Secondo uno studio condotto dal Florida State University College of Medicine, il nevroticismo potrebbe essere collegato al morbo di Parkinson. La ricerca, portata avanti dal Professore di Geriatria Antonio Terracciano e dal suo team, ha rivelato che gli adulti con diagnosi di nevroticismo avevano più dell’80% di possibilità di contrarre il Parkinson.
“Alcuni medici pensano che l’ansia e la depressione sia solo il risultato del Parkinson”, ha dichiarato Terracciano, “Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che una certa vulnerabilità emotiva è presente all’inizio della vita, anni prima dello sviluppo del morbo di Parkinson”.
La ricerca “Neuroticism and Risk of Parkinson’s Disease: A Meta ‐ Analysis” , è stata pubblicata sulla rivista Movement Disorders.
Nevroticismo e morbo di Parkinson: qualche dettaglio sullo studio
Il Nevroticismo o neuroticismo, è una caratteristica della personalità, con una relazione importante con diversi tipi di psicopatologie. Da non trascurare la base biologica, e cioè quei tratti della personalità che ereditiamo dai nostri progenitori. A grandi linee, si tratta della tendenza ad elaborare con più o meno successo gli eventi della vita che possono scatenare preoccupazione, ansia, depressione e dipendenze. Una maggiore sensibilità agli stimoli di eventuali eventi negativi, e che di conseguenza amplifica le sensazioni negative, rendendole poco tollerabili, può causare stati depressivi e ansiosi da cui diventa problematico riprendersi.
Nel mondo, circa sei milioni di individui sono colpiti dalla malattia di Parkinson: si tratta infatti della seconda malattia neurodegenerativa più comune dopo il morbo di Alzheimer. Le cause del morbo di Parkinson ad oggi non sono ancora chiare, ma gli esperti credono che fattori genetici e ambientali contribuiscano alla sua insorgenza: “Gli individui che ottengono un punteggio elevato nel nevroticismo sono a maggior rischio di c risultati negativi che interessano la salute per tutta la durata della vita, in particolare nel dominio della salute mentale e delle malattie neurodegenerative, tra cui il morbo di Alzheimer e le relative demenze“, ha spiegato Terracciano.
Per poter portare avanti la ricerca, sono state reclutate quasi mezzo milione di persone di età compresa tra 40 e 69 anni tra il 2006 e il 201. Una valutazione di base ha misurato il nevroticismo. sono stati accertati 1.142 casi di Parkinson grazie alle cartelle cliniche elettroniche del Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito o le cartelle cliniche di morte fino al 2018.
“L’ansia e la depressione sono in comorbidità con il morbo di Parkinson. Molte persone con Parkinson tendono ad essere ansiose o tendono a deprimersi. Parte di ciò potrebbe essere dovuto alla malattia e al modo in cui altera il cervello e può avere un’influenza sulle emozioni. In parte potrebbe essere una reazione psicologica di avere una diagnosi della malattia”, ha concluso lo scienziato.