Tra i cybercriminali del 2021 non manca certo la creatività e questa volta hanno deciso di colpire ai sentimenti degli utenti WhatsApp: “ho bisogno di aiuto” infatti è la nuova truffa orchestrata come un messaggio inviato da un caro amico che di trova in difficoltà e che ha bisogno, guarda caso, di sostegno economico.
Molti di noi non esiterebbero un attimo ad aiutare un amico in difficoltà, dopo essersi sincerati che si tratti di qualcosa di serio, ma pensiamo ai nonni che si vedono recapitare un messaggio del genere dal loro nipotino. Riuscirebbero a mantenere il sangue freddo e fare prima le opportune verifiche? I malintenzionati del web puntano proprio su questa fragilità e a quanto è emerso, sono riusciti ad aggirare la buonafede di diversi utenti WhatsApp.
Ho bisogno di aiuto”: ecco come avviene la truffa
Gli hacker prima di tutto riescono ad entrare in possesso degli account di alcuni utenti WhatsApp. Secondo la Questura di Brescia, che nella sua pagina ufficiale ha postato uno screenshot, il messaggio truffa “ho bisogno di aiuto” dal testo asciutto e di impatto, viene spedito proprio da questi profili che purtroppo sono stati hackerati.
Il messaggio recita così: “Ho bisogno di aiuto/ho bisogno di un favore. Ho comprato da internet ma la mia carta di credito è scaduta. Posso usare la tua e ti faccio un bonifico?”. In questo modo, i criminali del web riescono ad ottenere le credenziali di accesso delle carte di credito e a svuotarle del loro contenuto senza nessuno scrupolo. L’unica maniera per difendersi è sospettare immediatamente di una simile richiesta e eventualmente fare una telefonata al richiedente, per informarlo che il suo profilo è stato hackerato.
La truffa “ho bisogno di aiuto” viaggia sul web dal 2014 e ad intervalli regolari, viene riciclata. La prima formula chiedeva un contatto tramite email: ” “Buongiorno, come stai? Ho un problema urgente da spiegarti. Contattami per e-mail discretamente perché sono irraggiungibile sul mio telefono. Posso contare su di te?“, successivamente si richiedeva una somma di danaro con la promessa di restituirla il prima possibile. In questo caso si trattava di un virus che fu bloccato direttamente dalla Polizia Postale.
Nell’ottobre dello scorso anno invece, è stato addirittura scomodato il covid19: “Sono in ospedale, mi hanno diagnosticato il Covid. Dobbiamo vederci, devi aiutarmi!” . Insomma, a seconda del periodo, i cybercriminali riadattano la loro truffa che purtroppo resiste nel tempo. Ricordiamo che per tutelarsi vale sempre la regola che è meglio evitare di inviare tramite messaggio WhatsApp o qualsiasi altro messaggio scritto, le credenziali di accesso al proprio conto corrente.