Halloween è una delle festività più affascinanti e ricche di simbolismo, un momento in cui le credenze popolari, le superstizioni e le tradizioni antiche si intrecciano, e al di là dei costumi spaventosi e delle zucche intagliate, questa festività è radicata in credenze che derivano da un’antica mescolanza di culture e religioni.
In questa rubrica, esploreremo cinque delle credenze più tipiche di Halloween, analizzandone le origini storiche e culturali, il motivo per cui sono così radicate nell’immaginario collettivo e perché queste credenze continuano a essere celebrate ogni anno.
Il velo tra i mondi è più sottile durante Halloween
Una delle credenze più antiche e radicate legate ad Halloween è che la notte del 31 ottobre il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigli, permettendo ai due mondi di entrare in contatto. Questa credenza ha le sue radici nella festività celtica di Samhain, una celebrazione che marcava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno.
I Celti credevano che durante Samhain gli spiriti dei morti potessero tornare nel mondo dei vivi, una connessione con il mondo degli spiriti che rendeva Samhain un periodo di grande sacralità e pericolo, poiché si credeva che non solo gli spiriti dei defunti potessero attraversare il velo, ma anche altre entità sovrannaturali, come folletti, fate o demoni.
Per proteggersi da questi spiriti, le persone indossavano maschere e costumi per confondersi con loro o per spaventarli.
Nel tempo, questa credenza si è evoluta nell’attuale tradizione di Halloween, e anche se oggi molti vedono la festività come un’occasione per travestirsi e divertirsi, il simbolismo originale rimane ancora forte. L’idea di un momento in cui il soprannaturale può interferire con il mondo fisico è presente nei racconti di fantasmi, nelle leggende e persino nei rituali esoterici legati a Halloween.
Perché è importante? Questa credenza è alla base di molti dei simboli e delle pratiche di Halloween, per l’appunto spiega perché gli spiriti e i fantasmi sono così centrali nella festività e offre una prospettiva storica sulle radici spirituali e culturali di questa celebrazione. Rispetto ad altre credenze, quella del velo sottile rappresenta il legame più antico e profondo tra il mondo terreno e l’aldilà.
Le Zucche e il Jack-o’-lantern
Uno degli elementi visivi più iconici di Halloween è sicuramente la zucca intagliata, conosciuta come Jack-o’-lantern. Questa usanza deriva da un’antica leggenda irlandese, che racconta di un uomo di nome Stingy Jack che, secondo la leggenda, era un uomo astuto che riuscì a ingannare il diavolo più volte, ma quando morì, né il paradiso né l’inferno vollero accoglierlo.
Il diavolo, per punirlo, lo condannò a vagare eternamente nel buio, dandogli solo un carbone ardente per illuminare il suo cammino, con il povero Jack che lo mise in una rapa scavata per creare una lanterna.
Gli irlandesi, emigrando negli Stati Uniti, portarono con sé questa tradizione, ma scoprirono che le zucche, coltivate in abbondanza nel Nuovo Mondo, erano più facili da intagliare rispetto alle rape, così nacque l’odierna usanza di intagliare zucche con volti spaventosi, che venivano posizionate davanti alle case per tenere lontani gli spiriti maligni e proteggere la famiglia.
Perché è importante? La storia del Jack-o’-lantern rappresenta una fusione di folklore e pratiche apotropaiche, ovvero azioni svolte per scongiurare il male, questo simbolo non solo è uno dei più rappresentativi di Halloween, ma simboleggia anche il tema del limbo, dello spirito errante, e del tentativo di proteggersi dal soprannaturale.
Oltre a quanto precedentemente detto, rispetto ad altre credenze legate a Halloween, l’uso della zucca è strettamente legato alla migrazione e alla trasformazione delle tradizioni europee nel contesto americano.
Le streghe e i sabba
Le streghe sono forse il simbolo più riconoscibile di Halloween, e la loro associazione con questa festività risale a credenze molto antiche. Nel Medioevo, si credeva che le streghe fossero donne dotate di poteri magici, spesso in connessione con il diavolo e, secondo il folklore, le streghe si radunavano in occasioni speciali, come la notte di Halloween, per celebrare i loro sabba, incontri segreti in cui praticavano magie e rituali oscuri.
Le streghe erano anche spesso associate alla natura e agli animali, specialmente i gatti neri, legame con il soprannaturale e con creature considerate maledette che si basa su antiche credenze secondo cui i gatti neri fossero in realtà spiriti guida o addirittura streghe trasformate. La paura delle streghe e dei loro poteri era così forte che durante i secoli della caccia alle streghe, migliaia di persone, per lo più donne, furono accusate di stregoneria e giustiziate.
Durante Halloween, la figura della strega è ancora centrale, anche se oggi è spesso trattata in maniera più giocosa e meno terrificante rispetto ai tempi passati, con queste che rappresentano il potere sovrannaturale e la paura dell’ignoto, elementi che continuano a suscitare fascino e timore.
Perché è importante? La credenza nelle streghe è stata una delle più pericolose e persistenti nella storia umana, portando a periodi di grande ingiustizia come la caccia alle streghe, una figura simbolica che ha un legame profondo con le paure ancestrali dell’umanità riguardo al potere femminile e alla magia. Rispetto ad altre credenze, quella delle streghe è intrisa di una storia molto più buia e tragica, ma è anche uno dei simboli più resilienti e trasformativi di Halloween.
Il gatto nero porta sfortuna
Il gatto nero è spesso erroneamente considerato un animale portatore di sfortuna, specialmente durante Halloween. Questa credenza ha radici nell’Europa medievale, quando i gatti neri erano associati alla stregoneria, e si credeva che le streghe fossero in grado di trasformarsi in gatti neri, e che quindi incontrarne uno significasse entrare in contatto con il male.
Per di più, i gatti erano associati alla morte e agli spiriti, a causa della loro natura notturna e furtiva. Il loro comportamento misterioso, il colore del loro mantello e la capacità di muoversi silenziosamente nel buio hanno contribuito alla loro associazione con forze oscure, e per secoli, i gatti neri sono stati perseguitati e uccisi in molte culture, specialmente durante la caccia alle streghe.
Oggi, nonostante il gatto nero sia ancora erroneamente associato a superstizioni negative, molti lo vedono come un simbolo di Halloween. La sua immagine compare su decorazioni, costumi e film horror, ma è importante ricordare che questa credenza è basata su paure irrazionali e su pregiudizi del passato.
Perché è importante? Il gatto nero rappresenta una delle credenze superstiziose più durature, legata all’idea che certi animali possano portare sfortuna o maledizioni, e rispetto ad altre credenze, questa è più incentrata sul mondo animale e riflette il modo in cui la natura viene spesso interpretata attraverso il prisma delle paure umane.
È un esempio di come le superstizioni possano trasformare la percezione di creature innocenti e alterare il loro destino.
I dolcetti e il “Trick-or-Treat”
L’usanza del “dolcetto o scherzetto” (in inglese “trick-or-treat”) è una delle tradizioni più amate di Halloween, ma le sue origini affondano le radici in rituali antichi legati alla morte e alla protezione dagli spiriti. Durante Samhain, i Celti offrivano cibo e dolci agli spiriti dei morti per placarli e garantire che non portassero sfortuna o disastri nelle loro case.
Nel Medioevo, in alcune regioni d’Europa, si sviluppò una tradizione chiamata “souling”, in cui i poveri andavano di porta in porta chiedendo cibo in cambio di preghiere per i defunti, una pratica che fu in seguito portata nelle isole britanniche e in altre parti d’Europa, dove divenne parte di celebrazioni legate alla commemorazione dei defunti nel periodo autunnale.
Si credeva che le anime dei morti, in cerca di pace, potessero essere placate con offerte di cibo, e in cambio si promettevano preghiere o benedizioni.
Nel tempo, questa tradizione si è trasformata in ciò che conosciamo oggi come “trick-or-treat”, per l’esattezza quando i coloni europei, specialmente gli irlandesi e gli scozzesi, portarono queste tradizioni in America, e si adattarono al contesto sociale locale.
Negli Stati Uniti, soprattutto all’inizio del XX secolo, il “trick-or-treat” divenne popolare come modo per tenere a bada i bambini durante la notte di Halloween, fornendo loro dolci per evitare che facessero scherzi dannosi o vandalismi.
Oggi, i bambini travestiti vanno di casa in casa chiedendo dolcetti con la famosa frase “dolcetto o scherzetto”, e anche se gran parte dell’aspetto soprannaturale e religioso legato all’usanza si è perso, rimane un esempio perfetto di come una tradizione antica si sia evoluta per diventare una delle attività più caratteristiche di Halloween.
Perché è importante? Il “trick-or-treat” rappresenta l’evoluzione delle antiche offerte agli spiriti e ai defunti, diventando una tradizione più laica e giocosa nel mondo moderno, rispetto ad altre credenze, questa pratica mette in luce l’adattamento culturale delle usanze antiche alle società contemporanee, mantenendo comunque il tema centrale della protezione e dell’interazione con l’aldilà, seppur in maniera più leggera e adatta ai bambini.
Concludendo, le credenze legate a Halloween offrono uno sguardo affascinante sulla storia delle paure umane, sui rituali legati alla morte e sui modi in cui la nostra cultura ha elaborato e trasformato queste paure nel tempo.
Da antichi rituali spirituali a tradizioni ludiche, Halloween è un esempio di come miti, leggende e credenze popolari possano persistere e adattarsi, continuando a influenzare le nostre celebrazioni moderne.
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