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Idrogeno a basso costo: nuova fuel cell funziona alla metà della temperatura standard

Un team giapponese sviluppa una fuel cell a idrogeno che lavora a 300°C, riducendo costi e aprendo alla diffusione di sistemi domestici.

Massimo 2 mesi fa Commenta! 3
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Le celle a combustibile a idrogeno sono tra le soluzioni più promettenti per sostituire i combustibili fossili, ma fino a oggi il loro limite è stato il calore estremo necessario per funzionare. Le tradizionali SOFC (celle a combustibile a ossido solido) operano a temperature tra 700 e 800°C, con costi e complessità elevati.

Contenuti di questo articolo
Il segreto è nell’elettrolitaI materiali chiave: bario e scandioPerché è una svolta per l’energia a idrogenoProssimo obiettivo: ancora più efficienza

Ora, uno studio pubblicato su Nature Materials segna un cambio di passo: una nuova SOFC sviluppata alla Kyushu University lavora a soli 300°C, meno della metà rispetto agli standard attuali.

Il segreto è nell’elettrolita

Le SOFC convertono direttamente idrogeno in energia e acqua grazie al passaggio di ioni idrogeno positivi (protoni) attraverso un elettrolita ceramico. In genere serve molto calore per garantire la mobilità dei protoni.

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Il team giapponese ha modificato la struttura cristallina dell’elettrolita con dopanti chimici e ossidi scelti con precisione. La sfida era aumentare il numero di protoni mobili senza bloccare la “rete stradale” del cristallo, che ne rallenterebbe il passaggio.

I materiali chiave: bario e scandio

Idrogeno

Dopo una serie di test, i ricercatori hanno puntato su due composti: stannato di bario e titanato di bario. Dopati con scandio, questi materiali hanno raggiunto prestazioni simili alle SOFC tradizionali, ma a 300°C.

Lo scandio ha creato una sorta di “autostrada molecolare” larga e flessibile, riducendo la barriera al movimento dei protoni. Inoltre, la maggiore morbidezza dei due ossidi ha facilitato l’assorbimento del dopante, migliorando l’efficienza complessiva.

Perché è una svolta per l’energia a idrogeno

Abbassare la temperatura di funzionamento significa tagliare drasticamente i costi dei materiali e aprire la strada a sistemi compatti per uso domestico o aziendale. Secondo il professor Yoshihiro Yamazaki, autore senior dello studio, il lavoro trasforma “un paradosso scientifico in una soluzione pratica” e avvicina l’idrogeno alla diffusione di massa.

Prossimo obiettivo: ancora più efficienza

Anche se 300°C sono ben lontani dalla temperatura ambiente, la riduzione ottenuta è significativa. I ricercatori puntano ora a spingersi ancora più in basso, per rendere le SOFC non solo più economiche, ma anche più versatili nell’integrazione con reti elettriche e sistemi di stoccaggio energetico.

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