L’Europa ha realizzato un sistema di navigazione satellitare tutto suo. Si chiama Galileo ed è il primo servizio di posizionamento interamente civile e indipendente dai sistemi militari americani e russi.
Frutto della collaborazione tra Unione Europea, Agenzia Spaziale Europea (ESA) e EUSPA, Galileo è oggi uno dei progetti tecnologici più ambiziosi d’Europa.
Il suo scopo è garantire precisione, sicurezza e autonomia strategica, rendendo la localizzazione satellitare un servizio controllato direttamente dal continente.

Dal lancio ai satelliti attivi
Lanciato nella sua fase operativa nel 2014, Galileo è cresciuto rapidamente.
A ottobre 2025 la costellazione conta 28 satelliti operativi, su un totale previsto di 30, posizionati in orbita media a circa 23.200 chilometri dalla Terra.
Ogni satellite pesa circa 700 chilogrammi, è dotato di sei orologi atomici di rubidio e idrogeno maser, e ha una durata di vita stimata di 12 anni.
Questi orologi garantiscono una precisione inferiore a 50 centimetri, che nei servizi premium può scendere fino a 20 centimetri.
Un cervello diviso tra Italia e Germania
Il cuore operativo del sistema si trova tra Italia e Germania.
Nel nostro Paese, il Centro del Fucino (L’Aquila), gestito da Telespazio del gruppo Leonardo-Thales, si occupa del controllo e della sincronizzazione dei segnali.
In Germania, il centro di Oberpfaffenhofen, vicino a Monaco, segue le operazioni orbitali e le stazioni di terra.
I due centri lavorano insieme sotto la gestione di Spaceopal, una joint venture italo-tedesca che coordina anche le 40 stazioni globali di monitoraggio.
Come funziona il sistema Galileo

Ogni satellite trasmette segnali radio sincronizzati che vengono ricevuti da smartphone, navigatori e sensori.
Il dispositivo calcola la propria posizione misurando il tempo impiegato dai segnali per raggiungerlo.
A differenza del GPS americano e del GLONASS russo, Galileo è stato progettato per essere totalmente trasparente, con dati gestiti da infrastrutture civili.
Il sistema è compatibile con le altre reti globali, ma garantisce una copertura più precisa soprattutto in Europa.
Servizi attivi nel 2025
Oggi Galileo offre quattro servizi principali:
- OS – Open Service: segnale gratuito disponibile per tutti i dispositivi compatibili.
- HAS – High Accuracy Service: localizzazione con errore inferiore ai 20 centimetri, ideale per agricoltura e logistica.
- SAR – Search and Rescue: servizio di ricerca e soccorso che riduce i tempi di localizzazione di persone in emergenza da ore a pochi minuti.
- PRS – Public Regulated Service: canale criptato riservato alle autorità civili europee per comunicazioni di sicurezza.
Applicazioni concrete

Galileo è già integrato in oltre 3 miliardi di dispositivi nel mondo.
La sua precisione millimetrica è utilizzata in:
- trasporti intelligenti e guida autonoma,
- droni e robotica ambientale,
- agricoltura di precisione,
- sincronizzazione delle reti 5G,
- cartografia e geodesia avanzata,
- servizi di emergenza e monitoraggio climatico.
Il futuro: Galileo Second Generation
Nel 2026 è previsto l’arrivo dei nuovi satelliti Galileo Second Generation (G2G), progettati per offrire segnali più potenti, protezione informatica avanzata e capacità di autodiagnosi orbitale.
Questa evoluzione renderà il sistema ancora più resistente a disturbi o interferenze, consolidando la leadership europea nel campo della navigazione spaziale.
Un orgoglio tecnologico europeo
Galileo non è solo un insieme di satelliti, ma il simbolo della sovranità scientifica e tecnologica dell’Europa.
Dai centri di controllo italiani fino all’orbita terrestre, il sistema mostra come la cooperazione europea possa generare innovazione e indipendenza strategica in un settore dominato per decenni da altre potenze.
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