da lì, la strada si è aperta verso la diagnosi precoce dei tumori e la nascita del progetto Human Organ Atlas, un atlante globale degli organi umani sviluppato insieme all’University College di Londra e sostenuto dalla Chan Zuckerberg Initiative. Più di 50 team internazionali lavorano già per creare una banca dati accessibile a tutti i ricercatori del mondo.
Non solo medicina: batterie, pianeti e violini
L’impatto dell’ESRF non si ferma alla salute. Le sue applicazioni spaziano su più fronti:
- Nuovi materiali: dallo sviluppo di batterie più sicure e sostenibili alle tecnologie verdi per l’energia.
- Scienze planetarie: indagini sul nucleo terrestre e studio dei giganti gassosi come Giove e Nettuno.
- Ambiente: analisi del comportamento di elementi tossici, come il cadmio, nel suolo e nelle piante.
- Patrimonio culturale: dal violino del 1743 di Niccolò Paganini al cranio fossile di un rettile di 247 milioni di anni fa, la super-sorgente ha già lasciato un’impronta anche nella storia dell’arte e della paleontologia.
Un occhio sul cervello
Tra le sfide più ambiziose c’è la mappatura dei circuiti neurali. Capire come funzionano le connessioni del cervello significa avere nuove chiavi per affrontare malattie come l’Alzheimer e il Parkinson. L’ESRF offre un dettaglio impossibile da ottenere con le tecnologie precedenti: un microscopio che lavora a livello cellulare, ma su scala tridimensionale.
Il futuro è già in costruzione
Per il direttore generale dell’ESRF, Jean Daillant, questi cinque anni non sono un traguardo, ma solo la partenza: «Siamo appena all’inizio. Stiamo già lavorando a nuovi hardware e software per liberare tutto il potenziale di questa tecnologia, guardando alla prossima generazione di sincrotroni».
Se in cinque anni l’EBS ha rivoluzionato medicina, scienze ambientali, fisica e persino la musica, c’è da chiedersi cosa accadrà nei prossimi venti. La sensazione è chiara: il supermicroscopio di Grenoble non è solo un gioiello europeo, ma un faro mondiale per la ricerca.
Se ti affascina il mondo della scienza e della tecnologia, lascia un commento qui sotto: vogliamo sapere la tua opinione.
Per non perderti le prossime novità, seguici anche su Instagram: icrewplay_t.