Il Palazzo di Versailles è il simbolo più sfarzoso e maestoso del potere assoluto della monarchia francese: noto per la sua opulenza, questa Reggia era un’antica residenza dei Borboni di Francia, distante circa 15 km da Parigi, che è stata riqualificata per il volere di Luigi XIV. Il Re infatti desiderava allontanarsi dalla capitale e al tempo stesso attorniarsi di tutti i nobili, in modo tale da poterli tenere sotto controllo all’interno di un’unica e immensa residenza.
La vita all’interno della Reggia di Versailles: non era tutto oro quello che luccicava
Da quel momento Versailles divenne la residenza del potere politico fino al 1682 e vi soggiornarono tre Re di Francia. La Reggia poteva contare un totale di 350 appartamenti, diversi corridoi e passaggi segreti, e poter risiedere in questo luogo era considerato un privilegio per tutti i cortigiani che potevano accedervi. A Versailles quello che contavano erano il proprio rango e lo status sociale, e infatti tutti cercavano di mettersi in mostra al meglio in modo tale da poter essere visti di buon occhio dal Re.
Anche se all’apparenza tutti sembravano essere immersi nell’effettivo lusso, in verità presto la Corte si nascondevano diverse pecche, una realtà decisamente meno bella come volevano far apparire a quell’epoca. Infatti, le condizioni igienico – sanitarie all’interno delle mura del palazzo erano tenute davvero di poco conto.
Di fatto le condizioni igieniche erano davvero precarie visto che, nonostante diversi tentativi di poter migliorare le condizioni di vita di tutti i cortigiani, all’interno del palazzo mancavano di fatto dei sistemi fognari, dei sistemi di acqua corrente e dei servizi igienici adeguati a rispondere alle esigenze di tutte le persone che vivevano lì.
Infatti, nelle lussuosissime stanze, mancavano spesso i gabinetti e di conseguenza le persone erano costrette a utilizzare dei vasi da notte che venivano svuotati dai servitori. Esisteva un oggetto che veniva chiamato comoda e si trattava di una sedia dotata di un’apertura centrale che aveva lo scopo di essere utilizzato come un gabinetto portatile. Anche questi e altri oggetti causavano alti rischi di contaminazione.
Ovviamente con una simile pratica gli odori si diffondevano molto facilmente e si può intuire che fossero davvero sgradevoli; se pensi che, a maggior ragione, l’acqua corrente era considerata un lusso riservato a sole poche persone, le condizioni in cui versavano erano ancora più gravi del previsto. Infatti, la maggior parte degli abitanti della Corte utilizzava l’acqua prelevata da pozzi o da fontane, che però risultavano essere spesso contaminate da diversi rifiuti.
Un altro problema che portava odori molto sgradevoli e molto spesso la proliferazione di parassiti e batteri era legato al fatto che non vi fosse, come anticipato, un sistema fognario efficace: infatti i reflui e le acque venivano convogliati in dei canali aperti, mentre i rifiuti solidi erano spesso accumulati all’interno di alcune discariche che si trovavano vicino o addirittura dentro al palazzo.
La salute degli abitanti di Versailles: tra malattie e parassiti
Purtroppo una situazione come quella presente nel Palazzo di Versailles non poteva causare altro che problemi di salute. Infatti, tutti i cortigiani, o comunque la maggior parte di essi, dovettero fronteggiare diverse problematiche che andavano da epidemie di malattie infettive, come per esempio la dissenteria, il colera oppure il tifo, fino alla presenza di pidocchi, parassiti e cimici che si trovavano in tutti gli ambienti.
Inoltre, tutti questi parassiti trovavano terreno fertile non sono nella sporcizia che si accumulava nel palazzo, ma anche da come si vestivano i cortigiani, visto che tendevano a utilizzare svariati strati di abiti, ricchi di accessori e ornamenti, oltre che a diverse parrucche e spessi strati di trucco che spesso non rimuovevano, ma coprivano con altro make up.
Purtroppo non era nemmeno facile riuscire a migliorare le condizioni di igiene del Palazzo, visto che erano proprio gli aristocratici a porre dei limiti a tali cambiamenti, dato che diversi nobili e cortigiani percepivano l’igiene come una preoccupazione prettamente borghese, come se si trattasse di un segno di debolezza.
Dall’altro lato, la morale religiosa sconsigliava di lavare le proprie zone intime, visto che questo avrebbe implicato toccare quelle parti del proprio corpo considerate più sconvenienti. Basti pensare che alla Regina Maria Antonietta, abituata all’igiene della Corte austriaca, venne imposto di indossare almeno un camice quando desiderava farsi un bagno caldo. Inoltre, un oggetto come il bidet cadde presto in disuso poco dopo che venne introdotto, visto che veniva utilizzato dalle prostitute e di conseguenza i nobili non volevano essere associati a queste donne.
Altre piccole curiosità sull’igiene a Versailles
Nonostante la scarsa pulizia personale dei cortigiani, esistevano comunque dei tentativi per cercare di mantenersi in condizioni dignitose, o più che altro per nascondere alcuni problemi e odori sgradevoli. Per esempio, per cercare di alleviare l’alitosi, le persone utilizzavano delle miscele di erbe che strofinavano sui denti e sulle gengive, oppure masticavano del sedano o della scorza di sidro.
Per pulire le stanze invece venivano utilizzate delle scope di bambù e per cercare di mascherare gli odori venivano bruciate delle sostanze odorifere. Inoltre, per mascherare i cattivi odori venivano utilizzate spesso delle spugne profumate e delle paste alle erbe, così come veniva utilizzata della polvere di riso che serviva per nascondere le ferite causate da una scarsa igiene.