Icebot è la novità presentata alla IEEE / RSJ International Conference on Robots and Intelligent Systems (IROS). Si tratta di un robot costituito prevalentemente di ghiaccio che ha la capacità di autoripararsi in qualsiasi pianeta. A creare icebot ci ha pensato un team di ricercatori del laboratorio GRASP dell’Università della Pennsylvania.
Icebot: ecco come funziona
Il piccolo robot, dal peso di 6,3 kg, può inclinarsi fino a 2,5° e può girarsi verso destra o verso sinistra ed è stato progettato come alternativa per esplorare le atmosfere di altri pianeti che non siano il pianeta Terra. Il materiale di cui è costituito, cioè il ghiaccio, è stato scelto poiché può adattarsi su qualsiasi pianeta con temperature molto basse, cioè condizioni simili all’Antartide.
Sono stati valutati anche i problemi che la macchina potrebbe manifestare: inconvenienti con la scheda elettronica o le batterie. Potrebbe infatti accadere che il ghiaccio inizi a sciogliersi, andando a compromettere il circuito dell’apparecchio. La soluzione a questo quesito potrebbe trovarsi nel riuscire a mantenere la temperatura costante.
Per riuscire in questa impresa, Icebot dovrebbe bilanciare la sua temperatura interna in modo che nessuna delle sue parti si sciolga. In caso contrario, i circuiti potrebbero danneggiarsi completamente rendendo inutilizzabile la macchina. Ad oggi, l’apparecchio viene addestrato in luoghi antartici e si sta prendendo in considerazione la possibilità che venga inviato su altri pianeti.
“Il presupposto è che il robot operi in un ambiente con ghiaccio ovunque, dove la temperatura ambiente è abbastanza fredda da far sì che il ghiaccio rimanga stabile, e idealmente anche abbastanza fredda che il calore generato dal robot non porterà a un una quantità scomoda di auto-scioglimento o una quantità ancora più scomoda di auto-cortocircuito” Si legge nella nota IROS.
“Tra stampaggio, stampa 3D e lavorazione CNC, risulta che tagliare il ghiaccio con un trapano è il metodo più efficiente ed efficace dal punto di vista energetico, anche se idealmente vorresti trovare un modo di usarlo in cui puoi gestire le acque reflue e i trucioli di ghiaccio che risultano in modo che non si ricongelino in un punto in cui non vuoi che si trovino”.