Quando ero adolescente, anzi già in preadolescenza (alle medie) lo notavo, molti vedevano il fumo di sigaretta come una sorta di traguardo, non tanto (e non solo) come passaggio da età “infantile” ad età adulta come dire “ye, sono uomo ora!“, ma come se ci fosse una sfida (verso gli adulti o verso cosa non l’ho mai capito).

Una cosa però notavo, nel momento stesso in cui iniziavano a fumare sembrava come se il fumo prendesse le loro personalità e le cambiasse radicalmente, perdendo in alcuni casi amicizie
La domanda che mi sono posto di recente: è solo un cambio dovuto al fatto che si sentivano “più fighi” perché fumavano, o nel fumo c’è qualcosa di chimico che innesca realmente un vero e proprio cambio di personalità?
Ovviamente la risposta è un po’ e un po’, ma di certo il fumo di sigaretta fa qualcosa a livello cerebrale ed è innegabile e ho deciso quindi di indagare a fondo sulla faccenda.
Il fumo e il cambio di personalità: cosa dicono gli studi?
Ebbene di studi che collegano il cambiamento di personalità non solo “sociale”, ma soprattutto chimico ce ne sono, eccome se ce ne sono.
Cambiamenti nei tratti di personalità: la conferma scientifica
Uno studio pubblicato sul Journal of Research in Personality (Hakulinen et al., 2019) ha analizzato più di 15.000 persone per un periodo di 8-10 anni. Il risultato? Chi fuma tende a diventare nel tempo più nevrotico e meno coscienzioso.

Tradotto in parole povere: più ansia, impulsività e minore affidabilità.
Il fumo non è solo un vizio, ma un amplificatore di tratti disfunzionali; al contrario di quanto si crede, non si “rimane uguali” dentro e la nicotina agisce come una patch cerebrale temporanea (solo che invece di fare da toppa… è essa stessa la toppa) che, col tempo, corrompe il codice sorgente emotivo, per dirla in termini “bioinformatici”.
Declino cognitivo e fragilità emotiva
Altri studi mostrano una correlazione netta tra fumo e declino cognitivo precoce e non solo: la riduzione di ossigeno al cervello, l’infiammazione sistemica e lo stress ossidativo creano le basi per una personalità sempre più rigida, meno empatica, più reattiva.
La coppia e il sistema relazionale
Fumare non è mai un atto isolato. In una relazione, la sigaretta diventa spesso un terzo incomodo. Studi pubblicati sul Journal of Family Psychology evidenziano che le coppie dove uno dei due partner fuma hanno più conflitti, meno intimità emotiva e una maggiore probabilità di rottura.

Chi smette, spesso, si trova a non riconoscere più il partner che continua, quindi cambiano le abitudini, gli odori, i ritmi… Ma soprattutto cambia la qualità della presenza: fumare è una forma di fuga, una bolla che isola.
Conclusione
Il fumo non è solo una questione di salute, ma diventa una vera e propria questione identitaria e modifica i tratti profondi della nostra psiche, erode le fondamenta delle relazioni e compromette il nostro equilibrio emotivo.
Sostanzialmente non è più “non fumare in gravidanza“, ma qualcosa di più.
Se prima la domanda era: “Fa male?“, ora diventa: “Chi divento quando fumo?“.
E la risposta, supportata da anni di dati scientifici, è semplice: una versione più fragile, impulsiva e disconnessa da me stesso.