Apple ha introdotto nei suoi smartwatch Series 4 e 5, una funzione salva vita: la rilevazione della fibrillazione atriale. In Italia, a tal proposito, è stato consultato il cardiologo Stefano Carugo, direttore dipartimento Cardiorespiratorio asst Santi Paolo e Carlo dell’Università di Milano e responsabile della società italiana cardiologia regione Lombardia, che ha rilasciato una esaustiva dichiaraziome: “L’aritmia è un’anomalia del battito cardiaco che, nel caso specifico della fibrillazione atriale, può essere benigna e dovuta all’invecchiamento o, come spesso accade, maligna, e può portare come grave complicanza all’ictus. L’ictus colpisce soprattutto il cervello, e determina danni permanenti che una persona si porta dietro per tutta la vita. L’aritmia è subdola, entra e esce, entra e esce. Ed è proprio questo continuo entrare e uscire della fibrillazione atriale che porta poi avere l’evento ischemico cerebrale. Il vantaggio dell’Apple Watch è proprio questo: essere rapido e istantaneo soprattutto nel preciso momento in cui uno può sentire il disturbo. E questo per noi cardiologi è fondamentale: a volte facciamo l’elettrocardiogramma, ma magari in quel momento il paziente ha il battito regolare. E resta regolare per una settimana. Il fatto di poter indossare un apparecchio che, oltre a rilevare una anomalia, permette on demand di fare un tracciato elettrocardiografico da mandare al medico in formato PDF per noi rappresenta un avanzamento tecnologico straordinario. Un ictus per noi medici equivale ad avere un paziente disabile tutta la vita”
Apple ha fatto di nuovo centro, o almeno così sembra, col nuovo metodo che addirittura gode del plauso del responsabile della società italiana cardiologia regione Lombardia, una delle eccellenze italiane in ambito sanitario. Non è altrettanto entusiasta un medico statunitense, il dottore Joseph Wiesel, docente presso la Scuola di Medicina dell’Università di New York , che ha rivendicato la paternità della nuova funzione. Il cardiologo newyorkése sostiene di avere avuto un colloquio con i dirigenti Apple, esponendo loro la sua invenzione, ma pare che l’incontro per un’eventuale acquisto del rilevatore cardiaco di Wiesel non sia andato a buon fine. L’accusa è inequivocabile: Apple ha violato un brevetto che non gli appartiene, appropriandosene senza corrispondere le royalty al presunto titolare dell’opera, a suo dire, del suo ingegno.
La casa di Cupertino è stata citata in giudizio presso la Corte Federale di Brooklyn, per risarcire Wiesel della sua percentuale sulle vendite degli Apple Watch Series 4 e 5 e affinché la mela morsicata non si avvalga della licenza del brevetto senza specifica autorizzazione del suo incerto titolare. Nessun portavoce Apple ha rilasciato una dichiarazione al riguardo, lasciando la matassa da sbrogliare al giudice competente.
In attesa che la controversia venga risolta, i pronto soccorso USA sono stati invasi da presunti moribondi in possesso dello smartwatch dotato di cardiofrequenzimetro elettronico, che torna utile per rilevare eventuali anomalie del battito cardiaco, ma che a quanto pare ha creato anche ansia nei consumatori, tanto da mettere in crisi il sistema sanitario statunitense e rischiare di rendere inefficiente il pronto soccorso per le troppe richieste di assistenza.