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Lettura: Il Macellaio di Cleveland: il serial killer dimenticato che terrorizzò gli USA [Crimini irrisolti]
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Scienza

Il Macellaio di Cleveland: il serial killer dimenticato che terrorizzò gli USA [Crimini irrisolti]

Ben prima di Zodiac e di altri crimini più noti, il Macellaio di Cleveland fu un altro omicida seriale, ma mai trovato a conti fatti

Andrea Tasinato 5 ore fa Commenta! 12
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Prima di Zodiac, un altro personaggio popolava le notti insonni (o forse i giorni proprio) degli Stati Uniti: il Macellaio di Cleveland, meno noto rispetto ad altri “mai trovati” famosi, merita comunque di essere trattato; ecco che la rubrica “crimini irrisolti” torna a farsi sentire.

Contenuti di questo articolo
Il Macellaio di Cleveland: una scia di sangue dimenticataIl contesto: Cleveland e l’epoca della povertà estremaIl bilancio delle vittime: fino a 13 omicidiL’indagine per scovare il Macellaio di Cleveland e il coinvolgimento di Eliot NessIl sospettato principale: Frank SweeneyUna scia dimenticata… o interrotta?Cosa dicono gli studi moderniIl macellaio di Cleveland: vittime confermateIl Macellaio di Cleveland: cosa insegna questo episodio?Il Macellaio di Cleveland contro Zodiac: un piccolo confrontoConclusione

Il Macellaio di Cleveland: una scia di sangue dimenticata

Negli anni ’30, mentre l’America cercava di rialzarsi dopo la Grande Depressione, un’ombra oscura si allungava su Cleveland, Ohio; tra il 1934 e il 1938, una serie di omicidi brutali e mutilazioni scioccò la popolazione e mise alla prova la polizia locale.

Il macellaio di cleveland: il serial killer dimenticato che terrorizzò gli usa [crimini irrisolti]

Le vittime? Spesso senzatetto o persone ai margini della società. L’assassino? Mai identificato. La stampa lo battezzò The Mad Butcher of Kingsbury Run “Il Macellaio Pazzo di Kingsbury Run”.

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Questa figura enigmatica, precursore silenzioso di killer come Zodiac o il Mostro di Firenze, operava con precisione chirurgica, quasi come se avesse competenze mediche o da macellaio, da cui il nome. Eppure, oggi il Macellaio di Cleveland è stranamente assente dal dibattito popolare sui serial killer. Ecco perché dovresti conoscerlo.

Il contesto: Cleveland e l’epoca della povertà estrema

Il quartiere di Kingsbury Run era una striscia degradata di terra che ospitava baracche e comunità di senzatetto, molti dei quali reduci di guerra, disoccupati o migranti in cerca di lavoro. Lì, tra binari ferroviari abbandonati e vicoli malfamati, si consumavano gli orrori che il Macellaio di Cleveland consumava spietato.

Il killer colpiva in silenzio, lasciando i corpi (spesso decapitati) in luoghi pubblici. In alcuni casi, la testa delle vittime veniva trovata giorni dopo, in altri non fu mai rinvenuta. Gli organi genitali venivano asportati, i volti sfigurati, e l’identificazione era quasi impossibile. Alcuni dei cadaveri presentavano segni di castrazione post mortem o pre mortem, suggerendo una componente ritualistica o sadica.

Il bilancio delle vittime: fino a 13 omicidi

Ufficialmente, le vittime riconosciute sono 12, ma alcuni investigatori parlano di almeno 13 omicidi. Tutti brutali, spesso con pattern simili:

  • Decapitazione (in alcuni casi, mentre le vittime erano ancora vive).
  • Mutilazioni genitali e smembramenti.
  • Sangue drenato dai corpi.
  • Tracce chimiche (come conservanti per carne) su alcuni resti.

La polizia cercò di collegare i casi tra loro, ma l’assenza di un vero database centralizzato e le difficoltà dell’epoca portarono a un vicolo cieco.

L’indagine per scovare il Macellaio di Cleveland e il coinvolgimento di Eliot Ness

Nel 1935, l’allora famoso Eliot Ness (celebre per la sua lotta contro Al Capone) fu chiamato a dirigere il Dipartimento della Sicurezza Pubblica di Cleveland; Ness era già una figura mediatica, un eroe americano. Ma il Macellaio lo mise a dura prova.

Nonostante l’impiego massiccio di risorse, sorveglianza e addirittura retate nei campi rom e nelle aree baraccate, Ness non riuscì mai ad arrestare ufficialmente il colpevole. Anzi, il caso fu un’ombra pesante sulla sua carriera e contribuì al suo declino.

Ness arrivò a distruggere con le ruspe l’intera baraccopoli di Kingsbury Run, nel tentativo di “togliere terreno al killer”, ma fu accusato di abuso di potere e non ottenne risultati concreti.

Il sospettato principale: Frank Sweeney

Uno dei principali sospettati fu Dr. Francis E. Sweeney, un medico con una storia di alcolismo e problemi mentali. Era cugino di un influente politico locale, cosa che potrebbe aver contribuito a evitare un arresto ufficiale.

Il macellaio di cleveland: il serial killer dimenticato che terrorizzò gli usa [crimini irrisolti]
Francis edward “frank” sweeney: l’uomo che fu sospettato di essere il macellaio di cleveland

Sweeney fu sottoposto a un test del poligrafo non ufficiale (eseguito da un tecnico privato) e fallì miseramente. Tuttavia, non fu mai accusato. Fu internato volontariamente in un ospedale psichiatrico per il resto della sua vita, e continuò per anni a inviare lettere a Eliot Ness, con toni sarcastici e dettagli che solo l’assassino poteva conoscere.

La polizia non lo perseguì mai ufficialmente. Ness, in privato, lo considerava colpevole.

Una scia dimenticata… o interrotta?

Alcuni criminologi ritengono che il Macellaio possa aver continuato ad uccidere altrove, cambiando stato o modus operandi. Altri ipotizzano che possa essersi suicidato, o che l’internamento di Sweeney abbia posto fine alla serie.

Curiosamente, alcuni dettagli ricordano casi successivi come:

  • Gli omicidi del Torso Killer a New York negli anni ’60-’70.
  • Le mutilazioni genitali nel caso del Black Dahlia.
  • Gli omicidi “senza nome” lungo le ferrovie dell’est americano.

Coincidenze? Emulazioni? Nessuno lo sa davvero.

Cosa dicono gli studi moderni

Con l’evoluzione delle scienze forensi e della criminologia, il caso del Macellaio di Cleveland è stato rivalutato più volte da esperti moderni e molti criminologi contemporanei considerano il killer come uno dei primi esempi documentati di “signature killer” in America, ovvero un assassino che uccide seguendo uno schema rituale, indipendentemente dal metodo o dall’efficacia.

Studi condotti a partire dagli anni ’90 in poi, come quelli di James Jessen Badal e altri esperti di casi irrisolti, evidenziano elementi ricorrenti che oggi sarebbero utilizzati per stilare un profilo psicologico dettagliato: l’uso della decapitazione come simbolo di annullamento dell’identità, la scelta di vittime vulnerabili, l’eventuale impotenza sessuale dell’assassino e un probabile disturbo dissociativo.

intervista a James Jessen Badal che analizza il macellaio di Cleveland

Inoltre, le moderne tecniche di linkage analysis e profilazione geografica hanno suggerito che l’assassino potrebbe aver operato anche in altri stati, anticipando lo schema dei “killers itineranti”, comuni nella seconda metà del ‘900. Alcuni esperti hanno persino teorizzato che il Macellaio di Cleveland potrebbe essere il progenitore spirituale di serial killer come Ed Kemper o il Green River Killer, per via dell’accanimento sul corpo e della forte simbologia sessuale nelle mutilazioni.

Il macellaio di cleveland: il serial killer dimenticato che terrorizzò gli usa [crimini irrisolti]
Una mostra dedicata al macellaio di cleveland al cleveland police museum

Tuttavia, in assenza di materiale genetico conservato, nessun DNA è stato mai recuperato o associato ai resti; alcuni ossa furono persino disperse o sepolte senza analisi complete, rendendo impossibile oggi un confronto con database moderni come il CODIS.

In sintesi, la criminologia moderna conferma l’efferatezza e la complessità del caso, sottolineando come il Macellaio di Cleveland rappresenti un punto di svolta nella storia dei serial killer: un mostro pre-FBI, sfuggito a ogni etichetta e rimasto impunito.

Il macellaio di Cleveland: vittime confermate

Il Macellaio di Cleveland ha mietuto varie vittime, le confermate sono dodici, ma l’identificazione completa fu possibile solo in pochissimi casi. La maggior parte delle vittime venne decapitata, smembrata e privata di ogni elemento identificativo, come impronte digitali, denti o documenti. Il killer agiva con una brutalità metodica, rendendo quasi impossibile risalire all’identità.

Ecco un riassunto dei casi noti che il macellaio di Cleveland ha portato con sé:

  1. Victim #1 (1934) – Uomo, ritrovato a Willard Park. Solo la parte inferiore del corpo fu recuperata. Identità sconosciuta.
  2. Victim #2 (settembre 1935) – Donna, soprannominata “Lady of the Lake”. Inizialmente non collegata al caso, poi retroattivamente inclusa. Corpo parzialmente decomposto, braccia mancanti.
  3. Victim #3 e #4 (1935) – Due uomini, uno dei quali decapitato in modo netto. Uno venne identificato come Edward Andrassy, giovane noto alla polizia. Il secondo mai identificato.
  4. Victim #5 (1936) – Uomo, soprannominato “The Tattooed Man” per la presenza di numerosi tatuaggi. Nonostante gli sforzi, identità mai accertata.
  5. Victim #6 (1936) – Donna, decapitata e mutilata. Nessuna identificazione.
  6. Victim #7 (1936) – Uomo, con genitali asportati. Sospettata morte per dissanguamento prima della decapitazione.
  7. Victim #8 e #9 (1936) – Due corpi smembrati ritrovati separatamente. Nessuna identità confermata.
  8. Victim #10 (1937) – Uomo, solo metà corpo ritrovato. Presente una sostanza chimica sul cadavere, forse usata per ritardare la decomposizione.
  9. Victim #11 (1937) – Donna, corpo smembrato e distribuito in diverse zone. Testimoni affermano di aver visto un uomo gettare parti nel fiume.
  10. Victim #12 (1938) – Uomo, ritrovato nel cuore della città. Un messaggio al detective Peter Merylo sembrava sfidare la polizia.

Nonostante le indagini dell’epoca, solo due vittime che il macellaio di Cleveland ha mietuto furono identificate con certezza: Edward Andrassy e Florence Polillo (una ex cameriera e prostituta); il resto è avvolto nel mistero. Le autorità sospettavano che molte delle vittime fossero senza fissa dimora o lavoratori migranti, sfruttati e poi dimenticati.

Il macellaio di cleveland: il serial killer dimenticato che terrorizzò gli usa [crimini irrisolti]
Edward andrassy , una vittima accertata del macellaio

L’assenza di identità non fu casuale: lo schema del killer sembra aver mirato volutamente a chi non avrebbe avuto nessuno a reclamarne il corpo. Una strategia crudele e calcolata, perfetta per confondere le indagini.

Il Macellaio di Cleveland: cosa insegna questo episodio?

Il macellaio di Cleveland per quanto tragica come cosa insegna questo:

  1. I poveri non fanno notizia
    Le vittime erano marginali, e questo influenzò la copertura mediatica. Ancora oggi, molti casi di senzatetto assassinati restano irrisolti.
  2. La criminalità seriale esisteva prima dell’FBI come la conosciamo
    Il profilo del serial killer moderno stava già emergendo prima che esistesse il concetto ufficiale.
  3. Non tutti i mostri finiscono dietro le sbarre
    È probabile che il colpevole abbia vissuto a lungo, magari osservando il mondo ignorare i suoi crimini.

Il Macellaio di Cleveland contro Zodiac: un piccolo confronto

Sebbene entrambi siano entrati nel pantheon dei serial killer americani rimasti impuniti, il Macellaio di Cleveland e lo Zodiac Killer operavano in modo radicalmente diverso; il Macellaio agiva nell’ombra, senza mai rivendicare pubblicamente i suoi crimini, scegliendo vittime marginali e mutilandole in modo rituale. Lo Zodiac, invece, cercava deliberatamente l’attenzione mediatica, scrivendo lettere cifrate ai giornali e scegliendo vittime “visibili”, come coppiette appartate.

Il primo era probabilmente più sadico e metodico, il secondo più narcisista e teatrale. Il Macellaio usava il silenzio come arma. Zodiac, l’inchiostro.

In sostanza, Zodiac voleva essere un personaggio. Il Macellaio, un fantasma.

Conclusione

Il Macellaio di Cleveland è uno spettro dimenticato della storia americana. Un killer spietato che, senza mai ricevere un volto ufficiale, continua a tormentarci con il suo silenzio. Un cold case irrisolto che, in fondo, ci ricorda che la giustizia non è sempre garantita, e che non tutti gli incubi hanno una fine.

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