Il 6 agosto 2023, una storica sentenza del giudice Amit P. Mehta ha dichiarato Google un monopolista negli Stati Uniti, accusandolo di aver cementato la propria posizione dominante nel mercato dei motori di ricerca attraverso pratiche illecite. In particolare, il tribunale ha messo sotto accusa i sostanziali pagamenti effettuati da Google ad aziende come Apple e Samsung per diventare il motore di ricerca predefinito sui loro dispositivi. Questa manovra, considerata da molteplici esperti un grave conflitto di interesse, ha sollevato interrogativi su come una società possa mantenere tale monopolio in un mercato competitivo.
Storia della disputa legale di Google
La disputa legale, che ha avuto inizio nel 2020 con l’azione del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, ha messo in evidenza il predominio schiacciante di Google, che gestisce circa il 92% delle ricerche online. Compagnie come Microsoft e Yahoo! si trovano a competere per le briciole di un mercato dove Google continua a dominare. Tuttavia, la questione del monopolio si fa ancora più complessa considerando la vasta gamma di servizi e prodotti offerti da Alphabet, la società madre di Google. Se la sentenza dovesse portare a una scissione, il panorama tecnologico mondiale potrebbe essere radicalmente trasformato, creando nuove opportunità per l’innovazione e aumentando la concorrenza.
In risposta alla sentenza, Google ha già annunciato l’intenzione di fare appello, segnalando che la battaglia legale è tutt’altro che conclusa. Il futuro dell’azienda è ora in una fase di incertezza, con analisti e esperti che discutono le possibili conseguenze e le modalità con cui il mercato potrebbe ristrutturarsi. Le parti coinvolte, compreso il Dipartimento di Giustizia e Google stesso, dovranno presentare le loro proposte per affrontare il problema del monopolio entro il 4 settembre. Tale situazione rende prevedibile un lungo processo di negoziazione, che potrebbe estendersi fino alla fine del 2024.
Cosa può succedere in caso di scissione
Un’eventuale scissione di Google, seppur vista come la soluzione più estrema, potrebbe avere profonde ripercussioni sia sul mercato delle ricerche online che sull’industria della pubblicità digitale. Sebbene rappresenti una vittoria per le normative antitrust e un risultato politico significativo per l’amministrazione Biden, una divisione porterebbe anche a una maggiore incertezza e instabilità nel settore, dove il futuro di una delle aziende più influenti del mondo rimane appeso a un filo. La lotta di Google contro l’accusa di monopolio è un capitolo importante che riflette le sfide moderne della regolamentazione nell’era digitale, lasciando il settore in attesa di sviluppi decisivi.