Un recente studio ha rivelato che i ghiacci della Groenlandia sono molto più fragili di quanto si pensasse di fronte al cambiamento climatico. Meno di un milione di anni fa, un aumento non estremo delle temperature ha causato lo scioglimento non solo delle aree periferiche, ma anche del cuore della calotta glaciale, permettendo lo sviluppo di un ecosistema di tundra.
La scoperta delle tracce di un passato verde
La prova diretta della presenza di un simile ecosistema verde proviene dal ritrovamento di semi, ramoscelli e frammenti di insetti in una carota di ghiaccio prelevata oltre trent’anni fa. Questa carota, conservata presso la National Science Foundation Ice Core Facility a Lakewood, in Colorado, è stata riesaminata da un team di ricercatori dell’Università del Vermont. I risultati, pubblicati sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze Pnas, indicano che la Groenlandia non è stata sempre un’impenetrabile distesa di ghiaccio, ma ha avuto periodi in cui il clima era sufficientemente caldo da permettere la crescita di piante e la presenza di insetti.
Futuro della calotta glaciale
Questa scoperta ha importanti implicazioni per la nostra comprensione del cambiamento climatico e delle sue conseguenze. Richard Alley, climatologo della Pennsylvania State University, ha sottolineato che i risultati rappresentano un avvertimento significativo sui possibili danni che potrebbero verificarsi se il riscaldamento globale continuasse. In effetti, la Groenlandia, che è stata vista per molto tempo come una “fortezza” di ghiaccio, si sta rivelando molto più vulnerabile.
Già nel 2016, uno studio condotto dalla Columbia University su una carota di ghiaccio di oltre tre chilometri (Gisp2), prelevata nel 1993, aveva indicato che l’attuale calotta glaciale non può avere più di 1,1 milioni di anni. Successivamente, nel 2019, il gruppo di ricerca dell’Università del Vermont ha trovato ulteriori prove dello scioglimento dei ghiacci in una carota prelevata negli anni ’60 vicino alla costa, risalente a non più di 416.000 anni fa.
Conclusioni
Le nuove analisi della carota Gisp2 mostrano chiaramente che lo scioglimento dei ghiacci ha interessato anche il centro della calotta, rivelando la presenza di un ecosistema che includeva piante come felci e salici, oltre a insetti. Questa scoperta suggerisce che i ghiacci della Groenlandia potrebbero rispondere più rapidamente e drammaticamente al riscaldamento globale di quanto si pensasse in precedenza, sollevando preoccupazioni per il futuro della calotta glaciale in un mondo in continuo riscaldamento.