Ok non conosco l’ambiente di lavoro della Trust, ma una cosa è sicura la GXT 881 Odyss è figlia di un amore incondizionato per i bei tempi che furono ( gli anni ’90), ed uno sguardo al futuro che non manca di sorprendere, per i risultati tecnici raggiunti.
GXT 881 Odyss: presentazione
ADORO la semplicità del packaging con quella punta di eccesso di colori, in tipico stile 1991, avrei personalmente eliminato completamente la presenza del nero, per un tocco classy bianco sporco, ma come ho già accennato, lo sguardo al futuro è parte del suo appeal, senza però dimenticare l’origine del suo design, le primissime Tastiere Multi-mediali bicolore, in questo caso il secondo colore è personalizzabile dalle luci led della retro-illuminazione.
GXT 881 Odyss: dati e performance
Qui la faccenda si fa estremamente interessante, prima di tuttto la GXT 881 Odyss è un compromesso tecnico eccellente, è infatti semi-meccanica, cioè i singoli tasti non sono indipendenti come nelle meccaniche, ma in questo caso Trust ha implementato l’anti ghosting a menbrana, annullando in pratica l’unico difetto dei tasti dipendenti, e cioè la possibilità di un doppio click con i tasti adiacenti.
Seppure è vero che è bene precisare, la lag dei singoli tasti è leggermente più alta delle tastiere a tasti indipendenti. Il range di lag input che ho potuto registrare, rientra tra un minimo di 18ms ad un massimo di 37ms, che è di tutto rispetto, per una tastiera ibrida, ma non finisce qui.
Risulta evidente sin da subito per la GXT 881 Odyss, che per rimanere in una fascia di prezzo budget, certi accorgimenti sui materiali erano dovuti, ma qui viene il bello, non sono in grado di spiegare oggettivamente perché la comodità ed il feeling dei tasti, risulti incredibilmente di un livello sicuramente superiore a quello osservabile. Mi spiego meglio o almeno ci provo, la scalanatura dei tasti è incredibilmente quasi perfetta, e la risposta dei singoli tasti è perfino migliore di alcune meccaniche che ho posseduto ed usato a lungo.
Vi sono poi delle finezze di design che vanno oltre l’attesso, per esempio una delle cose che più mi ha colpito è la distanza tra i tasti, che a prima vista risulta quasi eccessivamente troppo lunga, ma nella digitazione ed in game, si rivela estremamente funzionale e comodissima, o anche il suono delizioso del click, veramente mai e poi mai fastidioso, e decisamente più “leggero” delle controparti meccaniche.
I tastoni multimediali anni ’90 poi, sono il fior fiore, insieme alle scorciatoie Fn davvero utilissime, ma c’è una cosa che effettivamente posso definire una signature della GXT 881 Odyss, il blocco da scorciatoia del tasto windows. Una croce esistenziale in game, proprio a due millimetri dal tasto z e shift, un danno conclamato, che Trust ha pensato bene di sigillare col tasto funzione, per evitare di scivolarci sopra nel bel mezzo di un’azione. Molto apprezzato Trust, dico col cuore.
Infine il peso e la stabilità sono, come in ogni tastiera multimediale del passato, estremamente bilanciati. Infatti sarà praticamente impossibile che si verifichi il surfing, anche nelle sessioni gaming più concitate, e credimi ci ho provato a forzare la mano, anche sfruttando la normale lieve instabilità dell’uso dei piedini di rialzo, ed è un risultato davvero notevole, soprattutto per una tastiera budget.
GXT 881 Odyss: personalizzazione
Una cosa che davvero mi urta i nervi, è l’installazione forzata di software di controllo dei led delle singole periferiche, software che uso si e no una volta all’anno, ma che occupano in alcuni casi (non voglio fare nomi anche se mi mordo la lingua) 680mb, una cosa illogica ed esorbitante. Bene la GXT 881 Odyss non ha software e le scelte di personalizzazione led sono hotkeys Fn, che permettono la selezione tra un ampia gamma di colori fissi, multicolori ed animazioni, oppure semplicemente potrai spengere totalmente la retroilluminazione.
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