In questo momento storico difficile da gestire a causa della pandemia che si è scatenata per via del Coronavirus, a cui è seguito un bombardamento mediatico contraddittorio e che ha fomentato la psicosi in modo particolare in Italia, arriva da Londra una conferma che dà un po’ di speranza: “il paziente inglese” affetto da HIV (Human Immunodeficiency Virus) è guarito, a dimostrazione che qualsiasi virus per quanto aggressivo può essere debellato.
HIV: Timothy Ray Brown
Il primo paziente al mondo guarito dal virus fu Timothy Ray Brown,
Noto anche come il “paziente di Berlino“. Dopo che risultò positivo all’HIV, ricevette un’altra brutta notizia: una diagnosi di leucemia mieloide acuta. Subì un trapianto di midollo grazie ad un donatore con una mutazione del recettore CCR5, la CCR5–Δ32 monozigote.
Molte manifestazioni dell’HIV nella fase embrionale di sviluppo del virus si servono di questo recettore per entrare nelle cellule da infettare. I soggetti che presentano questa mutazione infatti risultano resistenti ai ceppi del virus. Solo in Europa una persona su mille possiede questo tipo di corredo genetico.
Timothy, grazie al trapianto di midollo effettuato da un team di medici guidati da Gero Hütter, è risultato negativo al virus e dopo un lungo monitoraggio che ha confermato che l’HIV non era più rilevabile, il paziente di Berlino ha potuto interrompere la terapia farmacologica senza che l’infezione si ripresentasse, confermando così la sua completa guarigione.
HIV: il “paziente inglese”
La guarigione del paziente inglese è stata confermata qualche ora fa: si tratta di Adam Castillejo, di origini venezuelane ma residente da 20 anni a Londra, e per questo motivo ribattezzato “il paziente inglese”. Adam è il secondo malato infetto da HIV a guarire completamente dal virus. Castillejo ha deciso di svelare la sua vera identità dopo avere avuto conferma di essere guarito, rilasciando un’intervista al New York Times.
“Voglio essere un ambasciatore di speranza” ha dichiarato Castillejo durante l’intervista: “Credo di trovarmi in una posizione unica per infondere un messaggio di speranza al mondo. Quando scoprì di avere l’HIV fu un’esperienza terrificante, un trauma difficile da superare. Fortunatamente, grazie alle cure farmacologiche, ho potuto vivere in maniera relativamente tranquilla” ha concluso.
Anche Adam, così come Timothy, ricevette un’altra brutta notizia nel 2013: gli fu diagnosticato un linfoma al quarto stadio e le speranze di guarigione dal linfoma stesso venivano da ha un trapianto di midollo osseo di un donatore con una particolare mutazione genetica che gli permetteva di essere immune all’immuno deficienza. Dopo l’operazione, il paziente inglese ha seguito una terapia farmacologica a base di farmaci antiretrovirali e, dopo un anno e mezzo, i medici hanno confermato ufficialmente una remissione del virus durante i 18 mesi di osservazione.
HIV: cautela dei ricercatori
Nonostante il risultato incoraggiante, i ricercatori vogliono mantenere una certa cautela e hanno dichiarato di voler proseguire il monitoraggio su Adam. Si tratta di legittime titubanze, anche se questo successo rimane comunque importante per la lotta contro l’AIDS, tanto da stimolare i ricercatori a continuare a tenere sotto controllo il paziente.
La negativizzazione dell’HIV rilevata su Brown non è stata una casualità, ma conferma una relazione tra il virus e la mutazione del recettore CCR5. Questo secondo risultato apre di nuovo una speranza di remissione per tutte le persone infette da immunodeficiency e potrebbe addirittura essere la chiave per trovare una terapia efficace capace di garantirne la guarigione.
Fondamentale ricordare a tutti che l’unico vero modo ad oggi per fermare l’epidemia da HIV, è la prevenzione. Questo significa che, nonostante i risultati incoraggianti, il virus sta continuando a diffondersi ed è necessario proteggersi da rapporti sessuali occasionali in modo da evitare di infettarsi e veicolare la malattia in altre persone.