In passato si è già parlato di “galassie ammassate“, ma immagina una zona dello spazio in cui, invece di nascere una stella ogni anno come nella nostra Via Lattea, ne nascono milioni tutte insieme, concentrate in un piccolo spazio, grumi di galassie in sostanza.
No, non è fantascienza: sono i cosiddetti LIRG e ULIRG, galassie tra le più potenti e turbolente mai osservate nel nostro universo “vicino”… se per “vicino” intendiamo comunque fino a 1,3 miliardi di anni luce da casa nostra.

Queste galassie, il cui nome significa galassie luminose e ultra-luminose nell’infrarosso, sono rarissime: ne conosciamo appena 202 in tutto il nostro “vicinato cosmico”. Eppure, rappresentano una finestra privilegiata sul passato remoto dell’universo, e forse anche su quello che aspetta la nostra Via Lattea tra qualche miliardo di anni.
Cosa rende queste galassie (o grumi di galassie, per meglio dire) così speciali?
A differenza delle galassie a spirale come la nostra, le LIRG e ULIRG sono nel bel mezzo di fusioni galattiche: due galassie che si scontrano e si fondono, creando veri e propri laboratori cosmici. In queste condizioni estreme, la formazione stellare esplode: si formano grumi di stelle (detti clumps) così densi e massicci che il nostro Sole sembrerebbe un granello di sabbia a confronto.

“Immagina un milione di stelle che nascono tutte in un’unica piccola regione. E in una sola galassia ce ne sono centinaia di migliaia così”, spiega Sean Linden, astronomo all’Università dell’Arizona.
Questi grumi giganti erano comuni nell’universo primordiale, ma oggi sono praticamente scomparsi. È proprio per questo che lo studio di queste galassie rare ci permette di guardare indietro nel tempo, fino a 10 miliardi di anni fa, quando le galassie erano più violente, giovani e caotiche.
Il progetto GOALS e l’occhio di James Webb
Lo studio fa parte di un ambizioso progetto chiamato GOALS (Great Observatories All-sky LIRG Survey), che combina i dati di diversi osservatori spaziali come Hubble, Spitzer, Chandra, GALEX e ora anche il potentissimo James Webb Space Telescope (JWST).

Grazie alla visione a infrarossi di JWST, è stato possibile penetrare le nubi di polvere cosmica e osservare per la prima volta in dettaglio questi grumi di stelle nascosti. I risultati non solo confermano quanto previsto dalle simulazioni al computer, ma aprono nuove domande sull’evoluzione delle galassie.
Un assaggio del nostro futuro?
La parte più intrigante? Queste osservazioni non riguardano solo il passato. Potrebbero anticipare il futuro della Via Lattea e gli astronomi sanno che tra circa 4 miliardi di anni la nostra galassia si scontrerà con Andromeda; secondo Linden, questo evento scatenerà una nuova ondata di formazione stellare, proprio come accade in queste galassie estreme.
“Quando Andromeda si avvicinerà e la pressione tra i gas salirà, i grumi che si formeranno saranno sempre più massicci”, aggiunge Linden.
In sintesi:
- Le LIRG e ULIRG sono galassie rare, iperattive, che si stanno fondendo.
- Producono grumi stellari enormi, come non ne vediamo nella Via Lattea.
- Osservarle ci aiuta a capire com’erano le galassie 10 miliardi di anni fa.
- E ci dà un’idea di cosa potrebbe succedere in futuro quando la Via Lattea incontrerà Andromeda.
Le galassie oggi sembrano tranquille, ma il cosmo non ha mai smesso davvero di sorprenderci.
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