Martedì Google ha annunciato che metterà su Android il supporto al protocollo http/3, terza versione del protocollo http.
Questo cosa significa in parole povere?
Google aggiunge supporto Http/3 su Android, ma prima le basi ed un po’ di storia
Cercherò di spiegarlo in soldoni per i non addetti ai lavori, con le terminologie più facili possibili e con dei link esterni che serviranno eventualmente ad approfondire.
- http: Non è che un linguaggio di testo che permette nulla più che leggere il classico HTML, quindi, che difficilmente permette pagine dinamiche, ma che non è proprio l’ideale per la privacy; non è che il protocollo classico di internet, quello più antico;
- https: non è che la versione “sicura” del protocollo HTTP, quindi che non lascia passare troppi dati personali, per farla breve differisce dal protocollo http per via d’una diversa crittografia che riguarda la privacy;
- http/3: l’ultimo arrivato della famiglia, si differisce dagli altri per via di una maggiore velocità di trasmissione dati (non presente in https, non del tutto almeno), aggirando i punti deboli delle classiche connessioni su protocollo TCP/IP;
Ci sarebbero altre cose da dire riguardo all’infrastruttura di internet, alla quale Google vuole aggiungere il supporto tramite Google Play su Android, ma servirebbe un libro solo per spiegarlo e non è la sede adatta.
Google e il supporto http/3 su Android
Martedì scorso Google ha annunciato di voler aggiungere su Android il supporto Http/3, il successore del “sicuro” https, nonché la terza versione del protocollo http.
Il nome della funzione è DNS-over-http/3, (brevemente: il DNS non è che il nome del dominio con il quale sono connesso, ma è complicato da spiegare adesso), per mantenere private le query degli utenti mentre fanno una ricerca su un sito, o magari anche sullo stesso Google Play Store di Android.
Sul discorso query, ci torno tra poco.
Google pronostica che saranno i telefoni a partire da Android 11 a possedere il DNS-over-http/3 invece del DNS-over-TLS (DOT) già presente in Android 9.
DNS-over-HTTP/3 (DoH3) sarà anche un’alternativa al DNS-over-HTTPS (DoH), che altri non è che un meccanismo che permette di portare “fuori” i dati da DNS remoto, per aggirare quando le famose “terze parti” vogliono leggere i tuoi dati personali (per farla molto semplice).
HTTP/3 è il primo maggiore aggiornamento del protocollo HTTP/2 introdotto a Maggio 2015, è designato per un nuovo tipo di trasporto dati chiamato QUIC, già supportato da diversi browser per desktop e mobile quali: Google Chrome, Microsoft Edge, Mozilla Firefox e Apple Safari.
Tutto questo ambaradan serve soprattutto per riuscire ad essere più veloci durante la navigazione, se ti capita ad esempio che su un sito http o https la connessione è estremamente lenta dal tuo dispositivo Android con una versione inferiore all’11 e ci mette non poco tempo per passare da Google al sito in questione, potrebbe essere proprio per questa problematica.
“Sebbene l’utilizzo di HTTPS da solo non riduca in modo significativo il sovraccarico [di dati], HTTP/3 utilizza QUIC, un trasporto che esegue il multiplexing in modo efficiente di un flusso di dati multiplo su UDP, utilizzando una singola sessione TLS con ripresa della sessione“, spiegano Matthew Maurer and Mike Yu sul blog di Google.
L’idea è che anche le connessioni non cablate come quella Wi-Fi o la LTE (4G) ne devono giovare da questa tipologia di protocollo (DNS-OVER-HTTP/3), in modo da ridurre considerevolmente la latenza.
Un’altra cosa molto importante che sarà fatta, sarà migliorare il DNS Resolver, in modo da ridurre in modo considerevole rischi sulla sicurezza della navigazione su internet, ciò tramite il Rust Support di Google, aggiunto nell’Aprile del 2021.
“Con l’introduzione del Rust Support, siamo in grado di migliorare sia la sicurezza che le prestazioni allo stesso tempo“, hanno affermato Maurer e Yu. “Allo stesso modo, QUIC ci consente di migliorare contemporaneamente le prestazioni della rete e la privacy.“.