La piramide a gradoni di Djoser in Egitto, costruita intorno al 2630 a.C., è stata a lungo considerata la piramide più antica del mondo. Tuttavia, uno studio controverso di qualche anno fa ha proposto una nuova teoria: un sito in Indonesia, Gunung Padang, potrebbe essere ancora più antico, forse di decine di migliaia di anni. La ricerca ha anche sollevato dubbi sulla sua origine, suggerendo che questa antica struttura potrebbe non essere stata interamente costruita dall’uomo.

La piramide a gradoni di Djoser: un po’ di storia
La piramide a gradoni di Djoser, situata nella necropoli di Saqqara in Egitto, è una delle strutture più iconiche e antiche del mondo. Fu costruita durante la Terza Dinastia dell’Antico Regno, intorno al 2630 a.C., per il faraone Djoser.
È stata concepita da Imhotep, figura di spicco considerata uno dei primi architetti e ingegneri della storia. La sua struttura, originariamente una mastaba (tomba rettangolare), fu successivamente ampliata e trasformata in una piramide a gradoni composta da sei livelli sovrapposti. Costruita interamente in pietra calcarea, una novità per l’epoca, la piramide di Djoser rappresenta un’evoluzione significativa nell’architettura egizia.
La sua funzione principale era quella di servire come monumento funerario per il faraone Djoser, ma era anche un simbolo del suo potere e della sua connessione con gli dei. La piramide di Djoser è considerata la prima vera piramide egizia e ha rappresentato un modello per le successive costruzioni piramidali, segnando un’importante tappa nell’evoluzione dell’architettura egizia.

La piramide faceva parte di un vasto complesso funerario che comprendeva cortili, templi, cappelle e altre strutture, tra cui la famosa “Sala delle Colonne”. Questo complesso era progettato per garantire al faraone una vita nell’aldilà e per celebrare il suo regno. È stata scoperta nel XIX secolo ed è stata oggetto di numerosi lavori di restauro nel corso degli anni per preservarne la struttura e l’importanza storica.
La piramide a gradoni di Djoser detiene un primato notevole: per un lungo periodo di tempo, è stata la struttura in pietra più alta che l’uomo avesse mai realizzato. Questa imponente costruzione, che si erge nella necropoli di Saqqara, è opera di Imhotep, una figura poliedrica di grande intelletto. Imhotep non era solo l’architetto di questa meraviglia, ma anche sacerdote, scriba e medico, una testimonianza della sua straordinaria versatilità.
Il complesso funerario di Djoser, di cui la piramide è il fulcro, è considerato uno degli esempi più significativi e meglio conservati dell’architettura dell’Antico Egitto. La sua importanza va oltre la magnificenza della struttura stessa: il complesso offre uno sguardo prezioso sulle pratiche funerarie, sulle credenze religiose e sull’organizzazione sociale di questa antica civiltà. La piramide a gradoni, con la sua imponenza e la sua storia millenaria, continua ad affascinare studiosi e visitatori da tutto il mondo, testimoniando l’ingegno e la grandezza dell’Antico Egitto.

La piramide a gradoni di Djoser rappresenta una testimonianza straordinaria dell’ingegno e della grandezza dell’antica civiltà egizia, un monumento che continua ad affascinare e a ispirare persone da tutto il mondo.
Gunung Padang: una piramide più antica di Djoser? Il dibattito infuria
Lo studio ha sostenuto che Gunung Padang potrebbe essere stato costruito già nel 25.000 a.C., durante l’ultima era glaciale, molto prima di quanto si pensasse che la civiltà umana fosse in grado di costruire su larga scala. Gli autori hanno proposto che quella che sembra una collina di lava naturale possa essere stata scolpita e “avvolta architettonicamente” nel tempo. La loro argomentazione si basava su campioni di carotaggio profondi che rivelavano strutture stratificate sotto il sito visibile, alcune delle quali sembravano posizionate deliberatamente.
Se ciò fosse vero, riscriverebbe tutto ciò che sappiamo sulla cronologia delle costruzioni avanzate e sfiderebbe l’ipotesi che la civiltà sia decollata solo con l’avvento dell’agricoltura 11.000 anni fa. Archeologi e geofisici si sono affrettati a criticare lo studio, sostenendo che la cosiddetta piramide non fosse altro che una collina formatasi naturalmente. Flint Dibble della Cardiff University ha respinto categoricamente i risultati, affermando: “Il materiale che rotola giù da una collina, in media, si orienterà da solo. Non ci sono prove di lavorazione o di altro che indichino che sia artificiale”.
Altri hanno sottolineato un difetto importante nell’argomentazione: la datazione dei campioni di terreno non data una struttura. Bill Farley, un archeologo della Southern Connecticut State University, ha osservato che i campioni di terreno non presentavano indicatori chiave dell’attività umana, come carbone o frammenti di ossa.

Lo scetticismo ha raggiunto il culmine, spingendo Archaeological Prospection ad avviare un’indagine sui risultati dello studio. Alla fine, la rivista ha deciso di ritrattare l’articolo, affermando che le sue conclusioni non erano supportate dalle prove. I redattori hanno notato che la datazione al radiocarbonio utilizzata nello studio non ha dimostrato che Gunung Padang fosse una struttura artificiale, infliggendo un colpo decisivo alla rivendicazione di un’antica piramide.
L’autore principale dello studio, il professor Danny Hilman Natawidjaja, ha però rifiutato di fare marcia indietro. Ha definito la ritrattazione “una grave forma di censura, che ignora sfacciatamente i principi fondamentali della ricerca scientifica, della trasparenza e dell’equità nel discorso accademico”.
Il dibattito su Gunung Padang non riguarda solo un sito, ma solleva una questione più ampia sul nostro passato. La civiltà potrebbe essere emersa prima di quanto pensiamo? Potrebbero esserci strutture dimenticate, più antiche delle piramidi d’Egitto, in attesa di essere scoperte? Per ora, la piramide a gradoni di Djoser detiene ancora il record. Ma la ricerca dei primi grandi monumenti dell’umanità è ben lungi dall’essere finita.
Un sito complesso e stratificato
Il sito di Gunung Padang, situato in Indonesia, è al centro di un acceso dibattito scientifico che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione delle antiche civiltà. La sua importanza non risiede solo nella potenziale età, che potrebbe superare quella delle piramidi egizie, ma anche nella natura della struttura stessa, che alcuni studiosi ipotizzano essere stata costruita in parte da forze naturali e in parte dall’uomo.
Gunung Padang si presenta come una collina apparentemente naturale, ma le analisi condotte attraverso carotaggi profondi hanno rivelato la presenza di strutture stratificate sottostanti, alcune delle quali sembrano essere state posizionate deliberatamente. Questa scoperta ha portato alcuni ricercatori a ipotizzare che la collina possa essere stata in realtà una struttura artificiale, scolpita e “avvolta architettonicamente” nel corso dei millenni.
L’età è uno degli aspetti più controversi. Alcuni studi hanno suggerito che il sito potrebbe risalire addirittura al 25.000 a.C., durante l’ultima era glaciale. Se questa datazione fosse confermata, ciò significherebbe che la civiltà umana era in grado di realizzare costruzioni complesse su larga scala molto prima di quanto si pensasse. Tuttavia, la validità di queste datazioni è stata messa in discussione da molti esperti, che sottolineano come i campioni di terreno utilizzati per le analisi non presentino indicatori chiari di attività umana.

Come già accennato, la comunità scientifica è divisa riguardo a Gunung Padang. Alcuni sostengono che le prove a sostegno della sua origine artificiale e della sua età remota siano insufficienti, mentre altri ritengono che il sito meriti ulteriori indagini. Il dibattito è ancora aperto e nuove ricerche potrebbero portare a una revisione delle nostre attuali conoscenze sul passato.
Se si dovesse confermare che Gunung Padang è una struttura artificiale risalente a decine di migliaia di anni fa, ciò avrebbe implicazioni profonde per la storia dell’umanità. Sarebbe necessario riconsiderare le nostre attuali teorie sull’evoluzione delle civiltà e sull’origine delle costruzioni monumentali. Inoltre, la scoperta di un sito così antico e complesso potrebbe mettere in discussione l’idea che la civiltà sia nata solo con l’avvento dell’agricoltura, circa 11.000 anni fa.
Nonostante le controversie, Gunung Padang rappresenta un sito di grande interesse per la ricerca archeologica. Ulteriori studi, condotti con metodologie rigorose evalidate, potrebbero fornire nuove informazioni sulla sua origine, sulla sua età e sul suo significato storico. La sua scoperta ci ricorda che il nostro passato è ancora ricco di misteri e che la ricerca scientifica è fondamentale per svelarli.