Haylou, anche se molti ne sono a conoscenza, è un marchio che ruota intorno all’universo Xiaomi che si è specializzato nella produzione di smartwatch, cuffie e accessori per mobile.
Dopo averci proposto qualche mese fa il modello RT2, di forma tonda e ispirato ai Gear di Samsung, è il turno di RS4 plus, versione leggermente riveduta e corretta del modello RS4 presente da qualche tempo sul mercato.
Il concetto alla base dei prodotti Haylou è più o meno lo stesso di altre aziende simili, magari con colossi alle spalle: fornire prodotti di qualità al prezzo più basso possibile. Sarà questo il caso?
Scopriamolo subito, entrando nel vivo della recensione, ma se sei interessato all’acquisto ti lascio subito il link dove poterlo acquistare.
Unboxing e contenuto
Haylou RS4 Plus, come altri prodotti concorrenti, viene fornito con una confezione dal contenuo minimal: tolta una controscatola di cartoncino che illustra brevemente le caratteristiche del prodotto e aperta la scatola di cartone, troviamo lo smartwatch, il cavo magnetico di ricarica (abbastanza corto a dire il vero) e un manuale.
Il tutto è comunque imballato con buona cura, con un paracolpi di spugna a tenere fermo lo smartwatch.
Preso in mano ci accorgiamo di come Haylou RS4 Plus sia uno smartwatch abbastanza imponente, con il suo display da 7’8”, pur mantenendo un peso contenuto di circa 50 grammi (57,6 per la precisione).
Come già detto, su tutto spicca il display AMOLED che può vantare un’elevata risoluzione a 368×448 pixel con 60Hz di refresh rate, e che a primo impatto fa sembrare l’intero orologio una padella da 45,2×37,2 mm di non semplice indossabilità che viene tuttavia aiutata da un design con bordi stondati che ne alleggerisce i profili.
Dopo un primo impatto poco confortevole, indossare lo smartwatch diventa più naturale, tenuto anche conto del peso non eccessivo.
Pur richiamando il design di Apple Watch, l’RS4 ha un solo pulsante, situato al posto della corona e che in realtà serve solo ad accendere o spegnere lo schermo (nessun doppio tocco disponibile) e ad aprire il menù con le varie funzionalità.
Sul retro troviamo i classici sensori per il battito cardiaco e per la misurazione della saturazione, mentre particolare è il cinturino a sgancio rapido, gommato con un’anima di metallo che ne favorisce l’allaccio magnetico.
Se apparentemente si tratta di una comodità, questo tipo di cinturino presenta più difetti che vantaggi: da un lato, complice anche il form factor dello smartwatch, risulta più difficile stringerlo a dovere, dall’altro basta un contatto, uno strofinio anche fortuito per fare sganciare lo smartwatch, con annesso rischio di cadute.
Ultimo dettaglio, interessante, è che si tratta di uno smartwatch certificato IP68, per cui è impermeabile ed in effetti ho potuto testare come resista completamente immerso senza troppi problemi.
Funzionalità di Haylou r64 plus
Una volta acceso RS4 e accoppiato al nostro smartphone, seguendo una rapida procedura guidata, possiamo familiarizzare con il suo sistema operativo che non si discosta molto da quello presente sulle Mi Band di Xiaomi o, più in generale, su altri device simili.
Dalla schermata principale, quella con l’orologio per intenderci, con uno swipe verso l’alto accediamo al pannello delle notifiche, mentre lo swipe verso il basso ci porta alla sezione dedicata alle impostazioni principali, indicate da pratiche icone.
Qui potremo impostare velocemente la modalità notte, l’accensione del display tramite movimento del polso, utilizzare la torcia e tutte quelle scelte rapide a cui ricorrere senza aprire il menu delle impostazioni.
Sempre dalla schermata principale, scorrendo verso sinistra apriremo le finestre dedicate alle funzionalità health di RS4: contapassi (con indicazione su eventuali attività svolte), monitoraggio del battito cardiaco, livello di stress qui denominato pressione, indicatore della saturazione e riepilogo delle statistiche del sonno.
Come detto, ricorda da vicino il sistema operativo dei prodotti Xiaomi, senza aggiungere altro che in effetti non serve.
Premendo la corona accediamo al classico menu con tutte le applicazioni, che oltre a quanto presente nei pannelli principali ci da modo di utilizzare una calcolatrice, comandare la musica dello smartphone, avviare gli allenamenti secondo uno dei programmi presenti (l’azienda ne dichiara 105), impostare un timer e utilizzare le poche altre funzioni presenti, tra cui quella tanto decantata che dovrebbe fungere da termometro.
Dico dovrebbe perchè, se gli altri sensori sono più o meno precisi con margini d’errore accettabili, del resto non sono strumenti medici, il termometro non funziona dal momento che mi ha sempre restituito temperature inferiori ai 30 gradi o di poco superiori.
Difficile dire se sia un problema di sensori o di software, ma sicuramente è una funzionalità che dimenticheremo in breve.
Non è possibile installare alcuna app, che del resto avrebbe poco senso considerato che parliamo di un dispositivo privo del GPS o di altoparlanti; in tal senso potremmo anche dire che un ottimo schermo risulta parzialmente sprecato con così poche funzionalità a disposizione.
Ovviamo potremo ricevere le notifiche per chiamate, app di messagistica e social ma, anche in questo caso, l’implementazione poteva essere migliore.
Posto che, ovviamente, le emoticon non sono visualizzabili, la UI tende a mostrare prima una notifica con il conteggio totale delle notifiche (per tipologia) e a seguire le notifiche stesse, che però non sempre risultano perfettamente leggibili anche se personalmente lo ritengo un difetto minore, che non inficia l’esperienza quotidiana.
Uso costante che diventa quasi subito naturale, con una curva di apprendimento tutto sommato accettabile a patto di passare sopra alcune traduzioni sgrammaticate e poche altre pecche, specie considerato che parliamo di un dispositivo low cost.
Nonostante le funzionalità siano praticamente quelle di una smartband, il display ampio e luminoso (visibile anche sotto luce intensa) da una certa soddisfazione, così come la durata della batteria.
Quest’ultima, con una capacità di 230 mAh riesce a portare l’autonomia complessiva dello smartwatch a circa 10 giorni, utilizzandolo al massimo e senza rinunce per quanto riguarda le funzionalità e le notifiche arrivando, secondo il produttore, ad un massimo di 28 giorni con un unico ciclo di ricarica.
In una valutazione d’uso complessivo è come se l’app svolgesse tutto il lavoro, impegnando il minimo indispensabile il device.
L’app companion
Per potere utilizzare Haylou RS4 Plus abbiamo ovviamente bisogno dell’app complementare, come ci viene suggerito una volta acceso lo smartwatch, che in questo caso si chiama Haylou Fun.
La sua presenza sugli store ufficiali Apple e Android dovrebbe costituire una discreta sicurezza, in grado di tranquillizzare chiunque si preoccupi vedendo un’app che sa di cinesata, tra traduzioni improbabili e parti direttamente non tradotti (impagabile leggere il nome della propria città in cinese).
Come detto la sensazione spesso è che l’app svolga tutto il lavoro, sensazione confermata anche da alcuni casi particolari come il meteo che viene aggiornato solo ed esclusivamente da lì e poi riportato sullo schermo dello smartwatch.
L’app risulta comunque molto utile per quanto riguarda gli aspetti principali, ovvero il settaggio delle impostazioni dello smartwatch e dei parametri fitness.
In questo ultimo comparto troviamo alcune opzioni interessanti, non sempre presenti su altri dispositivi: innanzitutto potremo inserire dati come altezza e peso, utili per un calcolo più accurato delle calorie, oppure stabilire dei parametri per il sensore di battito cardiaco attivando un allarme se il battito rilevato dovesse essere superiore o inferiore alle soglie minime e massime.
Non mancano i classici avvisi sulla sedentarietà e le registrazioni degli allenamenti precedenti; curiosamente da smartphone non sono attivabili tutte le modalità di esercizio previste dallo smartwatch.
Potrebbe essere anche una scelta voluta, considerato che RS4 rileva autonomamente se c’è un allenamento in corso e ci suggerisce di avviarne la registrazione. Rimane comunque una scelta incomprensibile.
Infine, sempre da app, possiamo personalizzare il quadrante del nostro smartwatch: da questo punto di vista Haylou RS4 è estemamente deludente: Degli oltre 100 quadranti personalizzabili non c’è traccia e anche se da quando ho installato l’app la prima volta il numero disponibile è leggermente aumentato, sono comunque pochi, non personalizzabili e scarsamente ispirati.
Si finisce quindi per utilizzare i quadranti più funzionali, ma manca il tocco di originalità che ci si aspetta da uno smartwatch.
L’ultimo e più grande problema di Haylou fun è che è un’app estremamente energivora: nel corso della prova di RS4 plus è sempre risultata inevitabilmente l’app a più alto consumo dell’intero smartphone. Più di Telegram, Whatsapp e Facebook tutti insieme.
E questo è sicuramente un problema da risolvere al più presto, se Haylou non vuole rischiare che i suoi prodotti finiscano subito riposti in un cassetto.