Honor, la nota ditta di tecnologia, specializzata soprattutto in Personal Computer, smart TV, dispositivi indossabili e telefoni cellulari, ha recentemente adottato misure, per così dire, precauzionali, atte a ridurre quanto più possibile i rifiuti elettronici.
Dal 2021, di fatto, Honor ha raccolto e trattato circa 1.733 tonnellate di rifiuti elettronici. Avendo successivamente testato decine di formule di materiali in collaborazione con vari fornitori, Honor ha inoltre adottato cavi di alimentazione senza alogeni per tutti i suoi smartphone e tablet, riducendo così l’uso di materiali pericolosi di circa 3.379 tonnellate dal 2016.
Oltretutto, Honor dal 2014 ha ridotto le emissioni di anidride carbonica di circa 80 tonnellate grazie al passaggio all’inchiostro di dei soia.
Oggi risulta che 76 modelli di smartphone e tablet HONOR hanno ricevuto il marchio ambientale di grado A dal China Quality Certification Centre (CQC).
Una serie di record a dir poco affascinanti!
L’azienda in questione e anche altre stanno imparando l’arte del riciclo: e noi?
La vera domanda non è “perché Honor è stata così brava e gli altri no?”, la vera domanda che dovremmo porci è: perché alla stragrande maggioranza delle aziende e multinazionali sul pianeta Terra conviene invece fare l’esatto contrario?
Di certo, così facendo, Honor ha lanciato un messaggio mica da ridere al mondo, ironico ciò parta proprio dalla Cina, uno dei paesi se non IL paese più inquinato del globo!
Consumismo: perché?
Lungi da me trasformare questo articolo in una sorta di consigli alla Baci Perugina, vediamo di arrivare al sodo.
Recentemente in Italia è stato fatto il Bonus TV-decoder di nuova generazione per poter acquistare una televisione nuova di zecca, o in caso un decoder.
Giusto qualche mese fa, stavo passeggiando nei pressi di un negozio dove rottamavano televisioni “vecchie”, affinché fosse possibile per i consumatori avere la televisione nuova.
Quello che mi ha fatto piangere il cuore non era tanto vedere che, a parte qualche modello molto vecchio a tubo catodico (in realtà volendo sarebbero stati riutilizzabilissimi pure quelli, ma tant’è), la stragrande maggioranza di quei televisori non aveva un difetto che fosse uno, se non la “colpa” di non possedere la “capacità” di connettersi ad internet, né il tanto decantato DVB-T2 (il nuovo segnale digitale terrestre).
Alcune di loro avevano addirittura la possibilità di poter guardare video in 4K, sebbene non possedessero né DVB-T2 e non fossero Smart Tv.
Ma allora perché questo consumismo? Purtroppo le aziende grosse cercano di sfruttare molto l’ignoranza in materia informatica-elettronica delle persone, per poterle raggirare come vogliono. Io stesso che lavoro in campo informatico ed elettronico, mi sono ritrovato persone convintissime che il segnale DVB-T2 non fosse solo televisivo ma legato ad internet!
Nulla di più falso! Questo alla lunga causerà milioni di rifiuti elettronici derivati da dispositivi che erano perfettamente recuperabili con qualche escamotage!
Questa confusione è generato apposta affinché il consumatore sia spinto a credere cose tipo “mi serve la TV con internet per poter continuare a guardarla”, quando internet e segnale televisivo sono due segnali di dati distinti ed indipendenti!
Il consumatore malcapitato viene quindi spinto a ritenere obsoleto un dispositivo che può essere tranquillamente recuperato con qualche semplice stratagemma!
È dall’inizio della mia “carriera” in questo sito che insisto su questo, come dobbiamo essere noi a comandare le macchine e non le macchine che comandano noi, analogamente bisogna informarsi bene, prima di decidere se abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo. Ed è proprio il non porsi questo quesito che spinge le aziende multinazionali sia al fenomeno dell’obsolescenza programmata, che al farci credere che qualcosa da loro prodotto sia ormai obsoleto.
Paradossalmente, in alcuni, casi sono le stesse multinazionali a proporci soluzioni per bypassare l’obsolescenza programmata! Per fare due esempi concreti: Amazon Stick e il Chromecast di Google!
Ambedue questi dispositivi, infatti, hanno la capacità di connettersi all’HDMI del televisore, per poter connettersi ad internet per visionare siti come YouTube, Twitch, Prime Video e quant’altro! Il tutto senza dover per forza acquistare una nuova televisione intelligente, per ricollegarci a quanto detto poc’anzi. La versione Ultra di Chromecast supporta addirittura il 4K! Fermo restando, che i decoder per il segnale DVB-T2 sono venduti a prezzi abbordabili a chiunque.
Ho utilizzato come esempio la televisione, ma si potrebbe fare con mille altri esempi.
Se il mio cellulare funziona ha senso cambiarlo? In alcuni casi un telefono Android con buone caratteristiche è possibile aggiornarci il software tramite custom ROM.
Se il mio computer funziona, ha senso cambiarlo? Certo, qui già il discorso cambia un po’, perché un architetto che usa AutoCad avrà presto bisogno di un computer compatibile con Windows 11 (viste le limitazioni sui processori e sui componenti date da Microsoft stessa). Ciò però non vuol dire che il precedente computer dell’ipotetico architetto sia inutilizzabile. Chiariamo subito questo concetto. Alcune distribuzioni di Linux come ZorinOS sono nate appositamente per questo scopo.
Prima di cadere nei tranelli del marketing creati ad hoc per far spendere soldi quando non necessari, è necessario informarsi se esistono altri sistemi per poter far funzionare i nostri apparecchi, anziché piombarsi in negozio grazie a fantomatici bonus. Non sarà solo il nostro portafoglio a ringraziarci, ma anche (e soprattutto) l’ambiente.
È questa la lezione che Honor ha dato al mondo.
Ma questo riciclo e questa salvaguardia dell’ambiente non deve partire da Honor: deve partire da noi consumatori!