Hai mai pensato che ogni volta che alzi gli occhi al cielo, in realtà stai guardando il passato? Se dici “guarda che bella Luna”, in realtà stai vedendo la Luna com’era un secondo fa. E se fissi il Sole, stai osservando la luce che è partita da lì otto minuti prima.
Ma aspetta, c’è di più. Se un alieno si trovasse a 2025 anni luce di distanza, oggi vedrebbe la nascita di Cristo. Se fosse a 66 milioni di anni luce, in questo momento vedrebbe l’asteroide che ha sterminato i dinosauri. Incredibile, vero?
Il confine che nessuno potrà mai vedere
Ora immagina di poter scrutare ancora più lontano, fino all’inizio di tutto: il Big Bang. In teoria, da qualche parte nell’universo, potremmo catturare la prima luce che racconta la nascita del cosmo. Ma c’è un problema enorme.
Per i primi 380.000 anni dopo il Big Bang, l’universo era così rovente e denso che nessun fotone di luce poteva uscire. Era una nebbia impenetrabile. Questo significa che, per quanto potenti siano i nostri telescopi, non potremo mai vedere l’istante 0 del Big Bang, né le sue prime fasi.

Il muro invisibile dell’universo
Ed è qui che entra in gioco la vera follia filosofica: l’origine dell’universo è come un confine invalicabile. Nessun essere umano o alieno potrà mai osservarlo.
Siamo abituati a pensare che, con il progresso della scienza e della tecnologia, potremo scoprire tutto. Ma c’è qualcosa di essenzialmente impossibile da vedere.
Forse, l’inizio di tutto è destinato a rimanere un mistero eterno. E questa idea, nel profondo, ha qualcosa di straordinario.
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